CAPITOLO XXXVII Pansy non si trovava nella prima sala, una grande stanza dal soffitto a volta e dalle pareti coperte di vecchio damasco rosso, dove di solito la signora Osmond sedeva accanto al fuoco, in mezzo a un circolo dei più intimi. Quella sera non vi era neppure lei. La stanza, che aveva in sé come un diffuso raccolto splendore, conteneva i mobili più grandi e quasi sempre, un profumo di fiori. Presumibilmente, Pansy si trovava nella seconda sala, che era il rifugio dei giovani e dove veniva servito il tè. In piedi, davanti al camino, c’era Gilbert Osmond, le spalle quasi appoggiate al ripiano e un piede sul gradino, come a scaldarsi la suola. Una mezza dozzina di persone chiacchieravano, sparse intorno a lui; ma egli non prendeva parte alla conversazione e i suoi occhi avevano q

