4. Colui che ritorna

3594 Parole
Punto di vista di Ethan "... dieci giri in più e abbiamo finito," dichiarò l'Alfa Henderson, in piedi nel mezzo del campo di allenamento mentre tutti noi seguivamo il suo ordine, esausti, sudati e felici che fosse l'ultimo giorno di allenamento. Dopo aver completato il mio ultimo giro, mi sedetti sull'erba, ansimando. È stato intenso. "Ecco, prendi questo." Una bottiglia d'acqua apparve davanti a me e la presi volentieri, bevendo con avidità. "Fai piano, Alfa," disse la voce con divertimento. Ero così concentrato sul mio compito che non mi ero accorto della persona seduta accanto a me. Quando finalmente svuotai la bottiglia, sospirai e ringraziai la persona. Girando la testa a sinistra, rimasi sorpreso nel vedere chi era. "Scusa, Alfa Henderson, non ti ho visto arrivare," spiegai. "Sono solo Deacon, e va bene, probabilmente non avrei dovuto essere così duro con voi oggi." disse, guardandosi intorno con un'espressione di scuse. Seguii il suo sguardo e vidi tutti gli altri Alfa in condizioni simili alle mie. Sì, eravamo distrutti. "Va tutto bene, è quello per cui ci siamo iscritti," affermai e lo guardai. Stava fissando i suoi guerrieri che si allenavano all'altra estremità del campo. "Alle 20 inizia il falò, pensavo di premiarvi per il vostro duro lavoro." annunciò, girandosi a guardarmi. "Sei un Alfa molto abile e forte, Ethan, e un combattente eccellente, probabilmente il miglior allievo che abbia mai avuto." mi sorrise. Rimasi colpito per un momento dai suoi elogi, ma mi ripresi rapidamente. "Grazie, Deacon. Apprezzo molto." risposi sinceramente. Ho messo molto impegno in questo allenamento. Essere lodato da lui è un grande complimento. È il miglior combattente che conosca. Non mi sorprende che il consiglio gli abbia chiesto di allenare altri alfa; è semplicemente la scelta migliore grazie alla sua conoscenza, al suo approccio non convenzionale e alle sue incredibili tecniche di combattimento. Ho imparato molto ed ero onorato di sentire le sue parole. "Il falò sembra bello; penso che a tutti piacerà. Devo però fare una doccia prima." sorrisi e mi alzai per andare nella mia stanza. Ci salutammo e prendemmo strade separate. Mentre mi dirigevo verso il nostro alloggio, fui interrotto da una voce familiare e affannata dietro di me. Con un sorriso, mi girai e fui accolto dal mio amico Alan. Sembrava sfinito. "Ehi Ethan, felice di tornare a casa domani?" mi chiese, esausto. "Sì, finalmente vedrò Blake." risposi, sorridendo al pensiero. "Probabilmente è eccitato di rivederti. Non lo lasci mai per così tanto tempo." osservò Alan. Questa era in effetti la volta più lunga che eravamo stati separati. Di solito lo porto con me quando devo andare via per più di un giorno. Questa volta però non potevo portarlo con me. Maledizione. Le ultime due settimane sono state dure. "Non gliel'ho ancora detto. Ha trovato un nuovo amico e non gli manco quanto pensavo." risposi fingendo fastidio. "Questo è buono, amico, qualcuno lo ha salvato dal piangere per il suo papà." scherzò, dandomi una pacca sulla spalla. Entrambi ridemmo. Continuando a camminare, parlammo del falò e dei nostri momenti preferiti dell'allenamento. Quando arrivammo alla mia stanza, allungai la mano verso la maniglia della porta, desideroso di farmi una doccia, ma fui fermato dalle sue prossime parole. "Charlie stava chiedendo di te," disse, facendomi girare verso di lui. "Mi ha chiesto di chiederti di chiamarla." si grattò nervosamente la nuca, sapendo che non mi piaceva parlare di sua sorella. "Grazie, ci penserò." risposi, senza preoccuparmi di nascondere la mia irritazione, ed entrai nella mia stanza, chiudendo la porta con un po' più di forza del necessario. Andai subito in bagno per farmi una doccia. Non appena l'acqua calda colpì i miei muscoli doloranti, mi rilassai. I miei pensieri tornarono alla richiesta di Alan. Mi fece arrabbiare. Charlotte Smith era una viziata, irritante e fastidiosa, un vero dolore nel culo. A 25 anni, era ancora senza compagno e mi tormentava costantemente per diventare la mia nuova Luna, dicendo che il suo compagno era probabilmente morto e che io avevo bisogno di una Luna per aiutarmi a guidare il mio branco. Aveva ragione, il mio branco ha bisogno di una Luna, ma sicuramente non quella fastidiosa e egoista. Scommetto che il suo compagno l'ha rifiutata, ma lei lo nascondeva. Dopo Emily, non riuscivo a pensare a nessuno per riempire il suo posto. La mia dolce Emily era stata una Luna eccellente e amorevole e la migliore compagna che potessi chiedere. Tutti la adoravano. Il mio cuore si spezzò ricordando il suo corpo senza vita coperto di sangue sul dannato letto da parto. Sono passati cinque anni da quel giorno, ma fa ancora male pensarci. Le sue ultime parole mi perseguitarono a lungo dopo quel giorno. "Ti amo Ethan, prenditi cura di nostro figlio e sii felice di nuovo." E proprio così lei se ne andò. Il mio mondo crollò, il mio lupo ululò dal dolore e il mio cuore si lacerò. Quel giorno concessi me stesso di piangere per la prima volta in anni. Come posso essere felice senza di lei? Maledizione. Colpì la parete della doccia con rabbia. Scuotendo la testa, costrinsi il mio cervello a pensare ad altro. Avevo bisogno di chiamare Blake, sentire la sua voce sicuramente mi avrebbe sollevato il morale. Chiudendo l'acqua, uscii dalla doccia e presi l'asciugamano per asciugarmi. Entrai nella camera da letto nudo. Sono un lupo mannaro, la nudità era normale per me. Mi vestii in fretta e presi il telefono che avevo lasciato sul comodino. Trovato il numero, chiamai mio figlio. "Papà!" Blake esclamò con gioia, rispondendo al terzo squillo. Il suono della sua voce mi fece sorridere all'istante. "Ehi, tesoro, come stai?" chiesi, felice di sentire il suo entusiasmo. "Sto bene, papà, vado a trovare Mandy e lei mi insegnerà a cuocere e poi andremo a giocare al lago e poi dipingeremo il nostro fortino e..." "Fai piano, tesoro." lo interruppi, parlava così in fretta per la sua evidente eccitazione. "Quindiiii, andrò a trovare Mandy... e cuoceremo muffin... e giocheremo al lago..." disse lentamente, ma io mi distrassi, pensando a 'quella' Mandy. Apparentemente si era presa tutta la sua attenzione; tutto ciò che sento è 'Mandy qui e Mandy là'. Cominciava a infastidirmi quanto lei sembrasse averlo stregato. Perché diavolo ho acconsentito alla richiesta di Ben e ho approvato il suo soggiorno nel mio branco? Probabilmente per renderlo felice. Era la migliore amica del compagno di Blake ed era apparentemente devastata dopo aver sentito che lo lasciava. Che patetica. Gli umani non sanno affrontare i cambiamenti. Scommetto che l'ha fatto apposta - di sembrare infelice e depressa, in modo da guadagnare un po' di tempo e capire come ricavarne dei soldi. Ecco cosa era: un'altra cercatrice d'oro. Sentiva sicuramente l'odore dei soldi in Ben e stava tentando la fortuna usando la carta della 'migliore amica'. Il mio lupo ringhiò di rabbia per i miei pensieri, ma lo bloccai immediatamente. Ero così assorbito dai miei pensieri che non sentii la domanda di Blake. "Scusa, tesoro, cosa hai detto?" chiesi scusandomi. "Stai bene, papà?" sembrava preoccupato, il mio bambino. "Va tutto bene, tesoro, stavo solo pensando a qualcosa." O qualcuno, pensai irritato. "Ho detto che mi manchi, quando torni?" chiese, supplicante, il che mi fece sentire soddisfatto. 'Mandy' non era tutto ciò che pensava. Di nuovo, il mio lupo ringhiò. Che diavolo c'era che non andava in lui? Concentrandomi su mio figlio, risposi semplicemente "Domani." e fui immediatamente accolto da un urlo di esaltazione. "Evvaiiii! Devo dirlo a Mandy!" La sua risposta mi fece arrabbiare di nuovo. Che cazzo? Devo mettere fine a questa situazione il prima possibile. Non lascerò che qualche puttana manipoli mio figlio. Di nuovo, il mio lupo ringhiò contro di me. Cosa c'era che non andava in lui? Era malato o qualcosa del genere? Ignorandolo, dissi ciao ciao a Blake, nascondendo il mio fastidio e lanciai il telefono a terra. Ribollendo di rabbia, mi sedetti sul letto e mi pizzicai il ponte del naso. Avevo bisogno di un cazzo di drink. Mi alzai e uscii, dirigendomi verso la festa. ... Svuotando la mia decima birra, mi sentii un po' stordito. Lentamente, alzai lo sguardo e mi concentrai sul fuoco. Gli altri alfa si stavano divertendo. Alcuni erano immersi in conversazioni, alcuni si scambiavano baci con gli omega provocanti e altri, proprio come me, bevevano per dimenticare. Ero così concentrato a guardare il fuoco che non sentii qualcuno avvicinarsi e sedersi accanto a me fino a quando non sentii un braccio urtare con il mio. "Che succede, bro? Sembri un disastro. Va tutto bene?" Mi voltai per vedere il viso preoccupato e sicuramente ubriaco di Alan. Mi offrì un'altra bottiglia di birra, che presi volentieri e ne bevvi qualche sorso. "Sì, sto benissimo." Risposi scettico, sorseggiando un altro sorso di birra. "Ti prego, dimmi che non è Charlie?" chiese, distrutto. Sapeva esattamente come mi sentivo riguardo a lei. "No, non è lei." Risposi sinceramente. "Fantastico, almeno non devo fare da mediatore tra voi due." sembrava soddisfatto, sicuramente troppo ubriaco per notare la mia indifferenza. "Quindi, cosa ti rende," puntò l'indice verso di me, "così burbero?" chiese prima di prendere un altro sorso della sua birra. Strizzò l'occhio a un'omega dai capelli rossi che si avvicinava a noi, con desiderio evidente nei suoi occhi. Dio, è forse la stagione del calore o qualcosa del genere? Stavo per rispondere, ma lei si sedette sulle ginocchia di Alan e iniziò a baciarlo profondamente, strusciando su di lui. Stava sicuramente cercando un bel rapporto sessuale. Disinteressato a vedere pornografia dal vivo, mi alzai e andai a fare una passeggiata. Raggiunto una vasta prateria vicino alla cascata, mi sedetti e godetti la vista. Pochi istanti dopo, sentii passi pesanti e alzai lo sguardo per vedere Deacon avvicinarsi. "Posso unirmi a te?" chiese, con tono disperato, così gli feci cenno di unirsi a me. Si sedette e guardò la cascata. "Sai, questo è il posto preferito di mia sorella. Ogni volta che è qui e ha un problema, viene a riflettere. Credo di aver ereditato questa cosa da lei," disse Deacon, ridacchiando. Ero incuriosito, lui era un figlio unico, da quanto ne sapevo. "Una sorella? Ma sei un figlio unico, giusto?" gli chiesi seriamente. Sospirò, "Sì, sono un figlio unico, ma non si sa mai quando si incontrerà uno sconosciuto che cambierà la tua vita, e ti connetterai immediatamente. È lì che entra in gioco cupcake," disse sorridendo. "È la cosa migliore che mi sia mai capitata, a parte la mia compagna, ovviamente," rise, poi il suo volto divenne serio. "Sono molto protettivo nei suoi confronti." Perché me lo stava dicendo? "Comunque, ho notato il tuo umore cupo, va tutto bene?" chiese, davvero interessato. No, niente va bene, devo affrontare due stronze, una vuole il posto di Luna e l'altra mi ha rubato mio figlio. Sentivo la rabbia crescere di nuovo, ma mi composi rapidamente. "Non è niente, ho solo molte cose in mente in questo momento e mi manca mio figlio." spiegai sinceramente. "Come tutti noi, amico." mi diede una pacca sulla spalla, ridacchiando. Risi con lui e mi rilassai. "Ok, è meglio che vada ora, devo prendere una birra prima che la finiscano tutta," si alzò. "Ci vediamo domani, Ethan." Annuii semplicemente in segno di accordo e lui mi lasciò solo. Dopo essere rimasto un po' più a godermi la vista, decisi di tornare nella mia stanza. Forse domani sarebbe stato meglio. Quando svoltai a destra nel corridoio, vidi Alan uscire dalla sua stanza, la sua faccia soddisfatta e i capelli in disordine mi fecero smorfiare. Fermandomi davanti alla mia porta, lo sentii schiarirsi la gola, "Ethan, mi dispiace per Charlie." si scusò. Alzai la mano per interromperlo, "Non farlo." ordinai, "Dille solo di lasciarmi in pace." dissi, ribollendo di rabbia di nuovo. Entrai nella mia stanza, chiudendo la porta con fermezza. Per calmarmi, feci una lunga e rilassante doccia e andai dritto a letto. Mi addormentai quasi immediatamente. Il giorno dopo, fui svegliato dal suono del telefono che squillava; con gli occhi semiaperti, allungai la mano verso il comodino e, senza guardare l'ID del chiamante, risposi con un secco: "Che c'è?!" "Ti ho svegliato?" la voce dall'altra parte suonava familiare e scusante. Controllai lo schermo del telefono e, vedendo l'ID, i miei occhi si spalancarono in shock. Mi ripresi subito e mi scusai. "Mi dispiace Alfa Henderson, non mi aspettavo che chiamassi, scusami per la mia esplosione." mi scusai in fretta. Erano le 7:30 del mattino, dopotutto. "Va bene, e ti ho detto che è Deacon. Comunque, ti chiamo per invitarti a colazione a casa mia. Voglio che conosca la mia famiglia." mi offrì sinceramente. "Se per te va bene, ovviamente?" aggiunse. Dire che ero scioccato era un eufemismo. Ero senza parole per alcuni secondi, ma accettai rapidamente l'invito. "Mi piacerebbe. A che ora?" chiesi. "Mmm, tra 30 minuti, va bene?" chiese Deacon, incerto, e risposi con un semplice sì e chiudemmo la chiamata. Mi alzai dal letto e iniziai la mia routine mattutina. Non so perché lo abbia fatto, ma mi sento onorato e un po' sorpreso. C'è qualcosa che vuole da me? Scrollando le spalle, scelsi il mio outfit, pettinai i capelli e lasciai la stanza. Proprio quando stavo per suonare il campanello, la porta si aprì, e mi trovai di fronte a una bellissima piccola dai capelli rossi. Era probabilmente alta 1.70 m, con occhi verdi e una figura snella. Sentivo l'amore materno che irradiava da lei; era sicuramente la Luna. "Ciao, entra, ti stavamo aspettando." disse con la sua dolce e gioiosa voce, aprendo ulteriormente la porta per farmi entrare. La casa era decorata in modo molto moderno con design industriale ed era molto bella. Mi guidò nella sala da pranzo dove Deacon stava cercando di ragionare con una bambina che sembrava una copia esatta di sua madre. La stava rimproverando per non andare nel bosco da sola. Notai anche un ragazzo con un'espressione infastidita nel vedere il comportamento della ragazza; sembrava così simile a Deacon. "Sono Linda, la compagna di Deacon." lei si presentò, allungando la mano per stringerla, e io la presi, portando la sua mano alle labbra con un piccolo bacio prima di presentarmi. "Ethan Jones, è un piacere conoscerti, Luna." le sorrisi amichevolmente, facendola ridere. "Solo Linda, non è necessario essere così formali." rispose e mi guidò verso il tavolo. Presi un posto libero di fronte a Deacon, e ci dicemmo ciao. Linda aveva preparato un sacco di cibo dal profumo divino e stavo appena iniziando a metterlo nel piatto quando la bambina iniziò a lamentarsi. "Perché non posso andare da sola? Ad Aiden è permesso, perché non posso?" chiese a Deacon, facendo il broncio e incrociando le braccia sul petto. Deacon sospirò con esasperazione. "Cara, la foresta è pericolosa e non è sicura per te andare lì da sola, anche ad Aiden è vietato farlo." cercò di spiegarle, ma diamine, la ragazza era testarda. "Allora perché l'ho visto entrarci da solo ieri?" urlò e gli puntò un dito accusatore. Dramma familiare. "Non ero solo, stavo seguendo lo zio Nick, lui mi sta insegnando a tracciare, stupida." rispose il ragazzo, roteando gli occhi. Soppresi la mia risata. Deacon sgridò entrambi e, dopo alcuni momenti imbarazzanti, continuammo a mangiare. Appresi i nomi dei bambini: il ragazzo si chiamava Aiden e aveva dieci anni, attualmente in allenamento con il Beta del branco, che lo stava insegnando a tracciare. La ragazza di cinque anni si chiamava Isabella ed era una piccola principessa, apparentemente. Linda mi assicurò che, nonostante le differenze, si volevano bene. Mi chiese anche di Blake, il che fu molto gentile da parte sua, e io lodai mio figlio dicendo che era il miglior bambino del mondo. La conversazione procedette senza intoppi, ma dopo un’ora decisi di andare. Dovevo tornare a casa e avevo ancora bisogno di fare le valigie. In piedi fuori sulla veranda, sorrisi alla dolce coppia e dissi addio. "Grazie per la colazione, era deliziosa." Dissi a Linda e lei mi sorrise. Poi mi rivolsi a Deacon. "Il tuo approccio all'allenamento è straordinario, sono contento di essermi iscritto. Ho imparato molto da te e tornerò sicuramente." Gli assicurai. Avevo davvero imparato tanto e speravo che anche i miei guerrieri lo apprezzassero. "Buon viaggio di ritorno, Ethan. Ho la sensazione che ci incontreremo di nuovo presto." disse con un sorriso malizioso, il che mi confuse. Cosa intendeva? Mi ero già iscritto a un altro corso? Dopo aver salutato, lasciai la casa di Deacon e, un’ora dopo, lasciai il suo territorio e salii sull'aereo. Finalmente stavo tornando a casa. ... "Sono appena atterrato, tesoro; sarò a casa tra due ore." Assicurai a Blake, sorridendo felicemente al pensiero di vederlo presto. È bello essere di nuovo qui. Durante il viaggio di ritorno al territorio del mio branco, chiamai Ben per aggiornamenti e fortunatamente non erano stati avvistati delle canaglie durante il mio allenamento, quindi tutti erano al sicuro e non erano emersi ulteriori problemi. Poi, decisi di chiamare Blake per fargli sapere che stavo tornando a casa. Era entusiasta e mi raccontò della sorpresa che aveva preparato per me. Questo mi rese felice. "Fai in fretta, mi sei mancato, papà!" Esclamò felice. Risi, "Va bene, amico, ci vediamo tra poco." Dissi, sorridendo e terminando la chiamata. … Parcheggiando la mia auto di fronte alla casa del branco, mi sentii sollevato di essere finalmente tornato a casa. Spensi il motore e cercai di prendere le mie cose dal bagagliaio, ma fui interrotto da Blake che urlava mentre correva fuori di casa e si lanciava tra le mie braccia. Lo afferrai immediatamente, tenendolo stretto e respirando il suo profumo celestiale. Hmmmmm. Mele, cannella, miele... e fragole? È diverso, ma così allettante che non riuscivo a smettere di inalare. Il mio lupo faceva le fusa per la gioia, ma mi concentrai su mio figlio. "Sei qui, sei tornato!" Blake piagnucolò al mio collo, e io lo strinsi più forte e gli baciai ripetutamente la testa "Sono qui, amore," dissi tra un bacio e l'altro, "mi sei mancato anche tu." Inalai di nuovo il suo profumo, ma le fragole erano ancora evidenti. "Hai un odore diverso, piccolo; stavi mangiando fragole?" Chiesi, confuso. "Ho passato la giornata con Mandy, forse è il suo profumo." rispose, guardandomi con un sorriso. "Lei profuma di fragole." spiegò. Il mio lupo fece di nuovo le fusa alle parole di Blake. Sentivo che la rabbia e la gelosia crescevano dentro di me. Quella umana stava oltrepassando il limite. Potrà anche profumare bene, ma deve sapere quale sia la sua posizione. Dopo un momento, posai Blake e presi le mie valigie dentro. Era già dopo cena, così andammo direttamente al nostro piano, e io iniziai a disfare le valigie mentre raccontavo a Blake del mio viaggio e lui mi parlava di Mandy e di cosa avevano fatto. Portò dei muffin che avevano preparato per sorprendermi, e li mangiammo avidamente. Dovetti ammettere che erano deliziosi. Quando andò a letto un'ora dopo, decisi di andare verso la cabina dove soggiornava Mandy per controllare la causa della felicità di Blake. La sera era piuttosto fredda, ma grazie al fatto di essere un lupo mannaro, non mi dava fastidio. Avvicinandomi alla mia meta, quel profumo di fragole cresceva sempre più intenso e il mio lupo iniziava a girare in agitazione. 'Cosa ti sta succedendo?' chiesi a lui, ma lui taceva. Quando ero a una dozzina di piedi di distanza, vidi la porta del patio aprirsi e il profumo allettante mi colpì due volte più forte. Non era solo fragole, ma si mescolava con mirtilli rossi e miele. Così delizioso, presi un grande respiro del profumo. Chiusi gli occhi per godermelo, ma il mio lupo mi assillava di aprire gli occhi. Quando obbedii, la vidi e rimasi congelato. Il mondo si fermò, il mio battito cardiaco aumentò e tutto l'aria abbandonò i miei polmoni. Una creatura piccola e straordinaria era lì, vestita solo con una t-shirt almeno due taglie troppo grande. I capelli castani raccolti in una crocchia disordinata, gli occhi grigi che guardavano qualcosa in lontananza, aveva un bicchiere di vino nella mano sinistra e la mano destra che teneva un telefono all'orecchio, apparendo irritata con chiunque fosse dall'altra parte della linea. Il mio lupo urlò eccitato, ripetendo una parola nella mia testa. Compagna. Non sentii cosa stesse dicendo. Ero troppo confuso e stupito per registrare qualsiasi cosa intorno a me. Uscì dalla cabina e si sedette su una sedia nel terrazzo, mettendo le sue gambe sexy sulla sedia opposta, giocherellando con le sue dita dei piedi. Era così semplice, eppure così fottutamente sexy che il mio cazzo immediatamente si indurì dolorosamente. Non mi muovevo e la guardavo mentre prendeva un sorso di vino. Quando il bicchiere toccò le sue labbra invitanti, io inavvertitamente leccai e morsi le mie, pensando a quanto sarebbero state buone le sue. Il mio lupo mi disse di rivendicarla qui e ora e quasi acconsentii, ma mi fermai. "...ok lo farò, ma mi devi un favore grosso!" disse con la sua voce dolce e angelica, chiudendo la chiamata. Sospirò e guardò nella mia direzione. Anche se ero tra gli alberi, ben nascosto nell'oscurità, sentivo che mi aveva notato. I suoi occhi erano focalizzati sull'oscurità e io ingoiai nervosamente. Cosa avrei dovuto fare? Il suo sguardo mi tratteneva nel posto, e non volevo distogliere lo sguardo. Sforzando a farlo, feci lentamente dei passi indietro e poi mi girai per andarmene. Ero pronto per un'altra compagna? Il mio lupo era eccitato, ma io, d'altra parte, ero terrorizzato. Potrei lasciarla entrare? La risposta era semplice: cazzo NO! E con questo, mi trasformai nel mio lupo e corsi via.
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