Capitolo 3

1348 Parole
Il tragitto da scuola a casa lo passo in silenzio, Lucy mi parla senza fermarsi un attimo della sua detenuta, ma io non la sto realmente ascoltando, non riesco a non pensare a Nick. Quel ragazzo è innocente eppure ha passato due anni chiuso in quella cella, solo, senza famiglia, senza amici, senza notizie dal mondo esterno. Solo a pensare alla sua storia, mi vengono i brividi, così cerco di scacciare l'immagine del carcere dalla mia testa. Tornata a casa, mi chiudo in bagno per fare una doccia, come a voler lavare via tutto quello che è successo questa mattina. Improvvisamente mi ricordo dell'appuntamento con Edward, subito il mio morale si tira su; sono certa che passerò una serata piacevole con lui, e magari riuscirò anche a distarmi. Oggi non devo lavorare, così dopo la doccia indosso una tuta che utilizzo per stare in casa e mi sdraio sul letto. Prendo il portatile e decido di guardare un film, ma verso la metà, mi accorgo che il sonno mi sta lentamente avvolgendo, così mi addormento. Apro gli occhi, sbattendo le palpebre un paio di volte per abituarmi alla luce e guardo l'orologio sul comodino, notando che sono le 16 passate. Decido di alzarmi e scendo al piano di sotto, dove trovo Lucy sul divano impegnata a guardare la televisione. Appena si accorge della mia presenza si volta e mi guarda con un sorriso. “Ti sei svegliata finalmente!” “Stavo guardando un film e mi sono addormentata.” “Lo so, sono venuta a chiamarti per il pranzo, ma dormivi così profondamente che ho preferito non svegliarti. Se vuoi mangiare c'è un piatto nel microonde.” “Grazie Lucy.” le lancio un bacio volante facendola ridere e poi mi dirigo verso la cucina. Scaldo il cibo e mi siedo per mangiare. Mentre sono occupata a sparecchiare la tavola , vedo la testa della mia amica sbucare dalla porta con un sorrisetto malizioso sul volto. “Cos'è quel sorriso Lucy?” chiedo inarcando un sopracciglio. “Stasera esci con Thompson!!!” “Perché lo chiami per cognome? Lascia stare, non metterti strane idee in quella testolina, siamo solo amici. È un’uscita tra amici.” “Certo certo se questo non è un appuntamento, io sono la regina Elisabetta. Hai già deciso cosa indosserai?” “Sinceramente non lo so sua maestà, andremo a cena, quindi … potrei anche mettere un vestito, che ne dici?” “Questa è la mia Amber! Ti aiuterò io!” “Non se ne parla.” “Ti prego ti prego ti prego!!! Vedrai farò un ottimo lavoro e ti piacerà, sarà qualcosa di semplice, davvero, ti preeeeego.” “E va bene” dico arrendendomi alle sue suppliche. “Si!!!” comincia a saltellare per tutta la cucina, strappandomi una risata. Sembra quasi più emozionata di me.  * * * Sono le 18 quando io e Lucy ci posizioniamo davanti l’armadio per decidere il da farsi, anche perché Edward arriverà tra un’ora. Lucy afferra un vestito nero con la scollatura a cuore, che arriva poco sopra il ginocchio, e anche se non sembra, per me è troppo per una prima uscita, tra amici. “Edward non saprà dove altro guardare ci scommetto. Metti questo.” “Piantala Lucy, siamo solo amici.” “Come sei acida.” Mi dice con una smorfia. “Grazie, tu si che sei un’amica.”  “È sempre un piacere.” sorride. Mi arrendo, prendo il vestito e un paio di decolté nere e vado in bagno a indossare il tutto, dopo essermi data una rinfrescata. Esco, e la mia amica mi guarda con la bocca spalancata. “Sei stupenda Amber.” Le mie guance si scaldano al suo commento, me ne vergogno, così abbasso lo sguardo e sussurro un ‘grazie’. Mi fa sempre uno strano effetto ricevere complimenti, anche dalla mia amica. “Ora trucco e capelli!” sorride lei, per poi trascinarmi di nuovo in bagno, facendomi sedere sul water. La vedo maneggiare con il suo borsello e poi con l'arricciacapelli. Dopo una mezz’ora direi, mi dice di aver completato la sua opera, dicendomi di guardarmi allo specchio: ha applicato dell'ombretto argentato e una riga sottile di eye-liner, esaltando le mie ciglia con del mascara. Nulla di troppo, come aveva promesso. I capelli sono arricciati sulle punte, regalando loro più volume. “Grazie mille Lucy, adoro il trucco, sei stata davvero brava anche con i capelli!” “Figurati, sei bellissima,davvero.” Le lascio un bacio un bacio sulla guancia e torno in camera per spruzzarmi un po' di profumo e indossare una collana con il ciondolo con la mia iniziale sopra. Adesso ci siamo. Mi guardo allo specchio, sistemando un po’ il vestito e decido che sono pronta per la serata.  Sento Lucy urlare dal piano di sotto, sta salutando Edward, dicendogli che sto per scendere. Mi affretto a prendere giacca e borsa e scendo di sotto, attenta a non volare dalle scale per colpa dei tacchi. Sulla porta trovo un Edward ancora più bello del solito: indossa una maglia bianca coperta da una giacca nera e un paio di skinny jeans neri. Bellissimo è forse troppo poco. Non appena mi nota, la sua bocca si schiude leggermente mentre mi guarda da capo a piedi con uno sguardo che definirei incantato. Sorrido, leggermente in imbarazzo e mi avvicino alla porta. “Amber... sei..emh... sei meravigliosa.” dice arrossendo. Ah, è così dolce. “Grazie mille, anche tu stai benissimo.” gli rispondo. Mi avvicino ulteriormente per salutarlo e lui afferra la mia mano lasciandoci sopra un bacio delicato. Sorride, facendo spuntare quelle adorabili fossette che donano al suo volto estrema dolcezza mischiata a fascino. Non posso fare a meno di arrossire ai miei stessi pensieri, che idiota. “Andiamo?” chiede. “Certo.” Salutiamo Lucy e usciamo di casa, diretti verso la sua auto. Edward mi apre la portiera e accomodare sul sedile del passeggero; è così galante … Fa il giro della vettura, monta anche lui e infine mette in modo, pronto a partire. “Dove mi porti?” gli chiedo con un sorriso. “Ho pensato di portarti a cena in un ristorante italiano, che ne dici?” “Amo il cibo italiano.” Rispondo entusiasta. La conversazione rimane piacevole e scorrevole per tutti i 15 minuti di viaggio verso il ristorante e una volta arrivati, seduti al tavolo è andata anche meglio. Edward è di ottima compagnia, è simpatico, dolce, gentile. Riesce a spaziare da un argomento all’altro senza farti perdere interesse nella conversazione. Dopo cena, abbiamo deciso di prendere un gelato e di fare una passeggiata; infine, verso mezzanotte, siamo arrivati di nuovo al mio appartamento. Siamo sulla porta, scambiandoci dei saluti. “Grazie per la serata Edward, sono davvero felice di quest’uscita.” Ammetto con un sorriso. “È stati un piacere Amber, sono stato benissimo e mi piacerebbe replicare, se ti va ovviamente.” “Per me va bene.” Annuisco, felice che me l’abbia chiesto. “Davvero?” sembra sorpreso. “Certo, domani abbiamo il turno insieme a lavoro, ci mettiamo d'accordo.” “Okay piccola.” Quel nomignolo mi fa arrossire, ma non mi dispiace, anche se l’imbarazzo mi porta a inclinare il viso verso il basso, nel tentativo di nascondere il colorito roseo sulle mie guance. Edward posa due dita sotto il mio mento, sollevandomi delicatamente il volto, in modo che i miei occhi possano si incontrare i suoi, di un verde smeraldo bellissimo.  “Pensi che sia presto per darti il bacio della buonanotte?” Scuoto la testa, non riuscirei a parlare con lui che mi fissa in questo modo. Accenna un sorriso e posa le sue labbra sulle mie, in un delicato bacio a stampo. Le sue labbra morbide si muovono lente sulle mie, ma dopo qualche attimo si ritrae, non chiedendomi di più. 'Ti rispetta Amber' dissi nella mia mente. “Buonanotte Edward.” “Buonanotte, piccola.” sorride e mi lascia un altro piccolo bacio a stampo, per tornare verso la sua auto, e andare via. Wow.
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