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L'Alfa silenzioso

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alfa
fuggire durante la gravidanza
super eroina
luna
Drama
bxg (ragazzaXragazza)
werewolves
pacco
abuso
tradimento
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Trafiletto

***COMPLETO***

Natalia è la amata umana Luna del branco Silver Crest, fino a quando scopre il suo compagno Alfa a letto con sua sorella lo stesso giorno in cui scopre di essere incinta.

Zane nasce con una balbuzie debilitante. Solo, abusato e trascurato, Zane cresce silenzioso e viene cacciato come un randagio da suo padre, il brutale Alfa del branco Scarlet Haven.

Due anime perdute, una ex Luna e un Alfa silenzioso, si incrociano per caso. Riusciranno a guarirsi a vicenda o i loro passati torneranno a tormentarli?

Il quarto libro della serie Gemelli d'Avorio, ma può anche essere letto autonomamente.

La serie comprende: 

1. La Regina d'Oro

2. La Regina d'Avorio

3. La Strega Terrestre

4. L'Alfa Silenzioso

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1. Bugie
***Natalia*** Quattro anni prima... Fino a questa mattina, la mia vita era stata piuttosto semplice. Ero la compagna umana dell'Alfa. Ero la sua Luna. Ero sua moglie. E poi, in un battito di ciglia, non ero più nulla... . . . Un'ondata di dolore si propaga dal mio addome mentre aspetto che il dottore torni con i risultati dei miei esami. Ultimamente ho avuto spesso questi dolori e stanno cominciando a spaventarmi. La dottoressa Lila aveva detto che era solo una mia immaginazione, che mi stavo semplicemente mettendo troppa pressione affinché rimanessi incinta. Non avrebbe potuto sbagliarsi di più. Mi tengo i bordi del tavolo, da sola, singhiozzando, mentre il dolore si fa strada. Le pareti sembrano schiacciarmi al solo pensiero di ricevere un altro risultato negativo del test. Io e Christian ci stavamo provando da diversi mesi e potevo sentire che questo stava creando una frattura tra di noi. Lui era freddo, distante. Sapevo quanto desiderasse un figlio e mi faceva male sapere che stavo fallendo miseramente nel renderlo felice. La porta si apre di scatto e quasi cado dal tavolo per lo spavento causato dal rumore. La dottoressa Lila mi accoglie con un sorriso caloroso, strofinandosi le mani con del del disinfettante mentre si siede sulla sua sedia. Sento il mio cuore battere contro le costole a una velocità innaturale, mentre aspetto che parli. "Respira, Luna," sorride, inspirando lentamente insieme a me e prendendo le mie mani. Le mie mani tremano, ma riesco a calmarmi. Il sorriso della dottoressa Lila si allarga ancora di più. "Congratulazioni, Luna," dice, posando la mano sul mio ventre. "Dentro di te porti il nostro piccolo Alfa." Il mio cuore salta un battito mentre elaboro la notizia. Sono incinta! Oh mio Dio, sono incinta! "A che punto siamo?" Sussurro, a malapena in grado di formare una frase mentre trattengo il singhiozzo. "Beh, ora lo scopriamo, d'accordo?" Sorride, tirando fuori la macchina per l'ecografia mentre spreme del gel freddo sul mio ventre. Le farfalle danzano nel mio stomaco mentre guardo lo schermo, incapace di leggere le immagini, ma sperando che da quel trambusto in bianco e nero possa apparire il mio piccolo Alfa. "Bene, direi che da quello che si vede, è di circa quattro settimane, il che significa che dobbiamo iniziare immediatamente la tua preparazione, Luna," dice severamente, consegnandomi dei documenti. "Una gravidanza di un licantropo è molto pericolosa per un umano. Dovremo prendere delle precauzioni extra." Mi pulisce il ventre dal gel e mi fornisce un breve corso su cosa aspettarmi, mentre mi prescrive una completa routine di cure prenatale. Accarezzo il mio ventre per tutto il tragitto verso casa, ancora al settimo cielo per la notizia. Non vedo l'ora di dirlo a Christian. Sarà così felice di questa notizia. Mentre parcheggio di fronte alla casa del branco, il dolore ritorna e resto immobile in macchina per un minuto per farlo passare, stringendo i denti e trattenendo un grido. Lentamente, mi trascino fuori dalla macchina e attraverso la porta d'ingresso della casa. Di solito vengo accolta da diversi omega ansiosi di prendere le mie cose, ma la casa è stranamente silenziosa e vuota. Non ho tempo di domandarmi il perché, quando una sensazione di bruciore si diffonde sul mio petto, rendendo ogni respiro insopportabile. Non potrei urlare anche se volessi, i miei polmoni sono in fiamme. Salgo le scale fino al secondo piano, desiderando di sdraiarmi e riposare. Ogni passo è più difficile del precedente mentre il dolore si intensifica, mille piccoli aghi trafiggono il mio stomaco. Da dove mi trovo, in cima alle scale, riesco a vedere la porta della mia stanza leggermente socchiusa, un strano suono ovattato proviene dall'interno. Mi avvicino, un'immagine inequivocabile si svela davanti a me, il mio sangue ribolle alla scena. Sbirciando attraverso la porta, vedo mia sorella, Vanessa, che cavalca mio marito, un'espressione di puro piacere sul suo volto contorto. "Ah! Ah! Ah! Christian!" geme, saltellando freneticamente sul suo membro. Lui non dice nulla, si limita a palpare i suoi seni nudi mentre la muove su e giù sul suo cazzo. "Fottimi!" Piagnucola, saltando freneticamente. "Per favore!" Supplica. "Ti darò il cucciolo che meriti. Sarò la tua Luna." Le lacrime bruciano nei miei occhi mentre lo vedo ribaltarsi, costringendola a mettersi in ginocchio in modo che il suo culo fosse completamente a sua disposizione. Le dà un sonoro schiaffo sulle chiappe prima di scoparla da dietro. Il mio cuore si spezza mentre sento la risposta di Christian. "Dammi. Un. Cucciolo." Ansima tra una spinta e l'altra, i gemiti di Vanessa diventano sempre più forti mentre raggiunge l'orgasmo. Il mio dolore raggiunge l'apice mentre lo vedo svuotare il suo seme dentro di lei, e mi copro la bocca con una mano per rimanere in silenzio. "E sarai la mia Luna," sussurra. Non avevo bisogno di vedere altro di questo incontro grottesco e mi allontano lentamente dalla stanza, scendo le scale a passi di lupo, il loro orgasmo risuona ancora nelle mie orecchie. Scappo fuori di casa quasi correndo, stringendo ancora il test di gravidanza in mano mentre salgo in macchina. Non sapevo dove stavo andando, ma metto in moto la macchina e mi allontano lungo il vialetto. Ora tutto aveva senso. Tutto il dolore, tutta l'angoscia che sentivo... era perché Christian stava tradendo il nostro legame, il nostro amore. Tutti, il mio compagno, il mio gamma, la dottoressa, le altre lupe e gli omega, mi dicevano che era solo nelle mia testa. Che ero solo stressata e avevo bisogno di rilassarmi. Era tutta una bugia. Loro sapevano. Loro sapevano che quello che sentivo era il tradimento del mio compagno, eppure me lo hanno tenuto nascosto, per farsi beffe di me, che ero totalmente all'oscuro. Ero stata così stupida a credere che qualcuno di loro si prendesse cura di me. I lupi si prendono cura solo dei lupi, e nonostante il mio titolo, ero ancora solo un'umana per loro, un'estranea. A peggiorare ulteriormente le cose, il tradimento è venuto da nient'altro che dalla mia stessa sorella, il mio stesso sangue. Avevo portato Vanessa nel nostro branco dopo essermi fidanzata con Christian. Lei conosceva Christian da prima di me ed era lei che ci aveva presentati l'uno all'altra. Christian non aveva avuto obiezioni nel farla entrare nel branco e dopo la morte dei nostri genitori, volevo tenerla vicina. Era l'unico membro della famiglia che mi era rimasto. Lo era. Dopo oggi, non eravamo più niente. Guido per chilometri attraverso la foresta, sentendo il dolore tornare di nuovo. A un certo punto, una sensazione orribile brucia su tutto il mio corpo e mi fermo, esco dall'auto per buttar fuori tutto quello che avevo nello stomaco. Era davvero uno spettacolo patetico e improvvisamente ero grata che Jordan, il mio gamma, fosse impegnato in una sessione di addestramento oggi. Avevo bisogno di stare da sola e sapevo che se mi avesse visto così, mi sarebbe stato addosso. I gamma sono estremamente protettivi, Jordan non fa eccezione. Sola, arrabbiata, umiliata e incinta, salgo di nuovo in macchina, asciugandomi le lacrime dal viso con la manica. Ero stata Luna per più di due anni e, pur essendo umana, avevo fatto tutto ciò che mi era stato chiesto. Ero la calma della rabbia di Christian. Ero la madre a cui tutti si rivolgevano in caso di crisi. Ero la donna che teneva unito questo branco quando Christian e il suo beta, Derek, erano assenti. Ero stata una buona Luna... e non meritavo questo dolore. "Dai, Tali," mi rimprovero, battendo sul volante. "Niente più lacrime. Non per loro." Stavo per riaccendere la macchina quando intravedo il test di gravidanza che avevo gettato sul sedile del passeggero. Guardo la mia pancia piatta e capisco che nessuno, oltre alla dottoressa Lila e me, sapeva che ero incinta... E sarebbe rimasto così. Compagno o meno, non avrei mai tollerato l'infedeltà. Mai. Ma sapevo che Christian non mi avrebbe mai lasciata se avesse saputo che portavo dentro di me suo figlio. Lui aveva bisogno del suo erede. Con rinnovata determinazione, metto in moto la macchina e mi dirigo verso la biblioteca cittadina dove passo le successive due ore a elaborare il mio piano. Cerco sui siti web dei test di fertilità, ricreando la mia versione con cui ingannare Christian. Se pensava che non potessi dargli un figlio, avrebbe facilmente cercato di rompere il nostro legame ed era esattamente quello che volevo. I legami di coppia, una volta marchiati, erano difficili da rompere, ma non impossibili. C'erano due modi per spezzarlo: il primo era fare in modo che una Strega dello Spirito dividesse le nostre anime accoppiate, il secondo era ottenere l'approvazione degli anziani del branco e ufficiare una cerimonia di rifiuto. Sarebbe stato umiliante essere spogliata del mio titolo, ma era meglio che rimanere al fianco del mio marito infedele come sua Luna. Soddisfatta del mio lavoro, straccio il test di gravidanza, non volendo lasciare prove dietro di sé. Sapevo che la dottoressa Lila avrebbe potuto denunciarmi in qualsiasi momento, quindi avrei dovuto agire rapidamente e fare in modo che Christian mi rifiutasse immediatamente. Mentre parcheggio nella vialetto d'accesso, sento le lacrime inondare di nuovo i miei occhi e mi prendo un momento per riprendermi prima di entrare nella casa del branco. Gli omega sono tornati, molti si affrettano a prendere le mie cose. Ci metto tutta me stessa per non urlare loro di avermi tradito, ma faccio uno sforzo e sorrido, stringendo la borsa al mio fianco mentre mi faccio strada verso la sala da pranzo. Mia sorella e mio marito sono già seduti al tavolo, chiacchierando tra di loro mentre gli omega si affannano a servire il loro pasto. Persi nella conversazione, non si accorgono nemmeno del mio arrivo e li guardo, completamente stupita da ciò che vedo. Vanessa posa in modo giocoso la sua mano sul braccio di Christian, ridendo di qualunque cosa le abbia detto. Non potevo fare a meno di chiedermi come mai non avessi mai notato la loro relazione. Jordan e Derek mi notano, e si alzano entrambi per salutarmi. Offro loro un piccolo sorriso, nascondendo il disgusto che provo per mia sorella e mio marito. Jordan mi tira fuori una sedia, uno sguardo preoccupato nei suoi occhi azzurri zaffiro. "Stai bene?" sussurra mentre mi siedo. Mi dico che si preoccupa solo del nostro legame. In realtà non gli interessa veramente il mio benessere. In fondo, probabilmente sapeva del tradimento di Christian e, sebbene avesse giurato di proteggermi, la sua fedeltà apparteneva al suo Alfa. Chissà quante volte aveva coperto Christian. "Sto bene," gli sorrido innocente, facendogli cenno di andare via per poter prendere il suo posto e lasciarmi sola. Noto che non è convinto, ma non mi importa, mi concentro invece sul mio piatto. Christian e Vanessa si accorgono finalmente che sono presente e Christian raggiunge la mia mano per baciarla. Sussulto al suo tocco, lui mi guarda perplesso. "Stai bene, tesoro?" Chiede, girando la testa di lato con curiosità. “È solo il dolore,” sorrido, giocando con il cibo. "È peggiorato oggi." "Ancora questa storia?" Sospira con disgusto, facendo tintinnare le posate sul piatto. "Cara Nat, ti lamenti sempre. Quante volte dobbiamo dirtelo, è solo frutto della tua immaginazione. Prendi qualche aspirina e smettila di lamentarti. Mi stai facendo venire il nervoso." La sua reazione non mi sorprende. Non è mai stato un tipo premuroso e trovava inutile confortare le persone. Giro la forchetta tra le mani e gli sorrido, nascondendo la tristezza nel mio cuore che sembra solo crescere di secondo in secondo. "Giusto," mormoro, continuando a giocare col mio cibo. Un silenzio imbarazzante si abbatte sulla stanza mentre tutti cerchiamo di mangiare. Fisso le verdure sul mio piatto e mi sforzo di mangiare, sapendo che ora dovevo preoccuparmi della vita che cresceva dentro di me. “Quindi, cosa ha detto il dottore?” Vanessa sorride, interrompendo il silenzio."Finalmente un bambino?" Chiede, inclinando la testa innocentemente di lato. Stringo la presa sulla forchetta e conto fino a dieci per calmarmi. "A giudicare dalla tua espressione, lo prenderò come un no," ride lei. "Sorprendente". Mi mordo la lingua e fisso il mio piatto. Era tutto quello che potevo fare per evitare di saltare oltre al tavolo e pugnalarla al collo. Mettendo delicatamente giù la forchetta, mi alzo in piedi e sorrido. "Credo che andrò a letto ora. Buonanotte." "Nat, non farlo," geme Christian. "Non fare la regina del dramma." "Non lo sto facendo," scuoto le spalle, mantenendo il mio sorriso. "Semplicemente sono stanca. Buonanotte." Semplicemente non posso sopportare la tua presenza, è quello che avrei dovuto dire, ma mi mordo la lingua. Non avevo bisogno che scatenasse la sua rabbia. Ci sarebbe stato abbastanza tempo più tardi. Chiedo scusa e salgo nella mia camera da letto, la rabbia si insinua nel mio stomaco mentre fisso il nostro letto. Non c'era traccia del suo tradimento, le lenzuola cambiate e profumate di lavanda che un tempo mi portavano tranquillità mentre dormivo. Avevamo condiviso così tanti momenti intimi su quel letto, così tante belle mattine e serate. Li aveva rovinati tutti, offuscando i ricordi con Vanessa. Ora tutto ciò che vedevo era un letto di promesse infrante. Mi dirigo verso l'armadio, setacciando i miei vestiti finché non trovo gli oggetti che avevo portato qui per primi e li infilo in una piccola borsa. Non avrei portato con me nulla di ciò che Christian mi aveva regalato. Un colpo alla porta mi fa balzare il cuore fuori in gola e velocemente infilo la borsa nell'armadio e corro a rispondere. Jordan aspetta in corridoio, sorridendomi timidamente. "Che succede?" Chiedo, nascondendomi dietro la porta. "Mi hai colto mentre mi cambiavo." Arrossisce leggermente e si gira verso il corridoio. "Oh scusa," sussurra. "Sono solo venuto a vedere come stai, Luna. Sembravi distratta a cena," scuote le spalle, guardandosi i piedi. "Va tutto bene?" Vorrei urlare la verità, ma invece forzo un sorriso teso e scuoto la testa. "Sto bene, lo prometto," sospiro. "Mi fa solo male la testa per tutto il dolore che ho provato." Si gira, leggo preoccupazione nei suoi occhi. "Hai preso l'aspirina oggi?" Chiede. "Dovrebbe alleviare il dolore." Una parte di me si aggrappa alla speranza che lui dica la verità sul mio dolore, ma ovviamente non lo fa. Quindi sorrido e annuisco. "Sì, l'ho fatto. Ora, se mi scusi. Vorrei prepararmi per andare a letto," sorrido, facendo un gesto con la mano per congedarlo. Mi guarda sospettosamente, ma non mi fa altre domande e se ne va. Chiudo la porta e quasi scoppio in lacrime, triste del fatto che nemmeno il mio amico più stretto fosse mai stato davvero tale. Era un bugiardo come tutti gli altri. Non ho tempo per piangere, mi ricordo. Muoviti, Tali. Abbiamo lavoro da fare. Nascondo le mie cose nella stanza degli ospiti prima di tornare in camera da letto e tirare fuori il test di fertilità. Rifiutandomi di toccare il letto, mi siedo su una sedia e osservo intensamente il documento falso, ripensando al mio piano. Il mio cuore quasi si ferma quando sento la porta scattare e il mio compagno entra nella stanza, una profonda ruga sulla fronte. Respiro profondamente e tiro indietro le spalle. Speriamo bene.

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