9 Non mi svegliai gradualmente dopo il teletrasporto, come invece avevo fatto la prima volta. Fu come svegliarmi da un brutto sogno, alzandomi di scatto con un sussulto. “Bene, è sveglia,” disse qualcuno. Non era Tark. Sbattei gli occhi e mi guardai attorno. Ero in una piccola stanza con una scrivania in legno e delle sedie. Davanti a me c’erano due uomini seduti che mi scrutavano attentamente. “Robert,” dissi, più a me stessa per averlo riconosciuto che non per essere felice di vederlo. Il procuratore distrettuale indossava il suo solito abito ordinato e mi stava guardando intensamente, forse chiedendosi se il teletrasporto non mi avesse riportata deforme, con un arto mancante o magari nuda. Guardai il mio corpo sbigottita. Non riuscii a trattenere un forte sospiro quando vidi che i

