15° A reti bianche

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15° a reti bianche Alex Rambaldi si sveglia sotto il culo di un elefante, tanto è il peso che lo tiene schiacciato al letto. La sua testa è impregnata di una colata di vischio e lo stomaco torturato da un groviglio di ortiche. Quando mette a fuoco la stanza, la identifica nel suo pied-à-terre di corso Como, quello in cui si rifugia di solito dopo le serate milanesi. È stato un regalo della mamma, quell’appartamento nell’epicentro della movida: dal momento che ad Alex piace spassarsela a Milano fino a quando non albeggia, la signora Amanda aveva pensato che tanto valeva mettergli a disposizione un buco in cui ficcarsi alla fine della festa, evitandogli il fastidio del viaggio di ritorno a Torino, nonché il rischio di sputtanarsi la patente per un tasso alcolemico da raduno degli alpini.

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