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Lulz si sentiva come se avesse appena superato una challenge. Sudava per l'eccitazione, in quanto era riuscito a violare l'account di posta elettronica della professoressa Malerba, utilizzando un trojan che aveva installato nella rete informatica della scuola in passato, per un altro incarico. Era orgoglioso del suo successo, anche se la casella di posta, a prima vista, non sembrava che contenesse informazioni preziose; non c'erano tracce di account privati o documenti personali, solo comunicazioni di servizio. Nonostante ciò, l'idea di aver violato la privacy della professoressa gli dava una sensazione di potere e trionfo.
«Vediamo se si riesce comunque a ricavare qualcosa» disse, aprendo le email una per una.
Si trattava per lo più di circolari interne, comunicazioni sull'orar
