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La loro Compagna Maltrattata e Spezzata

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Trafiletto

Melian Carter è l'unica figlia del Beta del branco di Mystic Shadows. Ha 5 fratelli maggiori e per la sua famiglia è solo un oggetto su cui sfogare rabbia e frustrazione. Viene continuamente bullizzata dal gruppo d’élite a scuola, etichettata come una "secchiona inutile" e subisce abusi dai suoi fratelli e da suo padre. Sua madre è morta quando Melian aveva 5 anni, e la matrigna si è rivelata un mostro tanto quanto suo padre e i suoi fratelli. Melian sogna il giorno in cui compirà 18 anni, l’unica via di fuga da Mystic Shadows, e quel giorno è ormai a meno di 24 ore di distanza...Proprio poche ore prima di compiere 18 anni, Melian viene brutalmente attaccata dal padre e dai fratelli, che la lasciano in fin di vita in un magazzino abbandonato sul territorio del branco. Melian sopravvive all’aggressione, ma il suo fratello maggiore, Jason, è determinato a salvarla, anche se ciò significa abbandonare la sua famiglia e tutto ciò che conosce. Jason e la sua compagna Rebecca decidono di fuggire al vecchio branco di Rebecca, il Blood Moon. I suoi fratelli gemelli, Loki e Liam, sono gli Alpha del branco. Melian dovrà venire con loro, non importa cosa succeda. Una volta che Rebecca e Jason arrivano con Melian, i gemelli scoprono immediatamente che lei è la loro compagna. Entrambi la loro compagna. Anche se a Loki ci mette più tempo ad adattarsi a condividere una compagna con suo fratello Liam, giura di vendicarla e far pagare i suoi aggressori.

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Mi chiamo Melian
Mi chiamo Melian Carter, ho 17 anni e sono membro del branco di Mystic Shadows. Sono l’unica figlia del Beta e ho 5 fratelli maggiori: Thomas, Jason, Eric, Michael e Todd. Ma non sono solo i miei fratelli, sono anche i miei aguzzini. Nostra madre è morta quando avevo solo 5 anni, e da quel momento sono diventata il bersaglio della loro rabbia. Non c’era più nessuno che mi proteggesse, neanche mio padre. Circa 2 anni fa, mio fratello Jason ha iniziato a cercare di difendermi dalla furia dei nostri fratelli. Cercava di calmare le cose prima che degenerassero, ma spesso finiva per scontrarsi anche lui con loro. Non so cosa abbia mai fatto per meritare tutto questo odio, ma tra poco compirò 18 anni e finalmente lascerò questo branco maledetto. Mancano solo 15 ore. “Melian!!! Scendi subito! Farai tardi a scuola e non intendo accompagnarti se arrivi in ritardo!” urlò la mia matrigna, Constance. Constance era una donna bassa e rotonda, e la sua voce era come graffi su una lavagna. Era la seconda compagna destinata di mio padre, ma nemmeno lui sembrava sopportarla molto. Non era mai a casa e lasciava a lei il compito di prendersi cura di noi. Oltre alla voce stridula, Constance aveva un odore forte di sottaceti. Se è stato questo il “profumo” che ha attratto mio padre, mi dispiace per lui. D’altra parte, per tutta la mia famiglia non provo altro che odio e disprezzo. La parola “amore” non faceva più parte del mio vocabolario quando si trattava di loro. Raccolsi le mie cose per la scuola, le infilai nello zaino, presi la giacca e scesi in cucina. La casa era piena dell’odore di caffè e pane tostato bruciato. Mi sedetti al bancone per fare colazione: pane tostato bruciato, uova e caffè con una dose abbondante di crema alla nocciola. “Sbrigati a mangiare, faremo tardi. Sai quanto odio essere in ritardo, signorina,” continuava a lamentarsi. Misi le uova nel toast, le avvolsi in un tovagliolo di carta, versai il caffè in un thermos e mi diressi verso l’auto, dove Constance mi stava aspettando. Il viaggio verso scuola fu silenzioso, grazie a Dio, e in poco tempo arrivammo. “Jason verrà a prenderti. Non farlo aspettare. Troverai la lista delle faccende da fare sul bancone. Se ci tieni alla pelle, assicurati di aver finito tutto prima del mio ritorno alle 5,” disse mentre scendevo dall’auto. Annuii, sbattendo la portiera dietro di me, e Constance sgommò via come se fosse in ritardo per il proprio funerale, senza la minima considerazione per gli studenti che attraversavano il parcheggio. Scuotendo la testa, presi la mia colazione e mi avviai verso la biblioteca. Ci andavo ogni mattina prima delle lezioni per evitare gli Elite. Chi sono gli Elite? Ve lo spiego subito. Gli Elite sono Lisa e Kyle Montana e il loro gruppo di seguaci. Lisa è la mia bulla fin dalla terza elementare e, a dire il vero, non ho mai capito cosa avesse contro di me. So che aveva delle cotte per i miei fratelli, ma nessuno di loro le ha mai prestato attenzione. Mio fratello Thomas ha persino respinto la sua migliore amica, Morgan, quando ha scoperto che erano compagni. Morgan ha quasi 19 anni ed è ancora in quinta superiore, perché i suoi genitori l’hanno fatta ripetere in terza a causa dei suoi voti pessimi. Ricordo che sua madre venne da me per chiedermi se volessi fare da tutor a Lisa in scienze e matematica. Mi sono dovuta mettere a ridere per la sua proposta. Non importa quanto volesse pagarmi, ho rinunciato all'idea. Sono piuttosto intelligente considerando che non ho molto tempo per studiare davvero. Una volta a casa, il mio compito è fare le faccende e cucinare la cena. Poi pulire tutto dopo cena e continuare con le altre faccende. Quando finalmente finisco, ho giusto il tempo per una doccia prima di andare a letto. Tutto il mio studio avviene in biblioteca la mattina, appena arrivo a scuola. Tirai fuori dal mio zaino il libro di storia e lo aprii sui capitoli che stavamo studiando. Mentre finivo il mio panino con uova e pane tostato, sentii delle risate avvicinarsi alla biblioteca. Quelle risate le riconoscerei ovunque. Alzai lo sguardo e vidi Lisa Montana con una nuova arrivata, Jasmine. “Melly, eccoti qui. Sono sicura che hai già conosciuto la nuova arrivata, Jasmine. Ha bisogno di un tutor per recuperare in biologia con la professoressa Saxx. E sarai tu a farlo. Chiaro?” disse Lisa con un sorrisetto maligno. Alzai gli occhi al cielo e guardai le ragazze. “Lisa, ti dico esattamente quello che ti ripeto ogni singola volta che provi a obbligarmi a fare da tutor ai tuoi burattini. È un no categorico, perché non ho tempo per queste stupidaggini. Trova qualcun altro da infastidire.” Tornai a leggere e a finire la colazione, quando sentii un colpo alla testa come se fossi stata colpita da una spranga. Mi presi la testa tra le mani e guardai cosa mi aveva colpita. Nelle mani teneva uno dei fermalibri dello scaffale dietro di noi. Aveva un sorrisetto malvagio sul viso, e Jasmine la imitava con la stessa espressione. Guardai le mie mani, erano coperte di sangue e iniziavo a sentirmi stordita. Prima che potessi rendermene conto, Lisa mi aveva afferrato per i capelli e mi stava trascinando fuori dalla biblioteca verso il bagno delle ragazze. Mi gettò a terra e sia lei che Jasmine iniziarono a colpirmi con calci alle costole. Provai a gridare, ma le parole non uscivano. “Se solo pensi di fare la spia, te ne pentirai! Pensi che questo sia il peggio? Provaci!” urlò contro di me. Jasmine rideva per tutto il tempo. Questa è la mia vita. La vita di Melian Carter, maltrattata e picchiata a ogni occasione. Ancora solo 15 ore e compirò 18 anni.

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