Capitolo XII Mentre la signorina Linton vagava per il parco e il giardino, sempre silenziosa e quasi sempre in lacrime e il fratello se ne stava rinchiuso tra i suoi libri che non apriva mai, consumandosi - così me lo figuravo io, - in una vaga e continua attesa che Caterina, pentita della sua condotta, andasse spontaneamente a chiedergli perdono, a cercare di riconciliarsi; mentre lei digiunava ostinatamente, pensando probabilmente che a ogni pasto Edgardo fosse sul punto di impazzire per la sua assenza e che soltanto l'orgoglio lo trattenesse dal correre a gettarlesi ai piedi, accudivo alle faccende domestiche, convinta che Grange non avesse che una sola anima ragionevole tra le sue mura, e che quella fosse alloggiata nel mio corpo. Non mi perdetti in parole compassionevoli per la sign

