CAPITOLO 18: Tempo di festa-3

2625 Parole

«Sequestrata qualsiasi armatura, guai a chi trovo con specchi, coltelli e rasoi. Verrà praticato a zaccagnate nella schiena con un pugnale pulito e sincero, come è prescritto dalla regola sociale.» Pronunciata la formula, il mastro di giornata voltò le spalle e si allontanò. Faceva freddo, il respiro diventava bianco, ma Micu aveva assaggiato sei inverni in alta sicurezza dentro una cella di Opera, il solo pensiero di essere libero cancellava ogni fastidio. Camminarono per qualche metro, dirigendosi all’ingresso del capannone privo di porte e finestre. In un angolo, a un lato dell’ingresso, picciotti della Minore si occupavano di cucinare lo stufato di capra per la mangiata. Bevevano vino, giocavano a Patruni e sutta e cantavano una canzone popolare che raccontava la storia di un tradito

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