VI-3

1377 Parole

Presentai velocemente Steve a Elena e viceversa, poi le indicai la carcassa dell’animale morto. Il suo odore ritornò a bloccarmi la bocca dello stomaco. “Oh, caspita,” la sentii mormorare tra sé. Ecco, è la stessa espressione di un investigatore che trova il corpo di un uomo in mezzo a un vicolo deserto. Mi lasciai cadere sul terreno abbracciando il mio cane. Ignorai la vampata di caldo a contatto con il suo pelo. Trascorsero dieci lunghi minuti di silenzio assoluto. Noi tre che sedevamo ai piedi dell’albero avvizzito, Elena che ispezionava con dovizia il cadavere del capriolo, lunghi guanti di lattice alle mani e gocce di sudore che le si formavano all’altezza delle tempie. La sua era un’espressione sempre più ambigua. Sopra di noi il bosco rumoreggiava lontano, indifferente. La maggi

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