Mi sento sola

433 Parole
mentre la pioggia disegna lacrime sul vetro, mentre il sole si spegne e lascia solo ombre lunghe. Mi sento sola perché ogni battito del cuore è un passo verso l’ignoto, perché ho paura che il dolore sia l’unica certezza che mi resta. Ma forse, proprio in questa solitudine, imparerò ad ascoltare la voce più silenziosa di tutte: la mia. Oneshot BL: "La Pioggia e il Silenzio" La pioggia batteva contro la finestra della libreria, un ritmo lento e costante che sembrava scandire il tempo. Noah fissava il vetro appannato, il riflesso del suo viso sfocato tra le gocce che scivolavano. Mi sento solo in questo momento di pioggia. Era un pensiero che lo perseguitava da mesi, da quando aveva chiuso la porta alle sue spalle e aveva lasciato Matteo, incapace di sopportare un altro tradimento, un’altra bugia. "Stai ancora piangendo?" La voce lo fece sobbalzare. Matteo era lì, in piedi accanto allo scaffale dei libri usati, il cappotto grondante acqua, i capelli scuri appiccicati alla fronte. Noah si asciugò frettolosamente gli occhi. "Cosa ci fai qui?" "Ho visto la luce accesa," disse Matteo, avvicinandosi. "Sapevo che saresti venuto qui." Mi sento solo quando il sole si riduce. La libreria era il loro posto. O, almeno, lo era stato. Noah si alzò, cercando di ignorare il modo in cui il cuore gli batteva forte solo per la vicinanza di Matteo. "Dovresti andartene." "Non posso." Matteo chiuse la distanza tra loro, le mani che si alzarono come per toccarlo, ma si fermarono a mezz’aria. "Non riesco a smettere di pensare a te." Noah rise, amaro. "Troppo tardi." "Lo so." Matteo abbassò lo sguardo. "Ma forse non è troppo tardi per chiedere scusa." Mi sento solo perché ho paura di soffrire ancora. Noah chiuse gli occhi. Aveva paura. Paura di cedere, di lasciarsi ingannare di nuovo, di ritrovarsi spezzato come l’ultima volta. "Perché dovrei crederti?" Matteo non rispose subito. Si avvicinò alla finestra, osservando la pioggia. "Perché anche io ho paura," sussurrò. "Ho paura di aver perso l’unica persona che mi ha fatto sentire vivo." Noah lo guardò, il cuore stretto in una morsa. Matteo aveva gli occhi lucidi, le mani che tremavano leggermente. "Non so se posso fidarmi di te di nuovo," disse Noah, la voce rotta. Matteo si voltò verso di lui. "Allora fammi dimostrarti che sono cambiato. Non chiedo altro." La pioggia continuava a cadere, ma in quel momento, Noah sentì qualcosa di diverso. Non era più solo. C’era Matteo, con le sue mani tremanti e i suoi occhi pieni di rimpianto. E forse, proprio forse, valeva la pena rischiare di nuovo. Fine.
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