CAPITOLO 20: Crimine infinito-1

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CAPITOLO 20 Crimine infinitoL’A319 volava a novemila metri d’altezza attraversando la barriera di nubi che rubava i raggi del sole al mantello azzurro del Mediterraneo. Domenico Alfieri viaggiava seduto accanto a una signora truccata in modo pesante che, dal momento del decollo, discuteva in calabrese con il figlio adolescente. I colori del tramonto penetravano nel corridoio del bimotore dai finestrini sulla destra. Sul lato opposto i passeggeri ammiravano il panorama e indicavano dei luoghi, appoggiando il dito sul plexiglass. Il primo dei sette sigilli ormai era stato aperto, dall’altra parte del pianeta. La notizia era stata occultata e le persone vivevano ignare ma l’Apocalisse era vicina. Non avrebbe risparmiato nessuna città, nessun affetto, nessun innocente, nel giro di poche setti

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