III L'indomani, appena alzata, Emma vide il giovane di studio nella piazza. Era ancora in vestaglia e quando lui alzò il capo e la salutò, rispose con un rapido cenno e richiuse la finestra. Léon, quel giorno, aspettò con impazienza che arrivassero le sei: ma, entrando nell'albergo, si accorse che ad aspettarlo c'era soltanto il signor Binet, seduto a tavola. La cena della sera precedente aveva costituito per lui un avvenimento importante; non gli era mai accaduto, fino a quel momento, di conversare per due ore di seguito con una ‘signora’. Si stupiva di essere riuscito a esporle, e in così bella forma, una quantità di cose che prima d'ora non avrebbe saputo dire. Di solito era timido e manteneva quel riserbo che è al contempo pudore e dissimulazione. A Yonville lo considerava

