17: Insegnami

1216 Parole
Rimango sveglia qualche ora a riflettere e rigirarmi su me stessa. Penso al game e a quando Niragi mi ha salvata e a quando i nostri sguardi si incrociavano e le nostre labbra quasi si sfioravano.  Ma poi mi viene in mente ciò che mi ha detto, ovvero che a lui importa solo del mio corpo e dal modo in cui mi tratta non penso mi abbia mentito. Tiro un sospiro e più penso a lui e più mi chiedo perché io non smetta di pensarlo. La mattina dopo vengo svegliata da una voce soave. Apro lentamente gli occhi e mi accorgo che davanti a me ho Karube.  "Ehi Karube che ci fai qui?" Gli chiedo io con un po' di sorpresa. "Misaki devo parlarti." Mi risponde lui con un tono preoccupato. "Dimmi..." Mi metto a sedere e sono già pronta per la brutta notizia. Lui tenta di rispondermi ma non appena ci prova, qualcuno ci interrompe. "Misaki seguimi." Mi ordina il Cappellaio dopo essere spuntato dallo stipite della mia porta. Annuisco e Karube mi prende improvvisamente la mano e me la stringe. "Me lo dirai dopo, va bene?" Gli dico io sganciando la sua presa dal mio polso. Raggiungo il Cappellaio e ci sediamo nella sua suite. "Eccoti Misaki, volevo dirti che essendo tu ora un membro esecutivo della Spiaggia, dovrai imparare a superare ogni game." Mi annuncia lui. "Ma non lo sto già facendo? In fondo mi avete scelta per questo." Commento io. "Sei brava nei giochi di fiori e di quadri, ma come fai con un game di picche o peggio..." Si avvicina al mio orecchio. "Di cuori..."  Deglutisco. Non ho mai affrontato un game di cuori e in quelli di picche me la sono cavata per un pelo. "Beh potrei benissimo essere scortata dai lottatori, loro mi aiuterebbero." Dico io. Lui inizia a ridere di buon gusto. "Credi davvero che quando il gioco si farà duro, a loro importerà qualcosa di te?" Mi chiede lui ancora sorridendo. Provo a replicare ma lui mi ferma subito. "Ascolta, non prenderemo decisioni drastiche, semplicemente dovrai farti allenare da uno dei lottatori." Mi dice lui. Io rimango un attimo sorpresa, poi penso al fatto che non sarebbe male poter affrontare un game di picche senza paura. Annuisco. "Allora chi mi dovrebbe allenare?" Chiedo. Il Cappellaio indica un punto dietro di me. "Beh Karube." Dice infine. Mi volto e vedo il viso di Karube che mi spaventa un pochino. Il Cappellaio invita Karube ad entrare. "Insegnale a sparare, potete stare nel giardino fuori e poi le dovrai insegnare a combattere." Accettiamo e mentre ce ne stiamo andando, lui ci ferma un'altra volta. "Misaki!" Mi giro verso di lui. "Niragi non ti sta dando più fastidio vero?" Mi chiede lui sussurrando.  Io nego con la testa, così lui mi lascia andare. Mi turba un po' ripensare a lui e non credevo che al Cappellaio importasse ancora qualcosa della questione 'Niragi non mi deve toccare', ma a quanto pare invece si e questo mi fa sentire più al sicuro. Dopo essere usciti dalla suite, guardo Karube sorridendo. "Ho sempre voluto imparare a sparare, non vedo l'ora." Gli dico io con aria entusiasta. "Misaki devi ascoltarmi, devo dirti una cosa." Ci fermiamo in mezzo al corridoio e Karube si avvicina a me. "Ti ricordi la sera all'ospedale? Prima che ci rapissero e ci riportassero qui?" Mi chiede lui con molta ansia. Io annuisco. "Credo che tu ti sia dimenticata del fatto che quella sera, io ti avevo detto che sapevo dove si trovasse Eisaku..." Mi confessa lui. Rimango senza fiato e per un attimo tutti i ricordi riaffiorano nella mia testa. "O mio dio, come ho potuto dimenticarmelo... E perché me lo hai detto solo ora!?" Esclamo io rimproverandolo.  "Non lo so pensavo fosse meglio così, ma poi mi sono sentito in colpa e te l'ho detto solo adesso. Mi dispiace..." Karube si scusa con me, si vede che è dispiaciuto e non mi va di prendermela con lui per una cosa che nemmeno mi ricordavo. "Okay ma ora mi dici dove si trova?" Gli chiedo io. "Sei sicura di volerlo rivedere?" Mi chiede lui. "Karube, ho bisogno di rivederlo." Io e Eisaku siamo sempre stati una coppia strana e abbiamo avuto i nostri tira e molla, ma io ci tengo molto a lui e voglio vederlo. "L'ho incontrato in un game e sono stato con lui e i suoi amici per qualche giorno, poi ci siamo divisi ma, a meno che non abbiano cambiato postazione, dovrebbero sempre trovarsi accampati nello stesso punto." Mi spiega lui. "Okay allora andiamo da loro!" Esclamo io. "Ma sei pazza? Siamo già stati considerati dei traditori e fortunatamente non ci hanno uccisi, ma una seconda volta non ce la farebbero passare liscia se dovessimo scappare di nuovo!" In effetti ha ragione. "Ascolta, lascia fare a me, in qualche modo te lo ritrovo, insomma, in fondo te lo devo." Mi dice lui.  Io gli sorrido e lo ringrazio, dopodiché decidiamo di andare ad allenarci, come ci ha ordinato il Cappellaio. ._._._._._._._._._._._._._._._.  Dopo questa giornata interminabile, ho capito che sono negata con le armi. Karube è molto paziente e dolce, ma non ho ancora beccato un bersaglio da quando siamo qui. "Tranquilla, piano piano ce la farai." Mi consola lui. "Come no, sono davvero negata." Dico io. "Karube!" Da lontano sentiamo la voce di Aguni che si avvicina con gli altri lottatori. Si fermano davanti a noi e vedo Niragi vicino ad Aguni che mi guarda mordendosi il labbro e questo mi mette un sacco a disagio. "Andiamo, abbiamo da fare." Gli ordina Aguni. "Si arrivo, scusa Misaki, ci vediamo dopo." Mi dice Karube salutandomi. "Aspetta, lasciami la pistola che continuo a provare da sola." Gli dico io. "Non posso Misaki, mi serve. Proviamo domani." Mi saluta e segue gli altri. Mentre tutti avanzano, Niragi rimane indietro e dopodiché mi mette la pistola in mano. Si posiziona dietro di me e mi gira verso il bersaglio mettendomi le mani sui fianchi. Poi prende le mie mani e mi dice di impugnare la pistola.  Allunga le sue braccia con le mie e mi sta vicino per mirare insieme a me. Mi perfeziona l'impugnatura e poi mi chiede di puntare il bersaglio . Tiene il suo viso vicino al mio e questo mi rende stranamente più sicura. "Spara." Mi ordina lui e così faccio. Il proiettile va dritto sulla lattina di metallo e per la prima volta ho colpito un bersaglio! Vorrei esultare come se avessi appena vinto un premio, ma non lo faccio perché vicino a lui mi sento messa in soggezione. Mi giro verso Niragi. "Grazie." Gli dico io timidamente e lasciandomi scappare un sorriso. Lui si avvicina al mio orecchio. "Ti servirebbe un altro insegnate." Sussurra. Si riprende la sua pistola e poi si allontana.  Beh non ha tutti i torti... ma di sicuro non voglio che sia lui il mio insegnante. Riguardo la lattina caduta a terra e mi sento molto soddisfatta, poi istintivamente tiro su lo sguardo e noto che qualcuno, dalla finestra dell'edificio, mi sta guardando. Quel qualcuno è il Cappellaio e appena lo osservo meglio, lui si volta e si allontana dal vetro. Non so perché ma ho una sensazione brutta addosso e so che non è mai un bel segno...
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