La tempesta continuava e, pur sballottati dagli ondeggiamenti di una nave che non potevano governare, i marinai strapparono la carrucola dal relitto recuperato, salirono su quanto restava dell’albero e la rimontarono, rifecero una gassa e issarono di nuovo la vela. Solo a quel punto la nave fu in grado di darsi una direzione e seguire una rotta. Puig decise di dirigersi verso la costa europea.
Furono necessarie dieci ore di lotta contro gli elementi. Quando la tempesta si placò Josep, il cuoco che aveva fatto naufragio al suo settimo passaggio dello stretto, poté gridare «E otto!». Ormai il vento non faceva più paura e le onde non avevano più spuma sulla cresta.
Ma c’era ancora da lavorare perché i porti a est di Gibilterra non erano attrezzati per le riparazioni e il vento continuava a
