CAPITOLO 9

1393 Parole

CAPITOLO 9 Gaia Bernardi, nella sua cabina, se ne stava seduta sul lettino immersa in un silenzio meditabondo. Teneva il capo abbassato, lo sguardo fisso sull’artiglio che girava e rigirava tra le dita. A quale strana creatura poteva appartenere? Il suo proprietario era uscito direttamente dalla cassa? O ci era passato sopra? E quei segni nel metallo, quei graffi, potevano essere stati fatti con gli artigli? Ma quale animale d’acqua dolce poteva essere dotato di un’arma così micidiale? La donna non sapeva dare una risposta concreta a tutti questi quesiti che le affollavano la mente. Qualcuno bussò alla porta, distraendola dai suoi ragionamenti. «Avanti», disse sollevando lo sguardo. L’uscio si aprì e la testa di Sajan fece capolino nella stanza. «Volevo dirti che la cena è pronta.»

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