«Perché mi è venuta fame, donna. Fame di cibo, intendo» Enea inghiottì mezza albicocca e proseguì masticando: «Però hai ragione: per ora non ti voglio più bene e non te ne vorrò per almeno cinque o sei ore. Sciò! Fuori di qui, meretrice di Babilonia! Queste albicocche mi suggeriscono pensieri alti e nobili. Invece le albicocche del tuo fondoschiena mi fanno ricascare sulla terra». La donna scosse la massa di riccioli rossi che le incorniciava il viso. Tentò una lusinga. «Dai, resta con me sulla terra…» «No. Niente da fare.» «Ma perché…?» «Fuori!» La donna scese dal letto facendo il broncio. Scosse di nuovo la sua capigliatura ricciuta, infilò le gambe in un paio di mutandoni e i piedi negli zoccoli. Raccolse la veste che, due ore prima, aveva gettato con finta noncuranza su una cassa

