Una giornata di riposo-2

2014 Words

C’era una luce tenue. Riconobbe l’interno della sua auto. L’odore forte ma piacevole dei sedili in pelle. Si rese conto che non poteva muoversi. Del nastro adesivo legava strettamente polsi e caviglie. Aveva anche la cintura di sicurezza allacciata. Lo straccio conficcato in gola gli provocava un profondo senso di nausea. Guardò fuori dal finestrino. L’uomo lo osservava con occhi scuri, inespressivi. “Cosa voleva da lui? Che cosa gli avrebbe fatto?”. Cercò di suonare il clacson con la testa. Quando la fronte urtò contro lo sterzo, non accadde niente. Continuò a sbattere la testa sempre più forte, ignorando le fitte di dolore che lo colpivano come stilettate improvvise. “Perché non suoni maledetto? Perché?”. Dopo quella che sembrò un’eternità, il suo aguzzino aprì lo sportello dell’a

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