Capitolo 2-1

476 Words
2 Nora Seduta lì nell’abbraccio di Julian, sento il familiare ronzio dell’eccitazione misto alla trepidazione. La nostra separazione non lo ha cambiato neanche un po’. È ancora lo stesso uomo che ha quasi ucciso Jake, che non ha esitato a rapire la ragazza che voleva. È anche lo stesso uomo che è quasi morto per salvarmi. Ora che so cosa gli è successo, posso vedere i segni fisici del suo calvario. È più magro rispetto a prima, la sua pelle abbronzata è tesa, i suoi zigomi marcati. C’è una cicatrice rosa sul suo orecchio sinistro e i suoi capelli scuri sono molto corti. Sul lato sinistro della testa la crescita dei suoi capelli è un po’ irregolare, come se nascondesse una cicatrice. Nonostante queste piccole imperfezioni, è ancora l’uomo più bello che io abbia mai visto. Non riesco a staccargli gli occhi di dosso. È vivo. Julian è vivo, e io sono di nuovo con lui. Sembra ancora così surreale. Fino a questa mattina, pensavo che fosse morto. Ero convinta che fosse morto nell’esplosione. Per quattro mesi lunghi e strazianti, mi sono sforzata di essere forte, di andare avanti con la mia vita e di cercare di dimenticare l’uomo seduto accanto a me in questo momento. L’uomo che mi ha tolto la libertà. L’uomo che amo. Alzando la mano sinistra, traccio delicatamente il contorno delle sue labbra con il mio indice. Ha la bocca più incredibile che io abbia mai visto, una bocca fatta per il peccato. Al mio tocco, le sue bellissime labbra si separano e mi afferra la punta del dito con i suoi denti bianchi e affilati, mordendolo leggermente, per poi succhiare il mio dito nella bocca. Un brivido di eccitazione mi attraversa mentre la sua lingua umida e calda lascia andare il mio dito. I miei muscoli interni si contraggono e sento che il mio intimo si sta bagnando. Cavolo, sono così facile quando si tratta di lui. Uno sguardo, un tocco e lo voglio. Il mio sesso è gonfio e un po’ dolorante per il modo in cui mi ha scopata prima, ma il mio corpo non vede l’ora che mi prenda un’altra volta. Julian è vivo, e mi porterà di nuovo via. Appena me ne rendo conto, tiro via il dito dalle sue labbra, mentre rabbrividisco e mi abbandono al desiderio. Non posso più tornare indietro, non posso più avere ripensamenti. Julian è di nuovo il responsabile della mia vita, e questa volta cadrei spontaneamente nella tela del ragno, mettendomi alla sua mercé. Naturalmente, non avrebbe avuto importanza se fossi stata contraria, ricordo a me stessa. Ricordo la siringa nella tasca di Julian, e so che il risultato sarebbe stato identico a prescindere. Cosciente o sedata, oggi l’avrei accompagnato in ogni caso. Per qualche contorta ragione, questo mi fa sentire meglio e rimetto la testa sulla spalla di Julian, rilassandomi addosso a lui. È inutile opporsi al proprio destino e sto cominciando ad accettarlo.
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