Capitolo 3

2952 Palavras
CAPITOLO TRE Reprimo l'impulso di vomitare. Quant'è disgustoso. "Il cervello può contenere prioni contagiosi" dico ad alta voce. "Pensate alla mucca pazza e cose simili. Se ingeriti, entrano nel corpo." Felix distoglie lo sguardo da Dylan. "È l'unica ragione per non mangiarlo?" "Beh, no." Fremo. "Preferirei morire di fame, piuttosto." Fabian si ritrasforma in un umano, e torreggia su Rowan in tutta la sua gloriosa nudità. "Cosa sta succedendo?" Rowan arretra di un passo. "Non volevo riportarla indietro, ricordi? A volte, ci sono dei validi motivi, se esistono i tabù. Ve l'avevo detto che ci sarebbero stati degli effetti collaterali." "Non lo definirei collaterale" grugnisce Fabian, "ma un effetto in piena regola." Rowan lancia un'occhiata al sacco in cui tiene il proprio animale da compagnia. "Anche gli appetiti di Frank sono cambiati in questo senso. Preferisce i cervelli della sua stessa specie, ma essendo difficili da reperire, li ho sostituiti con i cervelli degli animali addomesticati, e finora, è cresciuto grazie a quelli." Ariel si passa le mani tra i capelli, perfetti come quelli di una pubblicità dello shampoo. "Il cervello delle scimmie viene considerato una prelibatezza in alcune zone. Non è poi così diverso, credo." Sì. Ecco perché mangio soltanto banane, quando mi trovo sulla Terra. Frank allunga la testa fuori dal sacco, con un'espressione curiosa sul muso peloso, che sembra chiedere: "Qualcuno ha parlato di succulenti cervelli?" "Capisco perché al tuo popolo non piaccia definirli zombie." Itzel indica gli aiutanti di Rowan. "Preferiscono riservare questo termine a soggetti più consoni." Scocca un'incisiva occhiata a Dylan. Con un ringhio, Fabian si precipita nel punto in cui aveva lasciato i propri abiti, si riveste, e corre da Dylan. Delicatamente, le appoggia una mano sulla spalla. Dylan gli ha appena rivolto un ringhio? No. Me lo sarò immaginato. "Le abbiamo fatto questo" sussurro, alzando lo sguardo su Valerian. La sua mascella scolpita si contrae. "Non flagellarti. Sono stato io a insistere con Rowan, e se necessario, lo rifarei. Dylan avrà una dieta bizzarra, adesso. Sempre meglio che essere morta." Le rumorose sorsate s'interrompono, e Dylan si alza. Fabian strappa un brandello di stoffa dalla camicia da notte della donna morta, e ripulisce il viso di Dylan dai resti di materia cerebrale. "Grazie" dice lei a scatti. "Stai bene?" le chiede Ariel, senza apparire affatto disgustata. "Mi sento molto strana." Il tono di Dylan è meccanico, anche se nelle iridi vacue dei suoi occhi s'intravede un barlume della precedente intelligenza. "Vedo molto potenziale di ricerca in questo territorio, e mi fa piacere." Ah-ha. Si riferisce ad una ricerca culinaria? "Ti procureremo un laboratorio top di gamma" afferma Valerian. "Qualunque cosa ti serva. Ci prenderemo cura di te, lo giuro." Nonostante le sue parole di prima, deve sentirsi in colpa anche lui per aver contribuito al destino di Dylan. Felix si schiarisce la voce. "Se mi dovesse succedere qualcosa, dichiaro pubblicamente di non voler essere riportato indietro in questo modo. Magari come aiutante, se ne aveste proprio bisogno." "Perché dovrebbe servircene uno così gracile?" ribatte Ariel, e lui fa la linguaccia. Rowan guarda in tralice Valerian. "Non ho comunque intenzione di rifarlo. Nemmeno con una pistola puntata alla testa." "Fare che cosa?" chiede Dylan. Nessuno risponde, e Rowan raduna astiosa i suoi zombie. "Ci conviene andare" dice Valerian, e si dirige verso il prossimo portale. Nessuno risponde, e non veniamo attaccati sui due pianeti successivi. Arrivati al terzo hub, la situazione sembra tranquilla anche lì. Tuttavia, a metà strada verso il portale di cui abbiamo bisogno, gli Spiritati cominciano ad emergere dai portali circostanti. Accidenti. Ci risiamo. Una mannaia viene scagliata verso la mia spalla. La evito con uno spostamento laterale, poi sparo allo Spiritato responsabile. Un wok sta per abbattersi su Valerian. Doppio accidenti. Valerian non riuscirà a schivarlo, né io potrò spingerlo via in tempo. Smack. Il wok colpisce in testa uno degli aiutanti di Rowan. Pfiù. Deve averlo spronato lei a saltare davanti a Valerian. Uno Spiritato balza addosso a Fabian con un'ascia in mano. Fabian schiva l'arma, poi abbatte l'aggressore, senza preoccuparsi di assumere la forma di lupo. Poi, viene attaccata Ariel. Dopo un movimento sfocato, ha afferrato per la gola l'avversario. "Che ne dite, se vi racconto un incubo interessante" dice uno degli Spiritati. "Tutto è iniziato…" Sparo al tizio che ha preso la parola. "Non state ad ascoltare" invito gli altri con urgenza. "Sta cercando d'impiantare l'incubo degli Spiritati nel vostro subconscio." "Ha ragione Bailey." La voce di Valerian mi rimbomba nelle orecchie, come se provenisse dal centro dell'universo. "Userò i miei poteri per bloccare i suoi tentativi futuri, ma se dovessi dimenticarmene, o essere messo fuori gioco, cantate ad alta voce, o mettetevi qualcosa nelle orecchie." "Possiamo anche solo gridare urrà" risponde Ariel, piombando addosso a uno degli Spiritati, e mettendolo k.o. con un colpo in testa. "Tocca a me" interviene Rowan, poi aizza il suo intero esercito di non morti sugli aggressori. Schivo qualche altro colpo, ma in poco tempo, i nostri zombie trionfano sugli Spiritati, che stordiamo di nuovo con le pistole di Gomorra. Felix osserva il campo di battaglia, e infine i portali da cui provenivano gli Spiritati. "Phobetor li ha posseduti in ognuno di quei mondi?" "Ne dubito" risponde Ariel. "Scommetto che sono persone del posto, e che le ha spinte ad attraversare quei portali per tendere un agguato. È ciò che avrei fatto io." "Giusto" mormora Itzel. "Speriamo che non prenda mai il controllo del tuo corpo." Amen. La mandibola di Valerian si tende. "In entrambi i casi, il vile influsso di Enterospasmo si sta diffondendo." Mi protendo per stringergli delicatamente un braccio. La tensione evapora dal suo corpo, mentre mi guarda, con un calore ormai familiare che divampa nel suo sguardo. Il mio respiro accelera. Non è il momento adatto. Come per sottolinearlo, Dylan chiede con voce monotona: "Era un sogno, o ho mangiato davvero un cervello sull'altro pianeta?" Sì, questo spegne completamente l'atmosfera. "L'hai fatto" risponde piano Fabian. "Ma va bene così. Nella forma di lupo, io mangio qualsiasi organo." Dylan lo fissa, senza capire. "Sai cosa ti è successo, no?" chiede Fabian. "Sai che Rowan..." "Ero morta, e adesso non lo sono più" dice Dylan in tono meno meccanico. "Penso di cominciare a comprendere." Io e Valerian ci scambiamo un'occhiata eloquente. "Più torni ad essere come prima, meglio è" intervengo. Spero che ciò comporti anche meno pasti a base di cervello, ma non mi esprimo ad alta voce. "Giusto" concorda Dylan con distacco. "Ma chi, o che cosa, ero prima?" Con un'occhiata letale indirizzata a Rowan, Fabian prende per mano Dylan, trascinandola verso il portale successivo. "Fermatevi" dico, prima che lo attraversino. "Il prossimo pianeta è quello in cui siamo stati assaliti dai giganti Spiritati. Sapremmo gestirli, se succedesse di nuovo?" Si arrestano, mentre Rowan si gratta il lato di capelli corvini. "Li avete uccisi l'altra volta, giusto?" chiede. "Non avevamo altra scelta." Ariel adocchia il nostro attuale gruppo di aggressori inconsci. "Le pistole non stordiscono i giganti." "Non sto giudicando. In certe situazioni, non si può scegliere." Rowan scocca un'occhiataccia a Fabian. "Stavo solo pensando che avrei potuto reclutare i corpi delle vostre uccisioni." "Erano per lo più ridotti a pezzi" afferma Valerian. "Inoltre, sono sicuro che i loro amici e le loro famiglie ne abbiano ormai seppellito i resti, e probabilmente non vicino al portale." Rowan tira fuori Frank e gli accarezza il pelo opaco. "Non va bene. I giganti sono potenti." Valerian esamina gli Spiritati abbattuti davanti a noi. "Potremmo creare altri zombie per te." "Amico" dice Felix. "Quanta freddezza." Ariel attiva la spada al plasma. "So affrontare un gigante." "Anch'io" brontola Fabian. "Ho un'idea migliore" intervengo, dando poi loro una spiegazione. "Potrebbe funzionare" afferma Rowan. "Ma non posso fare a meno di notare che correrò io tutti i rischi." Fabian incrocia le braccia sul petto. "Hai un piano migliore? Forse, vorresti rovinare la vita anche a qualcun altro?" Rowan sospira, quindi raduna gli zombie in un gruppo vicino al portale di destinazione. Poi, ne fa salire alcuni più piccoli sulle spalle di quelli più grandi, formando così delle piramidi di zombie, congiunge le mani degli zombie inferiori di due piramidi, e li guida verso il portale. Una volta arrivata lì, infila la testa e le braccia nel portale, lasciando che gli zombie sgombrino completamente la zona. Lei stessa rimane qua, senza attraversarlo, con solo metà corpo nel mondo dei giganti. Spero che, in questo modo, possa diventare un bersaglio molto più piccolo per eventuali aggressori. "Amico." Ariel tira Felix per la parte posteriore della camicia. "Stai fissando il culo a Rowan?" Arrossendo, Felix distoglie lo sguardo dal fondoschiena rivestito di pelle di Rowan, spostandolo sulle proprie scarpe. "Non è come pensi. Stavo solo..." "Non farlo." Ariel sogghigna. "Mi sto solo prendendo cura di te. Sai quanto è gelosa Maya. Visto che sei ad un passo dal perdere finalmente la verginità, non vorrei che mandassi tutto all'aria adesso." Felix arrossisce ancora di più. Reprimo un sorriso. Maya è la sua giovane fidanzata, e non so bene se per loro, sulla Terra, sarebbe legale fare ciò che suggerisce Ariel. Mi appunto anche mentalmente di tenere per me stessa la mia inesperienza in campo sessuale nel mondo reale: non ho bisogno che Ariel mi etichetti come una vergine. Soprattutto perché, probabilmente, non rimarrò tale a lungo, in presenza di Valerian. Improvvisamente, il corpo di Rowan s'irrigidisce. La raggiungo in fretta. "Rowan? Sei ferita?" Valerian mi raggiunge. "Penso che stia bene." Infatti, Rowan estrae le braccia dal portale, prende per mano un altro gruppo di zombie, e li spinge a formare un'altra piramide, sempre tenendo la testa nel mondo dei giganti. In tutto questo, Felix indirizza lo sguardo in qualsiasi punto lontano dal sedere di Rowan. Quando tutti gli zombie sono passati dall'altra parte, mi aspetto che Rowan torni da noi, invece mantiene la posizione, con i muscoli tesi, come per una battaglia. Infine, entra completamente nel portale, dandoci il segnale per imitarla. Quando riemergiamo dall'altro lato, assistiamo alla scena di un massacro. Il novanta per cento degli zombie di Rowan giace a terra, a brandelli. Tuttavia, anche una decina di giganti è priva di sensi, e tre di loro sembrano essere stati uccisi, poiché si sono trasformati in zombie agli ordini di Rowan. "Quando i miei aiutanti hanno domato lui, ne ho assunto il controllo, come da voi suggerito." Rowan indica il gigante zombie più grosso. "A quel punto, l'ho spinto a mettere fuori gioco i suoi fratelli, e quando alcuni pugni si sono rivelati accidentalmente fatali, non ho voluto sprecare i corpi." Lancio un'occhiata di preoccupazione a Dylan. C'è parecchia materia cerebrale sparsa dappertutto. Ma noto, sollevata, che si sta semplicemente guardando intorno con occhi vitrei. Se prova qualche desiderio, non sta cedendo: un buon segno. Fabian annusa l'aria, e si carica Dylan in spalla come un vigile del fuoco. "Converrebbe andarsene, prima che arrivino altri giganti." In effetti, in lontananza, vicino a capanne delle dimensioni di edifici a quattro piani, sono comparse delle figure... che puntano verso di noi. Senza ulteriori indugi, corriamo verso il portale di destinazione. Con un ruggito, anche i giganti accelerano il passo, guadagnando rapidamente terreno. Ariel e Fabian, con Dylan che gli penzola dalle spalle, si tuffano per primi nel portale, seguiti da Rowan e dagli zombie rimanenti. "Sbrigati!" grida Valerian, e mi butta letteralmente dentro il portale, mentre i sonori passi dei giganti scuotono la terra intorno a noi. Volando dall'altro lato, barcollo, quasi cadendo per terra con la faccia, ma prima di farmi prendere dal panico per il destino di Valerian, sento le sue mani tenermi ferma per la vita. "State tutti bene?" chiede Ariel, ansimando, mentre corriamo verso il portale successivo, e rispondiamo affermativamente, non osando rallentare nel caso in cui i giganti ci seguissero. Intorno a noi, si estende una verde savana dall'erba alta fino alla vita, che non facilita affatto la corsa, ma facciamo del nostro meglio. Ed è positivo, perché ci arrivano alle orecchie dei rumori roboanti, e l'erba tutt'intorno vibra per le scosse del terreno. I giganti ci hanno seguiti? Quanti sono? "Merda" mormora Felix. "Ancora quei mammut." Oh, giusto. Lungo la strada per Necronia, eravamo quasi stati calpestati qui. "Lì!" Fabian indica alla nostra sinistra. Accidenti. Quelle enormi creature feroci stanno ancora fuggendo tumultuosamente nella nostra direzione. Phobetor può assumere il controllo degli animali, o è solo sfortuna? Oppure ha trasformato in uno Spiritato qualcuno che ha spaventato gli animali, affinché corressero verso di noi? Non c'è tempo per soffermarsi nelle ricerche. Aumentiamo il ritmo, ma il portale di destinazione è troppo lontano. "Rowan!" grido. "Rallentali!" La negromante ci sta già pensando. Il gigante zombie più grosso si sposta pesantemente in avanti, e piazza saldamente i piedi tra noi e i mammut. La mandria si scontra contro di lui, sollevandolo da terra, ma ci bastano alcuni istanti per balzare nel portale di destinazione. * * * Il pianeta successivo sembra sicuro, ma lo attraversiamo ugualmente di corsa, nel caso in cui gli Spiritati saltassero fuori dai portali. Ma non veniamo attaccati. Attraversiamo anche il mondo successivo senza incidenti, e lo stesso vale per quello dal cielo verde tossico. "Non c'è da meravigliarsi per il coinvolgimento di Nostradamus" afferma Ariel, quando raggiungiamo il portale seguente. "Phobetor... voglio dire, Enterospasmo... sembra rappresentare una minaccia per chiunque e ovunque." Itzel si sistema la maschera da gnoma. "Chissà qual è il suo obiettivo finale?" "Uccidermi, poco ma sicuro" rispondo. Poi, rendendomi conto di non aver mai rivelato loro le scoperte fatte da me e Valerian nelle sue finestre nere, lo faccio, limitandomi a saltare le parti di Soma, dato che tutto ciò che riguarda quel luogo è strettamente riservato. "Quindi, Nostradamus si è palesato due volte nella tua vita" commenta Ariel accigliata. "Non può essere un buon segno." Il monosopracciglio di Felix danza sulla sua fronte. "Sono d'accordo. Quello che non capisco sono le azioni di Enterospasmo. Anche se ucciderti è uno dei suoi obiettivi, dev'esserci qualcos'altro. Altrimenti, perché trasformare così tante persone in Spiritati? Perché formare i gruppi di Icelus?" Valerian mi stringe la spalla. "Secondo le conoscenze del nostro popolo, il suo obiettivo finale è che ogni essere senziente si ritrovi in uno stato di incubi perpetui. Grazie all'attività di Icelus, è più forte che mai e sempre più vicino al raggiungimento di quell'obiettivo." Riflettiamo sull'argomento, finché non raggiungiamo un portale blu, che ci conduce in un deserto sconfinato, con un cielo notturno stranamente privo di stelle, e nessuna traccia degli Spiritati. Quello successivo è composto da una tundra grigia, sempre beatamente deserta. Il pianeta successivo è più caldo di una sauna, con uccelli simili a pterodattili che volteggiano in cerchio sopra le nostre teste, come avvoltoi su un animale investito per strada. Quando uno di essi osa scendere in picchiata, Rowan fa sì che uno degli zombie giganti lo scacci via con la mano, come una mosca. A questo punto, il resto degli uccelli decide di aspettare una preda più facile. "Dopo il prossimo pianeta, saremo su Gomorra" comunico a Rowan. "La Terra è appena ad un portale di distanza da lì." La negromante si rianima, poi rivolge a Valerian un'occhiata di preoccupazione, chiedendosi senz'altro se manterrà la promessa di procurarle la cittadinanza terrestre... soprattutto, alla luce della nuova situazione di Dylan. Sono abbastanza sicura che lo farà, ma in caso contrario, interverrò io a nome di Rowan. Il pianeta prima di Gomorra ha un cielo viola fluorescente, con nuvole rosa simili a zucchero filato, un anello simile a quelli di Saturno e due lune. Dimenticando le proprie preoccupazioni, Rowan allunga il collo per fissare i cieli a bocca aperta, affascinata. Acceleriamo il passo, più leggero grazie alla differente gravità. "Non credo che dovremmo portare gli zombie su Gomorra" dice Valerian, rivolgendosi a Rowan. "In generale, non possiamo farti rimanere a lungo, e nel breve tempo che trascorrerai lì, dovrai nascondere la tua natura. I vampiri hanno molta più influenza su Gomorra rispetto alla Terra. Potrebbero anche ucciderti prima, e scusarsi solo in seguito." Rowan deglutisce rumorosamente, e i suoi zombie crollano a terra senza vita. Non mi ero resa conto dell'estremo influsso dei vampiri su Gomorra, ma Valerian probabilmente ha ragione. Incarnano al contempo le nostre forze di polizia e l'esercito. Rowan ha sicuramente fatto la scelta giusta con la Terra. Attraversiamo il portale. Di fronte allo skyline di Gomorra, gli occhi di Rowan si spalancano in un modo molto comico. Non posso biasimarla. È più figa di tutte le città della Terra messe insieme, e certamente più grande di qualsiasi cosa abbia visto su Necronia. Valerian ci guida lontani dai portali, poi si ferma al centro dell'hub sul tetto del grattacielo, e inizia a descrivere dei gesti a mezz'aria nella realtà virtuale, probabilmente per controllare le attività del Senato e chiamare una vettura. Non ci sono molte persone nei paraggi, ma qualcosa attira la mia attenzione con la coda dell'occhio. Con il cuore che accelera, mi giro di scatto. Cinque persone escono dai portali più vicini a noi. Persone familiari. Quattro di loro sono ex membri della nostra delegazione di Necronia, e tutte e cinque fanno parte del Consiglio di New York. Ci sono Nina, una telecinetica dai capelli neri con piercing sulla faccia; Kit, una mutaforma che attualmente ha assunto il proprio aspetto di personaggio dei cartoni; Chester, un manipolatore delle probabilità con il volto da satiro; Colton, un gigante di dimensioni piuttosto ridotte; e per ultima, la persona che preferisco meno, Gertrude, un'artefice di cancrene che mi odia per nessun valido motivo. Anche Felix e gli altri li scorgono, e in un primo momento sorridono. Ma i sorrisi si trasformano rapidamente in espressioni accigliate dopo un esame più ravvicinato. Tutti, tranne Gertrude, hanno gli occhi di fuoco tipici degli Spiritati.
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