CAPITOLO VENTIDUESIMO La fioritura Cornelius passò una notte agitata. Gli pareva in ogni momento di sentire la dolce voce di Rosa; allora si svegliava di soprassalto, correva alla porta, accostava il viso allo spioncino: il corridoio era vuoto. Sicuramente anche Rosa vegliava, ma più fortunata di lui, vegliava per custodire il tulipano; aveva sotto gli occhi il nobile fiore, la meraviglia delle meraviglie, non soltanto sconosciuta, ma ritenuta addirittura impossibile. Che cosa avrebbe detto il mondo quando avesse saputo che il tulipano nero era stato trovato, che esisteva, e che era stato van Baerle, il prigioniero, a scoprirlo? Cornelius avrebbe scacciato chiunque fosse venuto ad offrirgli la libertà in cambio del suo tulipano. Il giorno trascorse senza notizie. Il tulipano non era

