Capitolo 6.
BLAZE
Parcheggiamo le macchine giù per la strada e ci avviciniamo alla casa.
Appena arrivati sentiamo che qualcosa sta accadendo in casa.
Molte di urla e, quello che sembra, una lite. Iniziamo a camminare più vicini per capire meglio cosa sta succedendo. Prima ancora di arrivare sul portico, mi colpisce il profumo di Vaniglia Calda e Rosa Canina, mi riempie i polmoni e so che è lei, Ember...
"Mia" Haze e io lo diciamo contemporaneamente.
L'altra cosa che sentiamo è il grido più straziante del mondo.
Io non mi fermo, non penso.
Sfondo la porta e corro, seguendo le urla e l'odore della mia compagna.
Mi fermo sulla soglia guardando quest'uomo nudo sopra di lei, costringendo le sue gambe ad aprirle mentre le spinge la testa nel letto per cercare di soffocare le urla.
Qualcosa dentro di me scatta.
Lo afferro per il collo spingendolo contro la parete più vicina mentre gli do pugni ripetutamente, più forte che posso.
"Blaze! Basta! Lo uccidi!
Lascia che me ne occupi io! Ember ha bisogno di te ora!"
Questo è tutto ciò che serve per distogliere lo sguardo da lui e tornare a guardarla.
Lei è riuscita a coprirsi con una coperta.
Stava piangendo ed era così spaventata. Nonostante i lividi e il sangue, riesco a vedere quanto sia veramente bella. I suoi occhi sembravano così spenti, ma in qualche modo vedo cosa potrebbero essere se avessero di nuovo vita.
Lascio cadere l'uomo e vado verso di lei, desiderando solo abbracciarla, respirarla profondamente e dirle che ora è al sicuro.
"Mia" dico la parola perché lei l'ascolti.
Mentre mi stavo per avvicinare a lei, fa un sussulto e si allontana.
"Per favore, non farmi male...Non sono riuscita a fermarlo. Non è colpa mia"
Il mio cuore si spezza.
Lei ha paura di me.
Non ho parole al momento.
Perché penserebbe che le farei del male? Guardo quelle parti del suo corpo che posso vedere, le braccia e le gambe, e mi colpisce. Questa non è la prima volta che lui l'ha fatto...
"Chi è quest'uomo per te?"
"Mio padre"
"Da quanto tempo va avanti?"
Non so davvero se voglio conoscere la risposta. Sono così arrabbiato che non dovrei nemmeno chiederlo! Lei sente l'ira nella mia voce e inizia a tremare e a piangere più forte.
"Shhh, va tutto bene, sei al sicuro ora", dico dolcemente mentre mi abbasso sul materasso a terra.
Vorrei tanto poterla abbracciare, ma so che cercare di farlo potrebbe essere una cattiva idea.
"Ember, te lo prometto, non ti farò del male, per favore dimmi da quanto tempo"
"Da sempre".
Sapere che è stata ferita così a lungo, non so più come rimanere calmo.
Devo portarla via da qui e devo farlo adesso. Vado a cercare nell'armadio qualcosa che possa mettere addosso. Sono così vuoti che posso davvero vedere che questa ragazza non ha niente.
Riesco a trovare un paio di leggings e una maglietta ma niente felpa.
Fino a quando non vedo quella strappata in pezzi per terra. T
olgo la mia e la metto con gli altri capi sul letto.
"Voglio portarti al branco e farti controllare da un dottore. Verrai con me?"
Vedo uno sguardo sul suo volto, uno che sembra indicare che non capisce perché glielo sto chiedendo.
Non dice niente.
" Andrò giù per le scale ad aspettare.
Se non scendi entro 20 minuti, supporrò che non vuoi venire con me".
Mi fa male pensare che non vuole venire con me, Io sono il suo compagno. I
o voglio Lei, voglio tenerla al sicuro e prendermene cura, ma non ho idea di cosa lei abbia passato.
Scendo le scale per parlare con Mark.
Quando scendo vedo Mark al telefono che parla con qualcuno del branco riguardo al portare qui quell'uomo.
Questo dannato ubriacone violento.
Riaggancia.
"Lo porterò nelle segrete. Decidi tu cosa fare con lui. Lei viene con noi?"
"Non lo so... Spero di sì, ma non lo so. Sembrerebbe che sia stata picchiata molto a lungo."
A questo punto sto trattenendo le lacrime:
" Le ho detto che se non scende entro 20 minuti supporrò che non venga. Porta via quel pezzo di merda da qui prima che lo uccida io stesso".
Senza dire altre parole, Mark lo trascina via.
Entro in cucina e noto che tutto è chiuso a chiave.
Mi chiedo quando sia stata l'ultima volta che ha mangiato un pasto vero.
Scuoto la testa e stringo i pugni.
Devo sapere quanto profondo sia tutto questo. Spero di aver visto il peggio stasera.
L'unica cosa buona è che sembra che l'abbia fermato prima che potesse violentarla stanotte, ma quante altre volte non ero qui per fermarlo?
Lei è stata qui per 4 anni!
Haze ringhia ed è a quel punto che sento il suo odore e sento che è lì nella stanza con me.
Lei è scesa...Verrà con me!
"Non ho bisogno della tua felpa....Starò bene anche senza" lo dice così piano che è quasi un sussurro.
Mi giro per guardarla mentre sta cercando di restituirmela.
" Ember, fuori fa molto freddo...Mi piacerebbe che tu la indossassi. Per favore" ,
dico dolcemente, mentre faccio un passo verso di lei.
Ma lei ne fa uno indietro.
Non cerca di combattere sulla questione.
La indossa. Spero che indossare la mia felpa con il mio profumo l'aiuti a tranquillizzarsi. Sorrido leggermente alla vista della mia felpa che la avvolge.
Le arriva quasi alle ginocchia, e ben oltre la sua mano. "Quindi verrai con me?"
Tutto quello che fa è annuire.
" Vorresti aiuto per preparare le tue cose? Possiamo farlo stasera o tornare un'altra volta"
"Non ho niente. Solo un telefono che suona solo musica. Ma penso di averlo perso nella lotta".
"Posso sistemarlo. Ti darò tutto ciò di cui hai bisogno.
Lascia che usciamo da qui, ti faccia un bagno e mangi qualcosa".
Lei annuisce e mi segue in auto.
Il viaggio verso casa del branco era silenzioso.
Non abbiamo parliamo.
Ero felice di averla lì con me, ma mi fa male pensare a tutto ciò che ha dovuto subire.
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