Capitolo 3

985 Parole
Delia Dopo che il veterinario se ne andò, anche mio fratello decise di andare. Scott insistette per farlo restare, ma lui aveva 'le sue cose' , queste faccende che faceva sempre solo. Ormai sapevo com'era fatto. "Delia, tu vieni con me o preferisci restare?" Gurdai Scott. "Se per te non è un problema, mi farebbe piacere restare." "Un problema? Stai tranquilla, tu sei del branco ora!" esclamò sorridendo; adorai immensamente questo ragazzo. "Bene, allora ci vediamo domani." mio fratello mi salutò e anche Lydia, Stiles, Liam e Hayden decisero di alzarsi ed andare via. Andarono tutti verso la porta, chi per andare, chi per salutare e restammo solo io e Theo nel salone. Ripensai a come avevo facilmente comunicato con lui tramite pensiero. Era davvero qualcosa di speciale e questo legame era già più forte del previsto. Inutile negare: mi era piaciuto subito, a pelle, e forse per lui fu lo stesso. Involontariamente ero ancora appoggiata al suo petto. Il suo cuore si era regolarizzato, ma non del tutto. Mi ricordai poco dopo che potevamo sentire i nostri pensieri e subito mi imbarazzai. Lui ridacchiò e si avvicinò al mio orecchio. "Tranquilla, ho scelto di non ascoltarli sempre, hai diritto alla tua privacy." la sua voce calda arrivò chiara e mi fece rabbrividire. "Grazie, anch'io non ascolterò i tuoi se non ci sarà bisogno." Mi sorrise e ricambiai immediatamente. Era davvero bellissimo. "Tu dormi qui?" chiesi per togliermi quelle idee dalla testa. "Sì. Io e Isaac viviamo qui." "La mamma di Scott deve essere davvero indaffarata allora." risi. "Melissa è una donna fantastica, questa sera faceva il turno notturno in ospedale. Sicuramente domani Scott te la farà conoscere, anche perché credo che anche tu resterai qui per questione di sicurezza. Più siamo vicini meglio è." "Hai ragione. Comunque ti ringrazio ancora per aver accettato." "Non devi ringraziarmi. Ho sentito che doveva essere così. Giuro che farò qualsiasi cosa per proteggerti." I suoi occhi erano fermi nei miei e non riuscii a trattenere di nuovo le lacrime. "Non posso permetterti di morire per me, non voglio che ti faccia del male." Mi strinse a lui, in un vero e proprio abbraccio. Theo Vederla piangere mi faceva stringere il cuore. Quella ragazza era davvero speciale. La strinsi forte tra le mie braccia per cercare di rassicurarla un po',le sue lacrime cessarono e finalmente si calmò. "Ti senti meglio?" le chiesi dolcemente, mentre le spostavo i capelli dal viso. "Si, grazie mille." mi stampò un bacio sulla guancia facendomi sorridere come un coglione. "Abbiamo capito piccioncini, ma vi prego, non voglio che mi si alzi il diabete." entrò nella stanza Isaac. Ridacchiai. "Dai Isaac, lasciali stare." intervenne Scott sorridendo. "Piuttosto pensiamo a come sistemarci per la notte. Io e Isaac condividiamo la stanza e in quella degli ospiti c'è Theo." "Io posso dormire sul divano." propose Delia. "Ma no! Ci dormo io." ribattei. "Emh.." stava per ribattere a sua volta, ma la fermai. "Davvero, non c'è problema Delia." Lei mi sorrise. "Va bene, allora, buonanotte Theo." "Buonanotte Delia." mi diede di nuovo un bacio sulla guancia e questa volta lo feci anch'io. Diedi la buonanotte ai miei amici e dopodiché andarono di sopra. Mi sistemai sul divano dopo essermi sfilato la maglia, dato che faceva caldo dormivo senza, e aver indossato un pantalone di una tuta, chiusi gli occhi. Cercai di rilassarmi, ma anche dopo 10 minuti, non avevo nemmeno un po' di sonno. C'era qualcosa che non mi permetteva di dormire. Sembrava Ansia e potevo anche sentirne l'odore, ma non ero io, anzi, stavo bene. Mi alzai, mi rimisi la maglia e andai al piano di sopra, senza fare troppo rumore. Bussai alla porta della mia camera e sentii un leggero 'avanti'. Aprii la porta e la richiusi dietro di me. Vidi Delia sveglia, seduta sul letto con le gambe raggruppate al petto. "Qualcosa non va?" chiesi. "L'hai sentito vero? Scusa, adesso per colpa mia non riuscirai più a dormire." "Piantala di dire così. Non hai fatto nulla. Ne vuoi parlare?" "No, tranquillo. Ora passa." disse ma i suoi pensieri non erano d'accordo. "Non è vero." "Io... Ecco... Dormi con me?" Mi guardò con quegli occhi grandi, sembrava una bimba indifesa. Come potevo dirle di no? "Certo." sorrisi. Lei mi fece posto nel letto e io mi avvicinai, mi sfilai la maglia come ero solito a fare, non ci pensai nemmeno, e mi infilai nel letto. Sentii i suoi battiti schizzare. Il suo cuore era impazzito. "Il tuo cuore..." mi voltai verso di lei e la vidi rossa in viso. Mi ricordai di essermi tolto la maglia e capii che si sentiva in imbarazzo. "Oddio scusami, sono abituato a dormire così, la rimetto subito!" "No no, tranquillo." sorrise e ma il suo cuore non aveva intenzione di calmarsi. "Adesso sei tu che non riesci a stare calma, mh?" "Ma no, sono calmissima." mentì. "Conosco il battito del tuo cuore." "Ah, non riesco ancora a controllarlo bene." disse mettendo su una specie di broncio. Era adorabile. "Grazie." rispose. "Hey! Non vale se ascolti." misi il broncio anch'io. "Io te lo posso dire tranquillamente che sei bello." "Si, ma il tuo cuore non è tranquillo come te." ghignai. In un attimo si avvicinò a me e fece scorrere una mano sul mio petto. Inutile dire che anche il mio di cuore impazzì. "Ora siamo pari." sorrise e si rimise al suo posto. "Sarà meglio dormire." dissi. "Già, sono un po' stanca." "Riposa. Buonanotte piccola." "Buonanotte Theo." mi diede le spalle e si sistemò per dormire. Anch'io mi voltai e chiusi gli occhi. "Theo?" "Si?" mi voltai. "Vieni più vicino." Sorrisi. Mi avvicinai a lei e misi un braccio intorno ai suoi fianchi. Lei prese la mia mano e se la poggiò sulla pancia per poi continuare a tenerla con la sua. Non so spiegare com'era possibile questo tipo di rapporto, ma mi piaceva, da morire. Ci addormentammo entrambi. Tranquilli.
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