Capitolo 2

1837 Parole
Capitolo Due Il resto dell’uscita con Waldo trascorre nell’annebbiamento. Sono abbastanza sicura che lui passi almeno venti minuti a inveire contro le palle dell’estraneo (in senso letterale e figurato), ma io lo ascolto solo per metà. Non appena è socialmente accettabile, trovo una scusa per andarmene e mi precipito a casa, per videochiamare la mia gemella. Dato che il ragazzo misterioso la conosce, lei deve sapere chi sia. Entrando in camera mia, la esamino alla ricerca di un posto in cui sistemare il cellulare, da dove mia sorella non veda gli oggetti da prestigiatrice sparpagliati ovunque. Non voglio che venga qui di persona e si metta a fare la Marie Kondo della situazione. Trovato! Mi avvicino a Manny, il manichino su cui pratico i miei trucchi (quelli di magia, s’intende). Rimuovendo la testa inespressiva di Manny, appoggio il telefonino sul suo collo e chiamo Holly. Nessuna risposta. Merda! La chiamo senza il video. Stesso risultato. Passando ai messaggi di testo, le chiedo di telefonarmi appena è disponibile e aspetto. E aspetto ancora un po’. Stufa di aspettare, decido di distrarmi. Ma con cosa? Di solito, uso ogni momento libero della mia vita per praticare la magia, ma il pene del ragazzo misterioso mi ha ricordato un progetto a cui mi dedico, di tanto in tanto: un tipo di terapia espositiva che mi permetterà, un giorno, di avere rapporti intimi con un uomo. D’accordo. Lo ammetto. Potrei avere un piccolo problemino. Non ho difficoltà soltanto con le strette di mano senza guanti. Ho anche un problema con i contatti più intimi, per non parlare degli scambi di fluidi corporei di qualsiasi tipo. Questo non è il massimo per una prestigiatrice (né per un essere umano). Se volessi fare la detective à la Adrian Monk, però, sarei a posto. Il lato positivo è che le mie probabilità di prendere la dissenteria sono minime o nulle. Tutto è iniziato durante l’infanzia, quando ho assistito a una cosa orribile: un incidente che ho definito ‘Il massacro della cinciallegra zombie’. I miei genitori hanno una fattoria, dove salvano animali di ogni sorta, e hanno avuto la brillante idea di dare rifugio a un uccello con il nome scientifico di Parus major, più comunemente conosciuto in inglese come The Great Tit: la cinciallegra. Questo uccello ha anche un altro nome, in inglese: Zombie Tit, la cinciallegra zombie. Il motivo è quello che ci si aspetterebbe. In natura, questi animali sono assetati di cervelli: cervelli di pipistrello, per la precisione. A quanto pare, però, non sono molto schizzinosi e si nutrono anche del cervello di altri uccelli, compresi i polli, e questa è la scena in cui mi sono imbattuta in quel giorno fatale. Polli insanguinati, a cui venivano ferocemente cavate le cervella a suon di beccate. Sangue e cervella ovunque. Una cinciallegra zombie soddisfatta. Ho quasi perso la voce, a forza di gridare. In realtà, eravamo in due ad essere rimaste traumatizzate, quel giorno. Mia sorella Blue, una delle sei gemelle e, quindi, più giovane e più impressionabile di me, è arrivata per prima sulla scena cruenta. Ancora oggi, ha paura degli uccelli. Forse, anche delle ‘t**s’ nel senso di tette. Non gliel’ho mai chiesto. Io, dal canto mio, non ho problemi con gli uccelli (né con le tette). Però, mi fanno schifo il sangue e le cervella e, da allora, questa avversione si è trasferita a tutti i fluidi corporei e, per estensione, ai germi. Quindi, sì. Se il concetto di bacio è insondabile per me, vari atti sessuali lo sono ancora di più. Con un forte sospiro, prendo il mio portatile e apro il primo sito porno che trovo. Sono pronta per questo? Inspiro a fondo ed espiro lentamente. Quello che sto per fare si chiama ‘desensibilizzazione sistematica’ e l’idea di fondo è ciò che il termine implica: se vedo atti che mi spaventano in un ambiente calmo e controllato, potrei riuscire a trovare il coraggio di affrontarli nella realtà. Ehi, funziona per la fobia dei ragni e dei serpenti. Inizio con video di persone che si baciano. Mantieni la calma. Non pensare al microbiota della saliva. Né a quello della lingua. Il problema è che, nel porno, nessuno si limita a baciarsi. Si succhiano la faccia a vicenda, in un modo che ricorda i mostri di Alien. In generale, guardare porno mi fa l’effetto che i film dell’orrore fanno a chiunque altro. A proposito di orrore, è ora di alzare la posta in gioco. Comincio con una scena di sesso tradizionale. La trama, qui, è che lui è un ragazzo che consegna la pizza e lei non può fare a meno di sedurlo. Già. Certo. È probabile. Guardarli spogliarsi è accettabile. Non si baciano, il che è un bene (non per la loro relazione fittizia, bensì per la mia impressionabilità). Tuttavia, mentre osservo un pene senza preservativo entrare nella v****a dell’attrice, il mio battito cardiaco accelera di nuovo (e non per l’eccitazione sessuale!). Merda! Sto andando in iperventilazione? Respira. Dentro. Fuori. Non sta succedendo a me. Le persone nel video sono adulti consenzienti. Inoltre, le pornostar si sottopongono regolarmente a controlli medici, quindi qual è la cosa peggiore che potrebbe accadere? I miei mantra non stanno funzionando. Mi viene in mente una manciata di malattie sessualmente trasmissibili con un periodo di incubazione estremamente breve; eppure, secondo le mie ricerche, le pornostar si sottopongono a controlli solo due volte al mese. La semplice matematica stabilisce che, se girassero abbastanza scene, potrebbero infettarsi. In qualche modo, riesco a stabilizzare il mio respiro. Bene. Sono pronta per aumentare la dose. Clicco su un video che mostra una perversione particolarmente inquietante per me: la pioggia dorata. La trama, qui, è che lei è una MILF e lui è il miglior amico di suo figlio. Il che non ha senso. Lei non dovrebbe essere la sua urologa o qualcosa del genere? Inoltre, MILF sta per “Mom I’d Like to f**k” (mamma che mi vorrei scopare); quindi, in questo caso, non dovrebbe essere una MILPO, come in “Mom I’d Like to Pee On” (mamma su cui vorrei pisciare)? Oppure, una MILPOM: “Mom I’d Like to Pee On Me” (mamma che vorrei pisciasse su di me)? In ogni caso, ciò amplifica notevolmente il valore terapeutico di questa sessione. Quando riuscirò a tollerare la visione di una cosa simile, forse sarò pronta per la prima base nel mondo reale. Speriamo. Magari. Non appena inizia il video, la sensazione di guardare un film horror s’intensifica. Certa gente crede che l’urina sia sterile, ma questo non ha senso. Quando una persona ha un’infezione delle vie urinarie, che cosa cercano i medici nel campione di urina? Batteri. Avrebbe senso, se quella roba fosse davvero sterile? No. Arrivo a metà del video, prima di doverlo spegnere. Non sono ancora del tutto pronta, suppongo. Mi mordo il labbro, dibattendo se terminare qui la sessione di terapia, ma decido di azzardare ancora una cosa: il bukkake. Si tratta di una parola giapponese, che si traduce in “herpes oculare.” Almeno, questo è ciò che presumo io, perché il bukkake è un atto in cui un gran numero di uomini eiacula collettivamente su qualcuno (una donna, nella versione che sto per guardare). La trama, in questo video, è che lei è la sorellastra perversa: un tema porno molto popolare su questo sito. Ma aspettate! Tralasciando il fatto che alcuni degli uomini siano troppo vecchi per vivere ancora a casa con i genitori, come ha fatto questa famiglia immaginaria a finire con cinquanta figliastri e una figliastra? Una volta iniziato il bukkake vero e proprio, lo trovo difficile da guardare. Forse, se mandassi un po’ avanti veloce? No. Peggio. In un angolo del video, stanno tenendo un conteggio digitale per comunicare agli spettatori quante volte i ragazzi sono già venuti, nonché quante volte l’attrice ha ingoiato... e siamo a sedici schizzi di sperma e dieci sorsate. Non dovrebbe sembrare un film dell’orrore a chiunque? A differenza di un normale “facial”, il viso della donna è completamente ricoperto da un liquido cremoso, che crea un effetto grottesco. Stranamente, non ho l’impressione che l’attrice venga sfruttata, anche se potrebbe benissimo esserlo. Forse, perché sembra che lei se la stia spassando alla grande, mentre gli uomini privi di volto si masturbano meccanicamente e senza alcun entusiasmo, come se fosse un lavoro di routine. Mi chiedo quanto costerebbe assumere così tanti tizi, se uno volesse farlo privatamente a casa propria. Inoltre, questa roba è davvero divertente da guardare per gli uomini etero? Non sono un’esperta, ma sembra che cazzi e sperma siano il piatto principale, qui, con la ragazza quasi come elemento secondario. Inoltre, l’attrice salterà il pasto, dopo questa scena? Quanto è nutriente quella roba? Un vegano può consumarla? Nota a margine: nessuno di questi cazzi è bello come quello del misterioso sconosciuto. Infatti, nessuno dei cazzi porno che io abbia mai visto può reggere il paragone. Aspettate! Sto barando. Mi sono dissociata dal video. Devo prestare molta attenzione allo schermo e lavorare sul calmarmi, per ottenere qualche effetto terapeutico. Apro gli occhi in stile Arancia Meccanica e rimango a bocca aperta, di fronte alla maratona di eiaculazioni con ingoio. Ora, subentra il panico. Proprio come avviene con l’urina, se un ragazzo ha un’infezione delle vie urinarie, lo sperma può essere contaminato da batteri. Con così tanti uomini, le possibilità di un esito infelice aumentano proporzionalmente. Spengo il video e stabilizzo il mio respiro. Sono pronta per la parte più difficile della terapia? Vado alla categoria di destinazione e la esamino. C’è un video chiamato Analysis. La gente si eccita ad analizzare le cose? No. In realtà, è “Anally Sis”, un’altra situazione con sorellastre. D’accordo. Almeno, questo ha una proporzione più realistica tra sorellastre a fratellastri. Comincio a guardare e mi costringo a fissare l’orifizio spalancato sullo schermo. Eh già. Eccolo lì. Culo a bocca: una pratica che trovo più inquietante di Freddy Krueger, Michael Myers, Babadook e persino Pee-wee Herman. Respirare lentamente non mi aiuta affatto, ora. È così che deve sentirsi chi ha la fobia dei clown, guardando It. Il ricevente dev’essere pulitissimo. No. Non aiuta. Il donatore deve avere un sistema immunitario estremamente sviluppato. No. Spengo il video. Non riesco a guardarlo. Non sono pronta. Ehi, almeno non ho urlato! Né avuto un attacco di cuore. Quando ho scoperto cosa significasse l’espressione inglese “toss the salad” (letteralmente, “mescolare l’insalata”, ma metaforicamente indica l’anilingus), ho smesso di mangiare ogni genere d’insalata per circa un anno. Chiudo il portatile e mi sforzo di calmarmi. Forse, questa è stata una cattiva idea. Forse, non voglio che la mia gemella mi dica chi è quel ragazzo. A che scopo? Non è che possa fare qualcosa con lui. Probabilmente, sarebbe solo frustrante... Il mio telefono squilla. Mentre rischio d’inciampare per tornare dal manichino, ammetto con me stessa che voglio sapere chi sia. Ecco perché è un grande sollievo che sia la mia gemella, Holly, a chiamare.
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