V

2522 Parole

VLe finestre della saletta da pranzo del nostro appartamentino davano su uno stradone, di là dal quale si stendevano alcuni orti; al fondo si scorgeva un profilo di colline e una striscia di mare. Le altre stanze guardavano su un giardino piccolo e deserto, corso da malinconiche spalliere di bosso, e su la linea ferrata. Ogni tanto, di giorno e di notte, la casa tremava leggermente per il giungere e il partire dei treni, e nelle stanze si prolungava l’eco dei fischi. Al piano di sotto v’erano inquilini pressochè invisibili. Quando mio marito e la servente se ne andavano, io senza accorgermi evitavo di far rumore movendomi. Le mie vestaglie di flanella mi assicuravano, ad ogni istante, ch’io ero proprio una donna maritata, un personaggio serio, cui l’esistenza era definitivamente fissata.

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