Capitolo 4-1

768 Parole
4 Yulia Con la mente in subbuglio, mi siedo sul bordo del letto e osservo Lucas spogliarsi. Per prima cosa, si toglie il maglione, mostrando una maglietta aderente sul torace muscoloso. Poi, si toglie le scarpe e tira giù i jeans e gli slip neri. Le sue gambe sono potenti come mi erano sembrate con i vestiti addosso, muscolose e abbronzate come il suo viso. Il suo cazzo, di nuovo duro, fa capolino da un nido di peli castano-biondi sul suo inguine, e mentre si toglie la maglietta, vedo i suoi addominali perfettamente definiti e il torace scultoreo. Lucas Kent ha il fisico di un atleta, stupendo nella sua forza sfacciata. Mentre lo guardo, mi rendo conto di una strana voglia di toccarlo. Non nel tentativo di soddisfarlo o perché è quello che ci si aspetta da me, ma perché voglio farlo. Voglio sentire i suoi muscoli sotto le mie dita, voglio scoprire se la sua pelle abbronzata è liscia o ruvida. Voglio leccargli il collo, passare la lingua sulla cavità sopra la clavicola e assaporare quella pelle dall’aspetto caldo. Non ha senso, ma lo voglio. Lo voglio, anche se sono dolorante dopo quella dura scopata, anche se lui dovrebbe essere un incarico, niente di più. Esce dai jeans e li spinge da una parte, poi viene verso di me. Non mi muovo, mentre si avvicina. Respiro a malapena. Quando è accanto a me, si ferma e si abbassa. "Sdraiati di schiena" mormora, afferrandomi per i polpacci, e prima che io possa rendermi conto di cosa sta facendo, mi tira verso di sé, senza fermarsi fin quando il mio sedere non sporge dal materasso. "Che cosa stai—" comincio a dire, ma mi ignora, usando la forte mano per spingermi sul materasso. Cado sulla schiena, con il cuore che mi batte all’impazzata, e poi lo sento. Sento il suo respiro caldo sul mio sesso, mentre mi allarga le cosce. Il mio respiro accelera di nuovo, con il calore che cresce, mentre mi dà un bacio sulle pieghe chiuse, con labbra soffici e dolci. Applica una lieve pressione sul mio clitoride, ma sono così sensibile per via dei precedenti orgasmi che basta quel leggero tocco a mandarmi in estasi. Ansimo, inarcandomi, e lui ride sottovoce, con quel verso basso e mascolino che emana vibrazioni che mi penetrano nella carne, acuendo il dolore che sento dentro. "Lucas, aspetta." Sono senza fiato, in preda al panico dal bisogno che mi suscita. Il soffitto si appanna davanti ai miei occhi. "Aspetta, non—" Mi ignora ancora una volta, leccandomi la fessura e cercando l’apertura. Mentre comincia a scoparmi con la lingua, dimentico quello che stavo per dire. Dimentico tutto. Chiudo gli occhi, e il mondo intorno a me scompare, lasciando solo l’oscurità e la sensazione della sua lingua che entra ed esce dalla mia figa bagnata. Il fuoco che brucia dentro di me è incandescente, con la mia carne così gonfia e sensibile che la sua lingua sembra grande quanto il cazzo. Tranne per il fatto che è più morbida, più flessibile—e quando sposta quella lingua più in alto, intorno al clitoride, mi irrigidisco, sentendomi come una corda che viene stretta sempre di più. "Lucas, ti prego. . ." Le parole mi escono come un gemito supplichevole. Non so cosa gli stia chiedendo, ma lui sembra saperlo—perché serra le labbra intorno al mio clitoride palpitante e lo succhia. Leggermente, delicatamente, usando solo le labbra, mentre la lingua bagna la parte inferiore. Ed è sufficiente. È più che sufficiente. Arriccio le dita dei piedi, con la tensione che si raccoglie in una palla che pulsa nel mio sesso, quando mi inarco—e poi vengo con un grido soffocato, mentre l’orgasmo esplode dentro di me con una forza sorprendente. Ogni cellula del mio corpo è riempita dal piacere dell’orgasmo, e il cuore mi sussulta nel petto. Prima che io possa riprendermi, mi fa girare sullo stomaco, piegandomi sul bordo del letto. Poi sento strappare un’altra bustina e, un attimo dopo, spinge dentro di me, con il suo cazzo grosso che mi dilata ancora una volta. Ansimo, aggrappandomi alle lenzuola, mentre mi prende con un ritmo duro e veloce, spingendo dentro di me così forte che dovrebbe farmi male—se non fosse per il fatto che il mio corpo ormai ha superato quel momento. Tutto quello che sento è il bisogno. Sono inebriata, e godo delle sensazioni che mi suscita. Mentre sbatte dentro di me, i suoi movimenti spingono il mio sesso sul bordo del materasso, esercitando una pressione ritmica sul mio clitoride, e io esplodo di nuovo, gridando il suo nome. Ma non si ferma. Continua a scoparmi, scavando con le dita nei miei fianchi, mentre spinge dentro di me, più e più volte.
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