CAPITOLO 3 Intrighi romani Maestà, da quando lo splendore della Vostra grandezza mi ha strappato a un’anonima cattedra dell’Università di Lleyda e mi ha proiettato nel firmamento della politica internazionale, mai ho mancato di profondere ogni mia accortezza, conoscimento, arte e blandizia, per servire gli scopi della corona. Non posso dimenticare che è solo per un riflesso dei raggi della Vostra gloria se oggi mi trovo qui, nel centro della civiltà cristiana, avviato quasi mio malgrado e certamente non per mio merito a una carriera che mai avrei ardito figurarmi. Immaginate, maestà, che c’è chi parla di me, ovviamente in relazione alla potenza del Vostro regno, come possibile membro del Sacro collegio! Ma le mie piccole vanità personali non hanno importanza. Ciò che conta è avere acc

