Guarda Kyle, piegando il busto per osservarlo con affetto mentre russa sonoramente, poi alza lo sguardo su di me. «Mi dispiace di aver detto la cosa della birra. Era una battuta». «Sono uno stronzo, non un idiota: ho capito la battuta. Sei molto divertente». Mi infilo le mani nelle tasche, inchiodato al tappeto. «Allora? Lo lascio lì o cosa?». Violet si guarda attorno, mordendosi il labbro inferiore. I suoi occhi si illuminano. «Perché non lo spostiamo nella tua camera da letto? Così potrà farsi un sonno decente. Non penso tu voglia che si svegli quando rientreranno i tuoi coinquilini. Deve andare a scuola domani». Giusta osservazione. «Va bene, sì. Lo butterò sul letto». Questo lo posso fare. Mi avvicino al divano, pianificando la strategia per sollevarlo. Piego le ginocchia, tiro su

