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Non c'è odio senza amore

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Trafiletto

Sam, seconda di sette figli, ha sedici anni, ha sedici anni ed ha amici che sono come fratelli, nemici a scuola, rapporto stretto con l'alcool, ha sedici anni ma si comporta come i ragazzi più grandi, ha poca fiducia nel mondo ma infondo tanta speranza che questo cambi, proprio come tutti i ragazzi di quell'età, eppure qualcosa la contraddistingue, cos'è? Il suo passato? O sarà il suo futuro?

Il suo strano rapporto con il contatto, con le persone in generale vi farà conoscere, con il tempo, il carattere praticolare di Sam. Questa è la sua vita, la sua vita caratterizzata da tanti sorrisi falsi e lacrime fin troppo vere, tante persone attorno e pochi amici, questa è la sua vita con poco amore e tanto odio, ma forse questa è una parte che cambierà, perché non scoprirlo?

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1.
La sveglia inizia a suonare e mentre mi rigiro nel letto senza volermi alzare penso che oggi inizio il terzo anno di liceo, questi anni stanno volando ma nonostante questo non cambia che l'unica cosa positiva che succederà sarà rivedere i miei amici. Austin con cui sono stata tutta l'estate, il mio migliore amico, in estate siamo sempre soli poiché tutti partono. Ci siamo divertiti quest'estate, abbiamo fatto amicizia con i turisti e lui è anche riuscito ad ottenere entrate gratis in posti interessanti.  Rosy che non vedo da tre mesi, non siamo mai state cosí tanto lontane l'una dall'altra. Quanto mi sono mancate le nostre pazzie quest'estate. Drinn Drinn Giusto, perché mi devo sempre perdere nei miei pensieri e fare tardi? Prendo dei vestiti già in giro per la camera e vado in bagno per prepararmi e cercare di aggiustare un po' i miei,troppo lunghi capelli mossi. Vedo l'orologio sul muro e mi accorgo che sono già le 7:10 e devo arrivare alla fermata dell'autobus che parte tra 5 minuti, ecco un modo per iniziare bene l'anno. Corro giú per le scale, come sempre in casa c'é un caos generale. C'è Maggie che piange, come sempre tra l'altro, essendo ovviamente ancora nella fase del mangio, piscio, dormo e piango. Che nervi i 3 mesi. I gemelli, Lily e Jordan corrono avanti e in dietro, sono le 7 e già giocano, quest'anno iniziano l'asilo vedremo se avrete ancora voglia di giocare alle 7 al liceo. Christian fa colazione come se non fosse in ritardo per andare a scuola, non è mica una persona strafottente? Eppure ha soli 12 anni. Violet sta adesso uscendo di casa, molto più matura di tutti noi anche se ha 13 anni, brava sorella. Non capisco bene cosa stia facendo invece Harold, và avanti e indietro e parla da solo, l'ultimo anno di liceo già gli sta andando in testa? Infine c'é la mamma che cerca di stare dietro a tutti. Esco di casa urlando un saluto generale e corro verso la fermata del pullman, arrivo giusto in tempo per salire e come sempre é pieno quindi non provo neanche a sedermi fortunatamente la scuola non é lontana ma solo 10 minuti con il pullman. Appena arrivo scendo trovo subito Austin e Rosy ad aspettarmi, corro subito da loro ad abbracciarli. «Giorno» dico ai due. «Giorno tesoro» mi risponde Austin dandomi un leggero bacio sulla guancia. «Giorno» mi risponde sorridente Rosy. Non abbiamo neanche il tempo di dire due parole che suona la campana, saluto i due visto che nessuno dei tre frequenta gli stessi corsi, poiché abbiamo età diverse, e vado vicino il mio armadietto prendo il libro di psicologia e mi dirigo verso l'aula. Ecco Cris, una ragazza che vuole rovinarmi la vita, ma ottiene scarsi risultati; abbiamo quasi tutti i corsi comuni ed è ovviamente la popolare della scuola,  si sta avvicinando a me, con vicino lei Cameron. Cameron? Popolare, sfruttatore, arrogante e stronzo, proprio un classico. É il migliore amico di mio fratello e siamo praticamente cresciuti insieme e abbiamo un rapporto un po' strano. «Guarda un po' chi si vede, la sfigatella della scuola» dice Cris. Se tralasciamo il fatto che a scuola sono quasi più conosciuta di lei possiamo assecondarla.  «Non urlare con questa tua voce d'oca é ancora presto. Poi meglio sfigatella che putanella» Rispondo, vedo Cameron soffocare una risata e Cris diventare rossa dalla rabbia. «Tu, giuro che ti renderó la vita un inferno» cerca davvero di mettermi paura, credo. «Sono quanti? Tre anni che fai queste minacce, beh ti informo che non ci sei ancora riuscita» dico trattenendo una risata, ora é davvero furiosa. «Brutta piccol..»  «Hey Cris, non sprecare il fiato la campanella é suonata ormai da un bel po', vogliamo fare tardi anche il primo giorno di scuola?» la interrompo, Cameron non riesce piú a trattenersi per l'espressione di Cris. «Tu, Cameron non.. »   « Voi tre in classe subito» stavolta é il prof di psicologia ad interromperla. «Oggi non riesci neanche a finire una frase eh» gli sussurro e lei mi guarda come se volesse uccidermi. *** Ricreazione finalmente, queste ore sono già state abbastanza noiose, i prof. già stanno spiegando e finalmente posso uscire un po'. Mi avvicino a Rosy e Austin e comincio a raccontargli della discussione di stamattina con Cris, Rosy e Austin ridono tantissimo. «Perché ridete?» la voce proviene da dietro di me. «I fatti tuoi?» odio quando Cameron mi interrompe. «Sempre il tuo bel caratterino eh» dice, resto come sempre impassibile davanti a quegli occhi verdi, a quei capelli castani e alla sua carnagione scura ma non troppo, carino insomma, ho già detto che è un classico, si? «Cameron zitto. Sto parlando con loro, non vedi?» dico indicando i due avanti a me. «Ah, si scusate» dice ridendo «Austin, bellezza» saluta i due avanti a me «Allora ci vediamo dopo piccola» mi fa l'occhiolino e ci lascia soli. La campana suona, l'intervallo é finito. «Ci vediamo dopo?» mi rivolgo ai due che ridono tra di loro. «A dopo»  ** Per oggi i corsi sono finiti ed esco da scuola, vado via senza aspettare nessuno, metto le cuffie nelle orecchie, accendo una sigaretta e decido di andate a casa a piedi, mi rilassa e aiuta a pensare, no? Infatti senza neanche accorgermene sono già a casa. «Mamma sono tornata» urlo mentre vado nella mia camera, mi butto sul letto e cado in un sonno profondo. Mi sveglio e sono già le 6:00 p.m., ho saltato il pranzo e infatti la fame è indescrivibile, prima di scendere giú in cucina controllo il cellulare e trovo un messaggio da Cameron. 'Sto ancora pensando alla faccia di Cris hahah,sei sempre fortissima piccola ;)' 'Si é stata epica haha ;)' Rispondo semplicemente. Dopo inviato il messaggio scendo giú in cucina, ancora un po' stordita dalla dormita, trovo Harold  « Ciao» lo saluto facendomi notare. «Buongiorno dormigliona, hai fame?» mi sorride. «Tantissima»  «Menomale che ci sono io che penso a te» mi risponde mentre mi mette due fette di pizza riscaldate davanti.  «Uhh, graziee » dico. Dopo aver mangiato e riso un po', sento una notifica, prendo il telefono e vedo due messaggi : Cameron e Rosy. Apro prima quello di Cameron che dice: 'Dopo forse vengo un pò :)' Gli rispondo velocemente. 'Vabbene caro  :).' Poi apro quello di Rosy 'Oggi alle 7:00 ci vediamo al solito Bar.' Rispondo anche a questo velocemente 'Okey' «Harold devo andare» dico vedendo l'orario.  «Ci vediamo dopo»  Mi preparo velocemente e corro fuori dalla porta  iniziando a camminare verso il bar vicino casa. Arrivo al bar e mi siedo al nostro solito tavolino dove trovo già Rosy. «Ciao, allora mi sa che dobbiamo parlare un po' delle vacanze io e te» parlo subito io. «Mh si, ti devo raccontare un sacco di cose, mi sono fidanzata" urla elettrizzata lei.  « E che aspettavi a dirmelo? Voglio i particolari»  Mentre Rosy racconta ordiniamo anche una porzione di patatine e devo dire che sono più concentrata alle patatine che al suo racconto, non è colpa mia se dice cose troppo dolci, hey io sono debole di stomaco. «E cosí ci siamo fidanzati, romantico eh?» mi sveglia Rosy «Molto, sono felice per te» improvviso, spero  che non si sia accorta che non ho ascoltato mezza parola di quello che ho detto. «Tu invece?» chiede Rosy.  « Solita vacanza, mi sono divertita ma niente di serio da raccontare» dico vaga, fingendo di non sapere dove vuole andare a finire. «Niente di serio eh?» dice.  «Rosy quante volte ti ho detto che io non ho bisogno di un ragazzo per essere felice» rispondo piú tranquillamente possibile «Preferisco solo divertirmi» continuo. «Sam, so che dopo quello che é successo con jece ...» si blocca subito quando vede come la guardo, non voglio parlare o ricordarmi di quella storia e lei lo sa benissimo. «Okey, okey ma stai che dovresti provare ad andare avanti, vero?» dice.  «Sono andata avanti, non sono tipo da cose serie e lo sai meglio di me, quindi quando la smetti di stressarmi non è mai troppo tardi» rispondo acida andandomene dal Bar. La rabbia prende il sopravvento come sempre, odio quando le persone insistono.  Senza neanche accorgermene mi scontro con qualcuno, un ragazzo alto avrà piú o meno la mia età. «Hey stai piú attenta quando cammini» dice in modo acido. «Non c'é bisogno di incazzarti tanto eh, calmati» gli urlo mente si allontana. Ops, sta tornando verso me. «Io sono calmo e ti conviene non urlare contro me ragazzina» dice in tono minaccioso. «Ah si? Oppure che mi fai? Non ho paura di te» Rispondo sicura di me, é solo uno buffone. «Non vorresti saperlo» sussurra mentre se ne va, bah secondo me questo ragazzo ha problemi. Arrivata finalmente a casa apro la porta e mia madre mi viene addosso, ma cos'é oggi? La giornata 'Andate tutti addosso a Sam' «Scusa Lily, ehm no, Mag.., Har..» dice confusa, come puó dimenticarsi anche il mio nome? «Sam mamma, mi chiamo Sam»  «Hai ragione scusa, io scendo controlla Maggie ed i gemelli, ok?» dice di fretta. «Ok» rispondo indifferente, non é la prima volta che li guardo io quindi tutto tranquillo. ** Finalmente anche questa giornata é finita, me lo ricordavo piú semplice controllare i bambini invece no. Jordan correva ovunque cercando di liberare Lily dal mostro cattivo mentre invece Maggie non ha fatto altro che piangere. Fortuna che Cam e Harold erano con me. Si è fatto tardi e nonostante io non abbia fatto molto oggi appena mi metto nel letto i miei occhi si chiudono. -- Mi sveglio di scatto, sono sudata e il cuore batte forte, troppo forte. Di nuovo quell'incubo, mi perseguita. Sono le 3:00 di notte e so già che non riusciró piú a dormire, comincio a vestirmi, devo uscire ho bisogno d'aria, sono le 3:30 e ovviamente non c'é nessuno per strada, piove e adoro come la pioggia cada su di me, vado al parco e mi siedo sul prato bagnato ad osservare come la pioggia cada forte a terra, come i lampi illuminino il cielo e i tuoni si facciano sentire forti. Non posso far a meno di pensare all'incubo che ho avuto, come ignorarlo? Mi fa star male, mi fa ricordare cose che non voglio ricordare, una lacrima scende lungo la guancia non piango quasi mai, nemmeno quando sono sola, ma sopratutto davanti le persone. Odio farmi vedere cosí dalla gente, debole. Odio questa parte di me, odio il fatto che la gente possa guardarti come se gli facessi pena o che pensi che sono solo una ragazzina capricciosa, odio tutto questo, lo odio perché la gente giudica, giudica senza che in realtà sappiano nulla, lo odio perché per loro sono solo la solita ragazza stronza, quella così, con questo brutto caratteraccio. La ragazza forte senza sentimenti, la ragazza che non soffre, mi va bene, mi va bene perché è una maschera che ho faticato per costruirmi, mi va bene così e non dovrei lamentarmi, mi va bene così perché nessuno può davvero ferirmi così. Si sta fecendo tardi quindi con passo lento inizio ad andare a scuola, appena arrivo vado da Austin che appena mi vede mi abbraccia forte e subito mi sento meglio. «Tutto bene?» domando. «Si, ho litigato con Rosy ma niente di che»  «Perché? Cosa é successo?» ogni volta che litigano poi sono io quella in mezzo e non ho voglia di mettermi contro nessuno dei due. «É convinta che mi piaccia Elisa e che io non voglio dirglielo« bene, pensavo fosse qualcosa di più serio «E perché non vuoi dirle che ti piace?» chiedo «Perché non mi piace» risponde «È solo gelosa» dico Non ha il tempo di rispondere che suona la campana e ci salutiamo. Mi avvicino al mio armadietto e ci trovo Cris e Cameron praticamente sopra, che si baciano e si toccano. Faccio un colpo di tosse per farmi notare «Ragazzi scusate ma esistono tanti posti e io dovrei prendere il libro dal mio armadietto» dico. «Cosa c'é Sam, sei gelosa? » dice Cris.  «No in realtà ho solo fatto tardi per le lezioni e mi serve il libro» rido mentre la rispondo.  « Cameron andiamo » dice a Cameron. «Dobbiamo andare in classe e non insieme» le risponde Cameron andando via e ignorandomi completamente. Cris si allontana dicendo «Sei una stronza, hai rovinato tutto» ma non le do molto peso, non mi interessa sinceramente. Prima ora: Matematica Bel modo di iniziare la giornata. Mi siedo al mio solito posto e avanti a me si mette Cameron. Il prof in classe ancora non c'é quindi si gira dietro. «Che c'é Sam? Volevi essere tu al posto di Cris stamattina? » dice con un sorrisetto stampato in faccia «Neanche se mi pagassero Cameron» rido io. «Buongiorno Ragazzi» entra il prof e Cameron non intende girarsi avanti, anzi continua a parlare «Dai Sam non ci credo neanche un po'. Sii sincera, almeno con te stessa» scherza. «Hai ragione vorrei davvero scambiarmi saliva con te avanti ad un armadietto a caso» rispondo assecondandolo. «Scommetto che lo sogni tutte le notti» ride. «Che incubo» rido al pensiero. Finalmente si gira avanti, con un sorrisetto malizioso. *** Finalmente ho finito anche oggi le lezioni, sei ore e già non riesco più a sopportare nulla. Fuori scuola vedo Rosy incazzata e con gli occhi lucidi quindi le vado subito vicino «Hey tu, ora vieni con me, sei invitata a casa mia.» dico prima che si metta a piangere. «Grazie» risponde debole. La prendo per mano e andiamo a casa. Appena arriviamo andiamo in camera e chiudo la porta, Rosy subito scoppia in lacrime. «Ros che succede?» le chiedo.   «Non lo so» dice in lacrime. Gli succede spesso, sono giornate e non ci sono motivi precisi, semplicemente giornate in cui si è stanchi di sopportare. «Ho un idea» dico sorridendo. «Mi fai paura» dice calmandosi un po'.  «Stasera c'è una festa, noi ci andremo e tu non penserai a nulla» rispondo.  «Ma..» cerca di protestare ma non le do il tempo di dire un'altra parola. «Niente ma, ora andiamo a prepararci» dico. «Sam sono le 3:00 del pomeriggio» risponde sorridendo «Hai ragione scusa. Andiamo a mangiare qualcosa su»  «Va bene»  Va un attimo in bagno, torna dopo un po' con i capelli sciolti e un po' di mascara. I suoi occhi sono azzurri e non più rossi ed ha il sorriso più falso del mondo, ma lei é fatta così. Scendiamo giù in cucina e troviamo Harold, Cameron, Lily e Violet a tavola.  « Christian, Jordan, Maggie e mamma?» chiedo.  «Maggie con mamma che  é stata chiamato d'urgenza nella scuola di Christian perché ha combinato un casino e Jordan..» inizia Violet.  «Da un suo amico» la interrompe Lily con il suo visino arrabbiato. «E perché tu sembri arrabbiata per questo piccola?» mi anticipa Harold.  «Ehm.. » Lily arrossisce leggermente in viso, incredibile ha 4 anni ma é fantastica «Lily é quello che penso vero?» le chiedo, mi sorride e annuisce. Ricambio il sorriso e vado a sedermi nel unico posto libero tra Rosy e Harold, di fronte a Cameron. «Non mi dire che devo già preoccuparmi anche di te Lily sei ancora piccola, per ora bastano Sam e Violet » dice, scherzando, Harold.  «Capirai, Violet forse. Ma tanto Sam li allontanerebbe comunque, i ragazzi scappano tutti con lei» parla, per la prima volta da quando eravamo a tavola, Cameron. «Davvero divertente» dico fingendo di arrabbiarmi per il suo comportamento mentre Harold non si preoccupa di trattenere una risata. «Ma tu che ne sai? In realtà proprio stasera Sam deve uscire con un ragazzo» mente Rosy. Le lancio uno sguardo che se si potesse uccidere una persona con lo sguardo lei sarebbe già morta. «Davvero?»  urla quasi Harold. È un tipo un po' geloso, non troppo, ma abbastanza da reagire così. «No, andiamo solo a ballare» è la verità ma non so perché la mia voce sembra tradirmi. «E così la piccola Sam va anche a ballare» Risponde sarcastico Cameron. «Abbiamo solo 3 anni di differenza Cameron basta chiamarmi così» gli dico «In realtà tu hai sedici anni»  «Si, bravo mi conosci dalla nascita e sai anche la mia età, tu ne hai diciotto quindi»  «Mh, no in realtà ne ho 19» dice «Come cazzo fai a stare ancora nei corsi di terza a 19 anni, sei una vergogna» gli rispondo. «Ma Sam non si dicono le parolacce» mi fa notare la piccola Lily, facendo ridere tutti i presenti. *** Siamo pronte per uscire, la festa é alle 11:00 P.M e siamo già in ritardo. Siamo entrambe con il pantaloncino magliettine corte e tacchi. La mamma é tornata a casa così i ragazzi hanno deciso di venire con noi, scendiamo e loro sono in fondo alle scale ad aspettarci. Stanno bene entrambi, vederli con la camicia fa sempre un altro effetto. «Siete davvero belle ragazze» dice Harold sorridendo.  «Grazie» diciamo insieme io e Rosy. Andiamo e appena passo avanti Cameron mi sussurra all'orecchio «Niente male Sam»  «Posso dire che anche tu stasera non sei bruttissimo come sempre, solo brutto» mento, ovviamente. «Grazie, gentilissima» risponde sarcastico.  «Oh lo so, di niente» rido anch'io. Arrivati al locale perdo subito di vista tutti e mi avvicino al Bar. «Un bicchiere di vodka» dico al ragazzo dietro il bancone. Lui fa qualche movimento strano e poi mi da il bicchiere «Offre la casa per le belle ragazze» sorrido. Bevo altri 2 bicchieri e vado a ballare, non sono ubriaca ma po' brilla. Mentre ballo si avvicinano vari ragazzi, ma niente di che finché non si avvicina un ragazzo, mi mette le mani sui fianchi da dietro continuo a ballare, non posso allontanare tutti in fondo stasera voglio solo divertirmi senza pensare a niente. Quando il ragazzo mi gira lo riconosco all'istante, improvvisamente il panico si impossessa di me, mi accorgo subito che non è lucido gli tiro un calcio e me ne esco subito fuori, mi accendo una sigaretta ma la spengo subito, non riesco a respirare e vorrei solo trovare Harold.  ** Mi gira la testa, ma questa é la camera di Rosy cosa ci faccio qui? E come ci sono finita.  «Hey dormigliona buongiorno, come ti senti?» 

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