La Musa

3569 Words

La Musa Mi assicurai di avere la lista nella tasca della tunica. Non era la prima volta che me ne dimenticavo, così finivo per improvvisare. Stavolta avevo sulle spalle troppa responsabilità per lasciarmi andare all’improvvisazione. Superate le colonne, fui catturata dal dolce odore di ambrosia che emanava dalla caffetteria. Già pregustavo un bell’ambrosetto con le ciliegie. “Metèa!” L’urlo distrusse l’immagine dell’ambrosetto. “Disgrazia! Mi hai fatto prendere un colpo.” “L’intenzione era quella.” Disgrazia era piegata dal ridere. “Prendi un ambrosetto con me?” “Certo! Ho visto il tuo cocchio parcheggiato e non ho saputo resistere.” Allegramente, mi prese sottobraccio. “Che ti è successo ai capelli? Sembri una gorgone. Mica sono stata io, vero?” Mi toccai la testa: diversi ciuffi

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