L’impiegato
Mentre osservava i cani che scendevano rapidi dalle auto con i lampeggianti blu accesi, Marco Morani sorrideva. Era un sorriso amaro, ma comunque liberatorio. La tranquilla vita da impiegato era finita. Non quel giorno. Una settimana prima. Il tempo trascorre in modo strano. Sembra una ruota che gira lenta su sé stessa. Ma tutto dipende dalla prospettiva da cui la stai guardando. Se ti avvicini può apparire un vortice rapidissimo che risucchia tutto. Lui era entrato nel turbine e aveva visto la realtà. O forse una delle molteplici realtà in cui siamo immersi senza neppure rendercene conto. Lui ora vedeva.
I cani erano intorno alla casa. Presto sarebbero entrati. Il gran finale era arrivato.
Buongiorno, mi chiamo Marco. Marco Morani. Sono un impiegato del catasto. Faccio dili
