Punto di vista di Mandy
Mi sono svegliata tardi oggi, dopo aver passato gran parte della notte a cercare una soluzione per il problema di Ryan. Giuro che a volte è peggio di un bambino da gestire. Spero che il mio piano di salvataggio per lui funzioni. Ancora una volta, una delle sue ex avventure si è presentata minacciando di rivelare il loro video intimo. Ma da dove le trova? E perché li permette di registrarlo? Ho contattato l'Agente Mitchell, che si stava occupando del nostro ultimo "follemente, profondamente e pazzamente innamorato" psicopatico, e gli ho chiesto aiuto. Mi ha assicurato che si sarebbe occupato della situazione. Lo spero davvero.
Decisi di passare questa giornata da sola, preferibilmente leggendo un libro per cui non ho mai avuto tempo. Blake probabilmente passerà tutta la giornata con suo padre, il che è comprensibile. Non si vedono da molto tempo e Peter è completamente assorbito nei preparativi per la sua cerimonia di unione, aiutando Ben a trovare una buona ragione per convincere l'Alfa Jones a farmi partecipare. Quindi oggi, solo io.
Ero seduta sul divano con un libro e un'altra tazza di caffè, quando un Blake eccitato corse nella baita urlando a gran voce.
"È tornato, il mio papà è tornato!" esclamò e saltò sul divano, scontrandosi con me. Il mio libro volò sul pavimento mentre prendevo Blake per tenerlo fermo.
"Calma tesoro, potresti farti male se non fai attenzione" lo ammonii, ridacchiando. Vedere il suo viso illuminato mi rese felice anch'io. Mi abbracciò e mi baciò sulla guancia per salutarmi.
"Ok, ok. Ho capito, sei felice che tuo padre sia tornato, ma cosa ci fai qui?" gli chiesi, aggrottando le sopracciglia per la confusione. Dovrebbe stare con suo padre, non con me. Si alzò subito e si compose prima di rispondere.
"Vuole incontrarti e ringraziarti per esserti presa cura di me." disse, giocherellando nervosamente con le dita. Ok, perché era nervoso?
"Mi piacerebbe incontrare tuo padre, tesoro, lasciami cambiare e andiamo da lui insieme." risposi, guardando il mio abbigliamento del giorno: calzini neri soffici, pantaloncini da notte blu e una maglietta nera consumata, i capelli raccolti in uno chignon disordinato. Inoltre oggi portavo gli occhiali perché avevo perso le lenti a contatto. Sarei dovuta passare in farmacia più tardi.
"In realtà, è fuori." sussurrò, ma l'ho sentito.
Cosa!! Sembro un disastro, e lui è proprio fuori ad aspettare? Immagino di non avere tempo per cambiarmi, fantastico. Che bella prima impressione. Sospirando in segno di resa, annuii semplicemente con la testa, e lui corse a prendere suo padre. Almeno non puzzo. Facendo un grande respiro calmante, mi preparai per l'incontro, mettendomi sull'attenti nel mezzo del soggiorno, con gli occhi fissi sulla porta.
Quando i passi leggeri di Blake risuonarono sulla veranda seguiti da quelli più pesanti, il mio battito cardiaco aumentò. Ci siamo.
La porta finalmente si aprì, ed entrarono. Mi congelai. Blake dimenticato; tutta la mia attenzione era sul tizio enorme dietro di lui. Era splendido, no, non splendido, divino - sì, questa è la parola. Si fermò proprio quando attraversò lo zerbino. Rimase con le mani nelle tasche dei suoi jeans. La sua faccia era inespressiva, ma potevo sentire la sua dominanza irradiarsi da lui come un'aura.
Lo osservai lentamente. Gambe lunghe e muscolose, addominali scolpiti evidenti attraverso la maglietta nera attillata, petto ben allenato, spalle larghe e enormi bicipiti coperti di tatuaggi. La mia gola era secca, le farfalle nello stomaco si scatenarono e il mio battito aumentò ancora di più. Infine, guardai il suo viso. Era semplicemente l’uomo più bello che avessi mai visto. Una mascella forte, ricoperta da una corta barba scura intorno a labbra piene e invitanti. Mi resi conto che le mie mutandine erano bagnate, ma ero troppo scioccata per preoccuparmene. Aveva un naso dritto e lunghi capelli scuri raccolti in un man bun virile. Volevo passargli le dita tra quei capelli.
Ingoiai a vuoto e guardai nei suoi occhi, erano verdi; un po' più scuri di quelli di Blake, ma comunque ipnotici, mi attiravano. L’attrazione che sentivo era qualcosa di soprannaturale, volevo saltargli addosso e baciarlo fino a perdere il fiato, senza mai lasciarlo andare. Oh mio Dio, è quello che penso? Sono passati cinque anni da quando ho sentito una sensazione simile, ma questa volta è molto più forte. È il mio secondo compagno? Cercai di ricompormi e gli offrii la mia mano tremante per presentarmi.
“Salve Alfa, sono Amanda Anderson, è un piacere conoscerla finalmente.” dissi, cercando di suonare sicura di me, ma fallii, sembravo una ragazzina che parlava con la persona di cui era innamorato.
Esitò un momento, ma accettò la mia mano e strinse un po' troppo forte, costringendomi a mordermi il labbro inferiore per non sibilare dal dolore. Qual è il suo problema? Ma le scintille che corsero lungo il mio braccio confermarono i miei pensieri e i miei occhi si spalancarono per lo shock, mentre lui sembrava ancora impassibile, come se non sentisse nulla. Ritirai rapidamente la mia mano dalla sua stretta e decisi di non farmi intimidire. Mai più. Mi ricordai del mio voto.
Sembrava sorpreso che non fossi caduta ai suoi piedi a causa del suo aspetto, ma si ricompose e rispose con una voce profonda e sexy, “Sono l’Alfa Ethan Jones, il piacere è tutto mio.” Non sembrava affatto soddisfatto.
Agendo come se nulla fosse successo, rivolsi la mia attenzione a Blake, finalmente notandolo. Ci stava guardando confuso, senza capire cosa stesse succedendo.
“Blake, posso parlare con tuo papà da sola?” gli chiesi con un piccolo sorriso, sperando che non notasse la situazione imbarazzante.
“Ok, aspetterò fuori.” acconsentì e uscì di corsa dalla baita.
I miei occhi lo seguirono e, quando pensai fosse sicuro, aprii la bocca per parlare, ma venni bruscamente interrotta dalla mano del mio compagno, così chiusi la bocca, preparandomi per un altro rifiuto.
“Se pensi che non sappia cosa stai pianificando, ti sbagli.” disse con voce bassa, avanzando minacciosamente. Deglutii. “Stammi lontano e, soprattutto, stai lontana da mio figlio!” ringhiò, stando così vicino che i nostri corpi quasi si toccavano; il calore che emanava mi fece lottare contro la volontà di toccarlo. Alzai la testa, feci un passo indietro e sbuffai, incrociando le braccia sotto il petto. I suoi occhi si scurirono di desiderio, ma tornarono rapidamente arrabbiati.
“Ascolta Alfa, non mi interessa cosa pensi di me, ma non dirmi cosa fare.” dissi senza giri di parole, iniziando a sentire un po' di rabbia. “Se Blake vuole passare del tempo con me, lo farò, ma a meno che lui non mi dica che devo stargli lontana, tu non hai nulla da dire!” sibilai, facendolo sussultare. Immagino non se lo aspettasse. Sorrisi internamente.
“E ora, se mi scusi, ho del lavoro da fare, quindi per favore se ne vada. Sa dove si trova la porta.” Gli mandai il mio miglior sorriso dolce, mi voltai sui tacchi e andai in camera da letto, lasciandolo stordito.
Non volevo restare con lui un minuto di più. Chiusi la porta, portai una mano alla bocca per soffocare i singhiozzi. Le lacrime si accumularono negli occhi e le lasciai scivolare lentamente. Il mio cuore sprofondò, e l’oscurità mi consumò. Ancora. ‘Mai più, non lasciare che il legame del compagno ti inganni!’ mi ripetei. Sentii un ringhio basso e il rumore della porta che si chiudeva. Se n’era andato.
Scivolai lentamente lungo la porta della camera da letto chiusa e mi lasciai andare. Un altro rifiuto. Sono davvero così terribile? Sebbene non avesse detto quelle parole, sapevo che era inevitabile. Devo solo essere preparata. Sono forte, una combattente; ho passato di peggio e sono sopravvissuta, sopravviverò anche a questo. Esausta, mi trascinai fino al letto, mi coprii con la coperta e piansi fino ad addormentarmi. Domani sarà un giorno migliore.
…
“Come stai?” mi chiese Peter mentre mi aiutava a preparare la cena.
Erano passati tre giorni dal mio crollo; tre giorni da quando avevo visto Blake o quel presuntuoso Alfa. Immagino gli abbia proibito di venire a trovarmi. Stavo seriamente pensando di lasciare questo posto, ma decisi di non farlo. Potrebbe pensare che mi sia arresa. Non gli darò quella soddisfazione. Oggi ho invitato Peter e Ben a cena per celebrare la loro cerimonia di affiliazione domani. Io non sono stata invitata, stupido Alfa arrogante. Ma festeggeremo oggi.
“Sto bene, solo un po’ stanca con tutto il lavoro che Ryan mi ha chiesto di fare,ma ho quasi finito quindi starò bene.” mentii, mentre tagliavo le cipolle. Lui andò al frigo e tirò fuori le bistecche da grigliare.
“Mi dispiace che non puoi venire domani, significherebbe molto per me, ma conosci le regole.” disse, dispiaciuto, con uno sguardo triste.
Sospirando, gli posai una mano sulla spalla in modo rassicurante e cercai di tirarlo su di morale. “Va bene Peter, capisco. Inoltre, abbiamo questa cena oggi, e stavo pensando... domani è venerdì, che ne dici di andare a ballare sabato?” proposi con un sorriso, e lui sembrò interessato.
“Solo tu, Ben e io. Che ne dici?” aggiunsi, mettendo tutte le verdure nella ciotola.
“Penso che si possa fare,” rispose, portando le bistecche fuori e accendendo il barbecue. Poco dopo, quando il cibo era quasi pronto, Ben apparve in terrazza con un sorriso da vincitore, portando due bottiglie di vino. Doveva essere successo qualcosa di buono.
“Ho una notizia!” esclamò, entusiasta. Io e Peter rimanemmo in attesa con pazienza.
Posando le bottiglie sul tavolo, iniziò. “Dunque...” fece una pausa drammatica. “Ho parlato di nuovo con l'Alfa.” Mi guardò. Santo cielo, cosa sarà questa volta?
“E ti ha permesso di venire alla cerimonia di domani!” annunciò con un sorriso, chiaramente soddisfatto di portare buone notizie. Peter gridò “Sì!” e abbracciò subito Ben, ringraziandolo ripetutamente. Rimasi scioccata. Sta scherzando? Qual è il trucco?
“...ma solo per la cerimonia, non puoi partecipare al ricevimento e devi restare inosservata.” aggiunse scusandosi.
Quindi questo è il trucco, ma va bene, almeno vedrò l’evento più importante e forse rivedrò Blake. Mi manca. Sorrisi in segno di gratitudine e ci sedemmo per goderci la cena. Parlammo del sabato e Ben accettò il piano. Passammo la serata a ridere e scherzare su tutto. Finalmente mi sentivo bene e dimenticai quell’Alfa arrogante, eppure dannatamente sexy, rilassandomi completamente.
...
Il giorno successivo arrivò in fretta, e la cerimonia sarebbe iniziata tra un'ora. Mi avevano informato che un’omega sarebbe venuta a prendermi per accompagnarmi all'evento. Credo che si chiami Aria. Decisi di indossare un abito blu a maniche lunghe con una leggera scollatura. Completai l’outfit con dei décolleté beige chiaro. Lasciai i capelli sciolti e optai per un trucco leggero.
Quando sentii bussare, presi il telefono e andai ad aprire. Mi trovai di fronte una ragazza bellissima, con capelli biondi intrecciati di lato, vestita con un semplice abito estivo color pesca e ballerine nere. Era alta quanto me, ma evitava di guardarmi negli occhi.
“Salve, signorina Anderson, sono Aria Spencer e sono qui per accompagnarla alla cerimonia,” disse timidamente.
“Chiamami pure Mandy, piacere di conoscerti, Aria. Puoi guardarmi?” le chiesi delicatamente per non metterla a disagio. Esitò, ma obbedì. Aveva degli occhi verde-azzurro, così belli. Le sorrisi e le feci un complimento sui suoi occhi. Arrossì e iniziò a camminare. La seguii.
“Il tuo vestito è stupendo; risalta i tuoi occhi,” dissi sinceramente, cercando di fare conversazione.
“Grazie, ma il tuo è meraviglioso,” rispose. Facemmo un po' di chiacchiere sulla moda, che a lei interessa molto, e mi spiegò i dettagli della cerimonia. A quanto pare, dovrò stare in fondo alla sala per rimanere inosservata. Stupido presuntuoso. Io, la persona ‘più alta del mondo,’ in fondo alla folla? Vedremo come andrà.
Quando entrammo nella sala da ballo, la gente si era già radunata e, come avevo previsto, mi bloccavano la vista. Non volendo arrendermi, guardai in giro e notai delle sedie vicine. Non persi tempo. Presi due sedie e le portai da Aria.
“Cosa stai facendo? Ti punirà!” sussurrò nervosamente, guardando la folla. Alcune persone si girarono e ci lanciarono sguardi curiosi, ma io sorrisi semplicemente e mimai “Sono troppo bassa.” Alcuni sorrisero, altri alzarono un sopracciglio. Ignorandoli, posizionai le sedie a terra e mi arrampicai sulla mia, invitando Aria a fare lo stesso. Lei guardò intorno e, vedendo che nessuno stava guardando, mi imitò. Così va meglio, ora posso vedere tutto. Aria sembrava un po' nervosa, così le strinsi la mano e aspettammo.
Finalmente, l'‘Onnipotente’ (un soprannome perfetto) salì sul palco e si posizionò al centro in tutto il suo splendore. Dio, perché deve essere così sexy? Indossava un abito nero aderente, una camicia bianca con una cravatta nera e scarpe lucide nere, i capelli pettinati all'indietro. Un spettacolo da acquolina in bocca. Si schiarì la voce e iniziò a parlare.
"Buonasera a tutti, grazie per essere qui per l'evento di oggi. Abbiamo aggiunto un nuovo membro nel nostro branco, che tutti voi sapete è il compagno del nostro Beta. Peter Collins, raggiungimi, per favore," disse, guardando alla sua sinistra, e poi lo vidi. Indossava un elegante abito blu scuro, con una camicia bianca e una cravatta blu scuro, e sembrava perfetto. I suoi capelli ramati erano pettinati in modo un po' disordinato. Era nervoso, ma camminava con sicurezza e si fermò accanto all’Alfa. Scansionò la folla con gli occhi e quando trovò i miei, si rilassò visibilmente; gli mandai un sorriso rassicurante. L’Alfa seguì il suo sguardo e, quando mi vide, l’irritazione era evidente, ma poi si girò velocemente verso Peter. Prendendo un coltello da un tavolo che non avevo notato prima, tagliò l'interno delle loro mani e le unì, come in una stretta di mano.
"Peter Collins, accetti questo branco come tuo e prometti di proteggerlo con la tua vita?" chiese l'Onnipotente.
"Lo accetto," rispose Peter con orgoglio.
"Mi accetti come tuo Alfa e giuri fedeltà?"
"Lo accetto," ripeté Peter.
"Giuri di adempiere ai tuoi doveri come Beta e di rispettare e proteggere il tuo Alfa e i membri del branco?" chiese l'Alfa ad alta voce, suppongo per farmi sentire.
"Lo accetto." Peter quasi sorrise a quelle parole, ma si ricompose.
"Benvenuto nel branco, Beta Collins," disse finalmente liberando la sua mano. La folla applaudì, e sentii alcuni fischi e ululati di gioia. Battei vigorosamente le mani e gridai, "Sono orgogliosa di te!" Ero così felice ed eccitata che non mi accorsi delle persone che mi guardavano, finché Aria non mi diede una gomitata, già in piedi; la ignorai, tutto ciò che vedevo era il volto raggiante di Peter.
Quando la gente iniziò a uscire, scesi dalla sedia e seguii Aria. La fermai quando eravamo a circa sessanta centimetri dall'edificio e le chiesi di mettersi in collegamento mentale con Peter. Non potevo andarmene senza congratularmi con lui di persona. Esitò un momento, ma poi i suoi occhi diventarono vuoti, e capii che aveva fatto ciò che avevo chiesto.
All'improvviso, delle braccia forti mi circondarono la vita e qualcuno mi fece girare, ridendo al mio urlo di sorpresa. Quando i miei piedi toccarono di nuovo terra, mi voltai e lo abbracciai subito. Peter mi abbracciò a sua volta e ridemmo insieme. Gli feci le mie congratulazioni e parlammo della cerimonia. Pochi minuti dopo, ci raggiunse Ben, con l'Onnipotente proprio dietro di lui. Ben mise un braccio intorno alla vita di Peter e lo avvicinò, baciandogli la guancia e sorridendo, facendolo arrossire. Sorrisi divertita.
"Beh, credo che sia ora di andare. Godetevi la festa ragazzi, e ancora congratulazioni!" dissi, baciandoli sulle guance. Notai poi che Aria se n’era già andata.
"Congratulazioni Alfa," gli dissi, rivolgendogli la mia attenzione. "Non avresti potuto trovare nessuno migliore di Peter come secondo Beta." Feci un complimento al mio migliore amico, e l'Alfa annuì semplicemente.
"Ok ragazzi, divertitevi, ci vediamo domani." aggiunsi, e loro si allontanarono mano nella mano. Stavo per voltarmi e andare via, quando sentii una mano che mi afferrava il polso. Quelle scintille mi dissero subito di chi si trattava. Girandomi verso di lui, lo guardai negli occhi.
"Cosa diavolo pensavi di fare?" sibilò, "Avevo detto di restare inosservata, sei così stupida?" aggiunse.
"Bene, Alfa," risposi con calma, "per tua informazione, quando voglio qualcosa, vado fino in fondo. Non ho mai fallito, e non intendo farlo ora." Detto ciò, cercai di liberare la mia mano e girarmi, ma lui mi tirò bruscamente contro il suo petto. Posò una mano sulla parte bassa della mia schiena e abbassò la testa fino al mio orecchio, con le labbra pericolosamente vicine, facendomi rabbrividire.
"E cosa vuoi ora?" chiese con una voce roca, sfiorando l'orecchio con le labbra. Persi la voce.
"Voglio..." Non riuscivo a formare una frase coerente. Tracciò il suo naso lungo il mio collo. "Voglio..." Mi baciò delicatamente sotto l’orecchio, con un sorriso sornione. Immediatamente mi riscossi e lo spinsi via, cogliendolo di sorpresa.
"Voglio che tu mi lasci maledettamente in pace!" sbottai furiosa, allontanandomi da lui.
Arrivata a destinazione, chiusi la porta con forza e urlai per la frustrazione. Quanto ero stata stupida! Mi ero lasciata sorprendere. Arrabbiata con me stessa, andai in bagno a farmi una doccia, poi mi infilai nel letto. Brontolando, mi costrinsi a prendere sonno.
...
“Sei pronta?” La voce impaziente di Peter seguì il colpo alla porta del mio bagno. Era sabato sera e ci stavamo dirigendo al club. Mentre mettevo il lucidalabbra, mi controllai allo specchio. Soddisfatta del mio aspetto, uscii e posai per Peter. Indossavo dei jeans neri a vita alta abbinati a un top bianco attillato e ai miei tacchi a spillo neri. I miei capelli erano raccolti in una coda alta e il trucco era minimo, come al solito.
“Wow, piccola, credo che dovremo proteggerti da tutti i cani arrapati!” annunciò mentre Ben fischiava. Presi la mia giacca di pelle e la indossai.
“Caspita, mi dispiace per tutte le ragazze che cercano di provarci con voi due!” esclamai, puntando un dito verso di loro. Erano semplicemente irresistibili nei loro jeans neri attillati e sneakers nere; l'unica differenza era nelle loro camicie. Anche se si adattavano ai loro corpi come guanti, mostrando i loro corpi muscolosi, Peter scelse il bianco mentre Ben indossava il nero, facendolo sembrare un cattivo ragazzo pericoloso.
“Sexy da morire, sono davvero fortunata stasera,” dissi con un sorriso, e loro risero. Presero le loro giacche e uscimmo dalla cabina.
La fila per il club era lunga e sospirai, sapendo che ci sarebbe voluto del tempo per entrare, ma Ben ci guidò direttamente all'ingresso e entrammo nel club senza problemi. La musica fece subito venire voglia al mio corpo di muoversi e iniziai a dondolarmi. Ben prese la mia mano e ci condusse nella VIP room dicendo che conosceva il proprietario. Quando arrivammo al nostro tavolo, ci sedemmo e la cameriera portò immediatamente una bottiglia di vodka, ma io chiesi dell'acqua, facendola storcere il naso.
“Io devo guidare, tesoro.”
Quasi un'ora dopo, scendemmo in pista da ballo. Il mio corpo si muoveva da solo, ondeggiando al ritmo. Un paio di braccia mi circondarono la vita e mi riportarono contro un petto duro, il rigonfiamento nei suoi pantaloni mostrava il suo interesse. Mi girai rapidamente e posai le mani sul suo petto, fermando l'intruso. Era affascinante ma non divino, così mi scusai, ma lui mi tirò più vicino. Cercando di liberarmi, rischiai di colpirlo nei genitali, ma per fortuna fui liberata dalla sua presa da un Ben infastidito. Allontanandomi, decisi di andare in bagno per liberare la vescica. Finito il mio affare, mi lavai le mani e uscii.
Mentre passavo davanti alla porta dell'ufficio, sentii un braccio circondarmi la vita e uno coprirmi la bocca; le scintille istantanee mi rivelarono chi fosse. Tirandomi dentro l'ufficio, chiuse la porta con il piede e mi immobilizzò contro di essa, tenendomi i polsi ai lati della testa. Abbassò la testa nel croce del mio collo e annusò il mio profumo.
“Perché diavolo sento il suo odore?!” disse scontento, stringendo la sua presa. Il mio respiro si fece affrettato. “Rispondimi!” ruggì contro il mio collo, e io sobbalzai dal mio torpore, spingendolo via immediatamente.
“Non sono affari tuoi!” ringhiai arrabbiata, incrociando le braccia sul petto, i suoi occhi concentrati sul mio seno.
“Sei MIA, cazzo!” ringhiò, mettendo un braccio attorno alla mia vita e tirandomi possessivamente verso di sé, reclamandomi.
“NO!” urlai e lo spinsi via di nuovo. “Hai detto chiaro e tondo ‘stai lontana da me’, quindi non hai diritto di essere territoriale,” affermai. “Facciamo in fretta, semplicemente rifiutami e io me ne andrò.” aggiunsi con sicurezza, ma nel profondo il mio cuore faceva male. Spalancò gli occhi in segno di consapevolezza, ma mascherò la reazione con un sorriso beffardo. Mettendo le mani nelle tasche dei pantaloni, inclinò la testa verso di me.
“Quindi, lo sai?”
“Che siamo compagni? Sì, lo so. Non sono stupida,” dissi, inclinando la testa per indicargli di continuare. “Quindi vai avanti, facciamola finita.” lo sfidai.
“Se insisti...” rispose con arroganza, e trattenni il respiro pronta per le sue prossime parole.
“Io, Alfa Ethan Jones, rifiuto...” si interruppe, vedendo la mia postura indifferente, ma i miei occhi mostrano chiaramente il dolore, e lui lo notò. Facendogli un gesto con la mano, aspettai l’impatto, ma la sua prossima mossa mi colse di sorpresa.
“Fanculo!” esclamò, e fece un lungo passo predatorio verso di me, mettendo la mano sinistra dietro la mia testa e schiacciando le labbra contro le mie in un bacio esigente. Rimasi scioccata per un momento, ma poi mi morse il labbro inferiore e io aprii la bocca, lasciando che la sua lingua esplorasse l’interno della mia bocca. Le scintille esplosero e gemetti nel suo bacio, facendolo ringhiare in segno di apprezzamento.
Il mio cervello era in subbuglio, il cuore palpitante; le mie mani andarono automaticamente ai suoi capelli, tirando il retro della sua testa per avvicinarlo. I nostri corpi si scontrarono e le farfalle esplosero nel mio stomaco, facendomi venire le ginocchia deboli. Mi sollevò, afferrando le mie cosce e mi immobilizzò alla porta. Avvolsi le gambe attorno alla sua vita, le nostre lingue ancora bloccate in quella danza sensuale, combattendo per il dominio che lui vinse. Sentendo che ero senza fiato, lasciò le mie labbra e iniziò a baciarmi la mascella, scendendo verso il mio orecchio, e quando mi morse il lobo dell’orecchio, inarcai la schiena e gemetti di nuovo. La sua mano destra raggiunse il mio seno sinistro e lo strinse leggermente, scivolando il pollice sul mio capezzolo indurito, rendendo le mie mutandine più umide. Spinse i fianchi in avanti, incontrando il mio centro già fradicio, e urlai contro le sue labbra dall'eccitazione. Scivolò la mano sotto la mia maglietta, raggiungendo il mio reggiseno quando un improvviso colpo alla porta interruppe la nostra sessione di baci.
Si staccò dalle mie labbra e, ansimando, mi mise giù a terra. Mi stabilizzai e la mia mano andò sulle mie labbra gonfie, sorridendo a me stessa, ma vedendo la sua reazione tornai con i piedi per terra. Si voltò e si tirò i capelli in segno di frustrazione. Quando finalmente mi guardò, vidi il rimpianto nei suoi occhi che mi spezzò il cuore. Sistemandomi, afferrai la maniglia della porta, decidendo di rendere più facile la cosa per lui. Guardai sopra la spalla e vidi la sua confusione.
“È stato un errore. Addio, Alfa.” dissi freddamente e aprendo la porta vidi una splendida bruna con un sorriso seducente; sapevo esattamente quale fosse il suo scopo per essere qui. Con il cuore spezzato di nuovo, lasciai il suo ufficio, sentendo in lontananza,
“Ciao tesoro, mi sei mancata.”