Canto XVIII

945 Parole

Canto XVIII Posto avea fine al suo ragionamento l’alto dottore, e attento guardava ne la mia vista s’io parea contento; 3 e io, cui nova sete ancor frugava, di fuor tacea, e dentro dicea: ‘Forse lo troppo dimandar ch’io fo li grava’. 6 Ma quel padre verace, che s’accorse del timido voler che non s’apriva, parlando, di parlare ardir mi porse. 9 Ond’io: «Maestro, il mio veder s’avviva sì nel tuo lume, ch’io discerno chiaro quanto la tua ragion parta o descriva. 12 Però ti prego, dolce padre caro, che mi dimostri amore, a cui reduci ogne buono operare e ‘l suo contraro». 15 «Drizza», disse, «ver’ me l’agute luci de lo ‘ntelletto, e fieti manifesto l’error de’ ciechi che si fanno duci. 18 L’animo, ch’è creato ad amar presto, ad ogne cosa è mobile che piace

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