Capitolo terzo Il telefono della farmacia squillò alle quattro esatte del pomeriggio. In Belgio il tempo non era mai del tutto buono, tanto meno a ottobre. Giacomo, il titolare, si precipitò a rispondere con apprensione, presagendo una cattiva notizia. Stette in ascolto alcuni secondi, poi disse: – Lo immaginavo. Partirò stasera stessa. Si sfilò il camice bianco congedandosi dai due dipendenti. – Dovrò avvertire mia sorella Isabella – pensò – e anche i due cugini. Prima di uscire compose il numero di Isabella. Attese un paio di minuti. La linea era libera ma nessuno si decideva a rispondere. Alzò gli occhi al cielo in segno di rassegnazione. Insistette a comporre il numero. Al terzo tentativo finalmente qualcuno sollevò la cornetta. La voce di uno sconosciuto, rispose: – Pronto? –

