Con la sdolcinata malignità del suoi commenti sulla mobilia nuova, la signora Bogart aveva tuttavia spronato Carol all’economia. Ella parlò giudiziosamente a Bea sulla necessità di utilizzare i resti che rimanevano in cucina. Lesse di nuovo il libro dei cuochi e, come una bimba china sul suo album illustrato, studiò attentamente la figura del bue che seguita intrepido a pascolare benché diviso in cotolette. Tuttavia nei preparativi per il suo primo ricevimento, l’inaugurazione della casa, scialacquò risolutamente e gioiosamente. Prendeva appunti su tutte le buste vuote e le liste della lavandaia che trovava nel cassetto. Mandò ordini a tutti i negozi di specialità alimentari di Minneapolis. Appuntò modelli, tagliò e cucì. Si stizziva quando Kermicott la prendeva in giro su «quei formidabi

