CAPITOLO XIX. Le vittime della guerra. Quell'abitazione, che aveva forse prima servito di dimora al pyaie della tribù distrutta o fugata dagli Eimuri, era molto più spaziosa dell'altra, e molto più oscura non avendo che un piccolo pertugio aperto nel tetto e le pareti senza fessure. Anche a prima vista si capiva che doveva essere stata abitata da qualche stregone pel numero infinito di amuleti appesi alle travi del tetto, di collane d'ogni specie formate per lo più di denti d'animali e di vertebre di serpenti che s'incrociavano bizzarramente, formando degli strani trofei. Quello però che aveva subito attratto l'attenzione dei due naufraghi era stata una collezione di teste umane che ornava la parete trovantesi di fronte alla porta e che erano meravigliosamente conservate. Al pari dei m

