La paurosa impressione svanì. Torero; niente altro che torero. Già altri lo erano, perché non esserlo lui? Pensava ai fagioli avariati e al pane duro di sua madre, alle viltà che gli costava ogni paio di pantaloni nuovi; alla fame, inseparabile compagna di molte delle sue spedizioni. Ora sentiva un desiderio veemente di tutti i piaceri e del lusso dell’esistenza; guardava con invidia le carrozze e i cavalli; si fermava assorto davanti alle porte delle grandi case, di cui, attraverso i cancelli, vedeva cortili di sontuosità orientale, con arcate di mattonelle, lastricati di marmo, e fontane sussurranti, che sgorgavano giorno e notte nella vasca circondata da verdi foglie, uno zampillo di perle. La sua sorte era decisa: ammazzare i tori o morire. Essere ricco; che i giornali parlassero di l

