Capitolo 11-2

701 Parole
"Quando torna Julian?" chiedo, osservando Beth mentre sistema con cura l’esca sull’amo. Ciò che sta facendo mi sembra disgustoso e sono contenta che non mi abbia chiesto di aiutarla. "Non lo so" dice Beth. "Tornerà quando avrà finito di occuparsi degli affari." "Che genere di affari?" gliel’ho già chiesto, ma spero che un giorno di questi Beth mi risponda. Sospira. "Nora, non essere indiscreta." "Perché non posso saperlo?" le rivolgo uno sguardo frustrato. "Dovrò stare qui per un bel po’ di tempo. Voglio solo sapere chi è, ecco tutto. Non credi che sia normale essere curiosi nella mia situazione?" Sospira di nuovo gettando l’esca in mare con un movimento abile ed esperto. "Certo che lo è. Ma Julian ti dirà tutto quando vorrà che tu lo sappia." Faccio un respiro profondo. Ovviamente non otterrò niente con questo modo di chiedere. "Gli sei davvero fedele, eh?" "Sì" dice Beth semplicemente, sedendosi accanto a me. "Lo sono." Perché le ha salvato la vita. Sono curiosa di sapere anche questo, ma so che è permalosa sull’argomento. Così, le chiedo: "Da quando lo conosci?" "Circa dieci anni" risponde. "Da quando aveva diciannove anni?" "Sì, esatto." "Come vi siete conosciuti?" Serra la mascella. "Non sono affari tuoi." Uh-uh. Mi rendo conto che mi sto avvicinando di nuovo all’argomento difficile. Decido di procedere lo stesso. "È stato quando ti ha salvato la vita? È così che vi siete conosciuti?" Stringe gli occhi. "Nora, cosa ti ho detto sul fatto di essere indiscreta?" "Va bene, perfetto . . ." La sua non-risposta è una risposta sufficiente per me. Passo a un altro argomento di interesse. "Allora, perché Julian mi ha portata qui? Su quest’isola, voglio dire. Nemmeno lui ci vive." "Tornerà presto." Mi rivolge uno sguardo ironico. "Perché, ti manca?" "No, certo che no!" le rivolgo uno sguardo offeso. Alza le sopracciglia. "Davvero? Nemmeno un po’?" "Perché dovrebbe mancarmi quel mostro?" sussurro, mentre una rabbia incontrollabile improvvisamente mi ribolle nella bocca dello stomaco. "Dopo quello che ha fatto a me? A Jake?" Ride sommessamente. "Credo che la signora protesti troppo . . ." Salto in piedi, non potendo più sopportare la sua voce beffarda. In questo momento, la odio così tanto che l’avrei pugnalata volentieri con un coltello, se ne avessi avuto uno a portata di mano. Non sono mai stata un tipo iroso, ma qualcosa in Beth tira fuori il peggio di me. Per fortuna, riacquisto il controllo prima di esplodere e di fare la figura dell’idiota. Facendo un respiro profondo, fingo di aver voglia di alzarmi. Camminando verso l’acqua, verifico la temperatura con la punta del piede e poi torno verso Beth, sedendomi di nuovo. "L’acqua è davvero calda su questo lato dell’isola" dico con calma, come se dentro non bruciassi ancora dalla rabbia. "Sì, ai pesci piace questo posto" risponde con lo stesso tono piatto. "Ne pesco sempre di grossi in questa zona." Annuisco e guardo fuori verso l’acqua. Il rumore delle onde è rilassante e mi aiuta a controllare tutto quello che sento dentro. Non capisco appieno perché io abbia reagito così bruscamente alla sua provocazione. Sicuramente avrei dovuto rivolgerle uno sguardo carico di disprezzo e respingere con freddezza la sua ridicola domanda. Invece ho abboccato alla sua provocazione. Potrebbe esserci qualche traccia di verità nelle sue parole? È per questo che mi hanno irritato così tanto? Mi manca davvero Julian? L’idea è così nauseante che mi viene voglia di vomitare. Cerco di riflettere razionalmente per un po’, facendo ordine tra il confuso groviglio di emozioni che provo. Va bene, sì, una piccola parte di me prova risentimento per il fatto che mi ha lasciata qui su quest’isola, con solo Beth come compagnia. Per essere qualcuno che presumibilmente mi voleva così tanto da rapirmi, Julian sicuramente non è molto attento. Non che io voglia le sue attenzioni. Voglio che rimanga il più lontano possibile da me. Ma allo stesso tempo, sono stranamente offesa per la sua lontananza. È come se non mi desiderasse abbastanza da voler restare qui. Non appena analizzo tutto logicamente, mi accorgo dell’assurdità delle mie emozioni contrastanti. Tutto questo è così stupido che dovrei prendermi a pugni. Non diventerò una di quelle ragazze che si innamorano del proprio rapitore. Mi rifiuto di esserlo. So che stare su quest’isola mi danneggia il cervello e sono decisa a non permetterlo. Forse non posso fuggire da Julian, ma posso impedire che diventi un’ossessione.
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