XXXII Elia vide arrivare da lontano la sua Stella. La sua camminata leggiadra e sensuale lo scosse nel profondo. Non vedeva l’ora di assaporarla. Il suo sorriso lo accese ed Elia non riuscì a fermarsi. L’abbracciò con prepotenza e la baciò togliendole il fiato. «Ehi, ehi, è solo da ieri che non ci vediamo», lo redarguì bonariamente Stella. «Appunto sono tante, troppe ore, mi mancavi», ammise Elia ancora affamato dei suoi baci. Stella si ricompose e lo invitò a prendere quel gelato che la sera prima avevano tralasciato. Elia la accontentò anche se avrebbe voluto passare la giornata stretto nella sua morsa. «Cioccolato e panna per me», chiese Stella. «Anche per me», farfugliò Elia. Un gusto in realtà valeva l’altro, voleva solo finire presto quel gelato per poter tornare tra le sue bra

