Filippo Barone apparve alle sue spalle. Gli passò accanto e proseguì verso la sala successiva. Si ritrovarono davanti al grande quadro pochi minuti dopo, quando il gruppo di liceali aveva continuato il percorso della visita. Antonino Alfieri fissò il volto del nazareno, la lunga barba e gli occhi malinconici. «Conosci la prima versione di questa tela?», domandò al milanese. «Credo di averla vista durante una pausa di lavoro… sì, era una trasferta a Londra di due giorni, ero andato su in City per studiare il modo di nascondere il vostro grano.» «È un quadro molto diverso da questo. È colorato, pieno di vita e speranza… qui Gesù è stanco, ha un’espressione triste, sembra quasi rassegnato. Caravaggio lo dipinse quando gli sbirri lo braccavano per aver servito un cristiano. Non era la prim

