8: La fuga

1615 Parole
E' quasi sera, la gamba mi fa male ma fortunatamente il taglio non è così profondo come temevo. Sono nella mia camera quando qualcuno bussa alla porta. La porta è già aperta e io posso vedere subito che si tratta di Chishiya. "Come stai?" Mi chiede lui camminando verso di me. "Ehm, sto meglio grazie." Rispondo io un po' restia...  "Sei arrabbiata con me?" Mi chiede lui per poi sedersi sul mio letto. "Io...No ma credevo non volessi più vedermi..." Rispondo sinceramente. "Come?" Si fa una piccola risata. "Semplicemente essendo uno degli organizzatori della Spiaggia ho qualche impegno e non sono sempre libero."  "Sei uno degli organizzatori? Non lo sapevo..." Rispondo io sorpresa. Lui ride di nuovo. "Ma si, comunque sono a tua disposizione adesso." Mi intima lui. "Io veramente, forse preferisco non parlare più del mio passato..." Ammetto. "Misaki, per far sii che non ti tormenti più dovresti sfogarti..." Mi consiglia lui. "Mi tormenterà per sempre..." Sussurro. E all'improvviso un vomito di ricordi mi inonda la mente. Mio padre, gli schiaffi, le parole... E poi Eisaku, tanto gentile e tanto stronzo allo stesso tempo... Ed infine mia madre, ho solo un ricordo vago di lei in lacrime che mi accarezza la guancia e mi dice addio... E non posso evitare di odiarla. "Ehi non piangere." Mi dice lui asciugandomi una lacrima che non pensavo di aver versato. "Scusa, ma forse non è ancora il momento." Dico io con una nota di vergogna. "Stai tranquilla, ne riparleremo." Mi sorride confortandomi e poi si alza dal letto. "Ci raggiungi di sotto?" Mi chiede. "Si arrivo tra poco." Rispondo fingendo un sorriso.  Lui se ne va e io resto con i miei pensieri e i miei incubi. Odio la mia vita o almeno quella vecchia... Basta, non devo più pensarci. Mi alzo dal letto e senza far caso al dolore alla gamba scendo le scale e raggiungo Chishiya. Soltanto che qualcosa mi ferma, anzi, qualcuno... "Ciao Misaki, allora te lo fai un colpo con me?" Mi chiede la ragazza falsa che il primo giorno mi ha fatto lo sgambetto. "Come scusa?" Le chiedo io abbastanza confusa. "Oh che stupida non mi sono ancora presentata, mi chiamo Sakura e adesso io e te ci beviamo qualcosa." Mi dice lei con un po' di prepotenza. "Scusa ma non bevo." Sbotto io ancora con il nervoso addosso per i miei pensieri sul mio passato. Lei si fa una risata. "Come scusa? Neanche uno shot? Sei proprio una sfigata come pensavo."  Ma come si permette? "Che cosa hai detto?" Rispondo io con arroganza. "Scusa ho ferito i tuoi sentimenti?" Mi chiede lei ironicamente per poi deridermi insieme ai suoi amici. Io vedo Chishiya in lontananza e nega con la testa come se sapesse già quello che sto per fare. Ma lo faccio comunque. Mi avvicino alla bottiglia e penso a quanto alcol mio padre si sia scolato in tutti questi anni e in men che non si dica ho la bottiglia alla bocca. "Bevi, bevi, bevi!" Dei cori si fanno sentire e Sakura mi guarda compiaciuta di sé stessa. Io lascio la bottiglia e noto che ne ho bevuta almeno la metà. Il sapore fa schifo ma mandavo giù senza percepirlo. "Complimenti!" Esclama lei applaudendo. Io la guardo con aria di disgusto e mi incammino verso Chishiya, però lei mi ferma di nuovo. "Aspetta, non crederai di aver vinto..." Mi intima lei. Tutti iniziano ad esaltarsi e ci incitano a bere e purtroppo è quello che faccio... Forse se avessi saputo le conseguenze di questa mia scelta mi sarei fermata prima... Così dopo uno shot dietro l'altro e bottiglie su bottiglie posso dire per la prima volta in tutta la mia vita di essere ubriaca. Non riesco a controllare il mio corpo, sbando da una parte all'altra e cado su persone sconosciute.  Il bello è che non sono l'unica, è pieno di gente qui che si gode quello che potrebbe essere il loro ultimo giorno di vita. "Allora Misaki ancora uno?" Mi chiede un ragazzo che si avvicina a me. "Se ne bevo ancora uno svengo." Dico io per poi scoppiare a ridere. Non pensavo ci si sentisse così bene da ubriachi, mi sento libera, come se potessi fare qualsiasi cosa. Però anche se potessi, l'unica cosa che vorrei fare in questo momento è vedere Niragi... Ma come posso pensare una cosa del genere?  Eisaku è l'unico per me.  Mi gira la testa, gira tutto.  Sento la musica e mi faccio trasportare da quella. Iniziamo tutti a ballare e io inizio a parlare con qualsiasi persona mi capiti davanti, dato che la mia gamba non mi permette di fare grandi movimenti... Finché un ragazzo non mi tocca il sedere. "Ma che cazzo fai?" Gli chiedo io spingendolo.  "Sei proprio bella lo sai?" Mi chiede questo riavvicinandosi a me e rimettendomi addosso le sue mani viscide. Sto per allontanarlo di nuovo quando, in lontananza, vedo Niragi e il suo gruppetto di lottatori che mi sta fissando e sembra quasi voglia uccidere qualcuno. Non chiedetemi come o perché ma ho una strana voglia di provocarlo. Probabilmente non servirà a nulla, ma prendo la palla al balzo e afferro il ragazzo molestatore e me lo bacio davanti a lui. Ci metto molta passione e sono davvero felice di essere ubriaca perché se no non avrei mai avuto il coraggio di farlo. Mentre lo bacio il tizio fa scivolare le sue mani sul mio corpo e posso vedere lo sguardo di Niragi che cerca di non guardarmi ma con difficoltà. Stringe i pugni e posso vedere da qui l'odio nei suoi occhi. Che bello il potere. Ma all'improvviso mi viene in mente una cosa. "Oh merda!" Esclamo. Sono fidanzata! Mi stacco completamente dal maniaco e presa dal panico torno dentro l'edificio per poi rinchiudermi in camera mia. Mi gira così tanto la testa... Sono una persona orribile! Mentre cammino per la stanza alla ricerca di una macchina del tempo per rimediare al mio errore, la porta viene spalancata e la figura di Niragi entra senza alcun ritegno. "Che problemi hai?" Mi chiede venendomi faccia a faccia. Per un attimo rimango senza parole ma poi senza volerlo, scoppio a ridere. Lui si innervosisce e senza che io me lo aspetti, mi afferra dalla gola e mi sbatte contro il muro. "Lasciami andare!" Cerco di gridare io con un filo di voce. "Stai ferma e zitta stupida ragazzina." Mi ordina lui con un tono davvero aggressivo. "Non respiro." Ammetto io mentre cerco di levargli la mano dalla mia gola con tutte le mie forze, ma invano. Lui dopo pochi secondi lascia la presa e io cado a terra intenta a riprendere fiato. "Sei un bastardo..." Dico io con la voce un po' rauca. Lui si abbassa e si avvicina al mio orecchio. "Ti sei divertita a fare la puttana davanti a me?" Mi sussurra. "Ma come ti permetti? Sei solo uno stronzo geloso! Chi ti credi di essere per venire qua a farmi la ramanzina su chi mi bacio e perché? Sei un ipocrita, tu fai tutto quello che vuoi ma io non posso fare nulla. Non sei nessuno per me, 'manco ci conosciamo' come hai detto tu! Quindi trovati un altro passatempo perché io non lo sono." Esclamo io puntandogli il dito contro. Finalmente gli ho risposto a dovere, vorrei tirargli un pugno in faccia ma direi che per ora può bastare così. "Hai ragione, non me ne frega un cazzo di te, ma la cosa che non hai capito è che io faccio quello che voglio qui dentro perché le regole in questo mondo non valgono più. Quindi se voglio usarti come passatempo lo faccio, se voglio assaggiarti lo faccio, se voglio ucciderti lo faccio." Mi dice lui avvicinandosi molto pericolosamente a me. Sono spalle al muro e il suo viso é così vicino al mio che se facessi un passo le nostre labbra si scontrerebbero, anche perché si é abbassato per raggiungere la mia altezza visto che normalmente gli arriverei al petto. Ho paura persino di respirare. "M-mi uccideresti?" Gli chiedo io assai intimorita. Lui mi osserva e i suoi occhi mi penetrano l'anima. Io non gli credo. Mi guarda come se dovesse nascondermi qualcosa o rifiutare qualcosa. Non mi degna di una risposta e va dritto verso l'uscita della camera, ma lì si ferma. "Non si sa mai." Dice lui con un tono molto serio per poi andarsene definitivamente e neanche guardarmi in faccia. Riprendo fiato e in men che non si dica scoppio a piangere senza un motivo. Anzi forse il motivo esiste ed é quello che... Purtroppo devo ammetterlo... Ho un debole per Niragi, ho un debole per un criminale psicopatico! Io non resisto, non ci sto più qui. Mi vesto, con me non avevo nulla e decido di andarmene. In giro non c'é più nessuno ed é il momento perfetto. Esco dalla mia camera, scendo le scale e arrivo all'atrio, dopodiché esco definitivamente dall'edificio. Decido su due piedi di rubare un auto, tanto ne hanno a dozzine. Eccole là!  Arrivo in questo parcheggio, quando un odore fetido invade il mio naso. Che schifo ma questa puzza cos'é? Raggiungo i bidoni della spazzatura e noto un telo nero sopra ad essi. Non so perché ma lo faccio. Scopro il bidone e dentro non ci sono rifiuti ma cadaveri! Vorrei urlare e gridare aiuto ma qui non mi posso più fidare di nessuno. Mentre sto per ricoprire i corpi, noto un viso familiare. Oddio ma quel ragazzo... É il ragazzo di questa sera! Quello che ho baciato! Ma questo... Cosa significa? Non c'é tempo da perdere, metto in moto una macchina e me ne vado, il più lontano possibile da questo posto.
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