Deserto libico, 25 gennaio 2020

263 Words
Deserto libico, 25 gennaio 2020 Un fuoristrada Land Rover Defender 110 avanzava sobbalzando sull’irregolare terreno sabbioso. L’autista controllò il display del GPS appeso al cruscotto, avevano quasi raggiunto le coordinate stabilite. Un paio di occhiali scuri schermavano i potenti raggi sparati dal sole. Dopo una cinquantina di metri, il mezzo fu fermato e i tre passeggeri scesero a terra armati di pale. Si era alzato un leggero vento che sollevava nuvole di polvere giallastra. Gli uomini coprirono il volto con le kefiah e si allontanarono dal veicolo. Erano in mezzo al nulla, intorno a loro si scorgevano solo chilometri e chilometri di sabbia. Nonostante tutto, il posto era giusto. L’autista, che si distingueva dagli altri per la notevole altezza e il corpo muscoloso, consultò ancora una volta il GPS. «È qui sotto» informò i compagni. I tre iniziarono a scavare e, dopo cinque minuti, dalla sabbia emerse un portellone metallico. La chiusura era protetta da un grosso lucchetto. L’uomo muscoloso tirò fuori un kit da scasso e armeggiò con la serratura del lucchetto fino a quando vinse la battaglia. Aprì il portellone e puntò una torcia all’interno. Tutto sembrava in ordine. «Aspettatemi qui» ordinò. Infilò la torcia in bocca e scese una scaletta metallica per tre metri. Si ritrovò in una stanza delle dimensioni di una camera da letto. L’aria odorava di chiuso. C’era un generatore diesel ai piedi della scaletta. Dopo un paio di tentativi riuscì a farlo partire. Mentre l’odore di benzina si propagava nell’ambiente, un paio di faretti presero vita. La luce artificiale confermò a Mister muscolo di aver trovato quello che cercava. La bocca coperta dalla kefiah si allargò in un sorriso.
Free reading for new users
Scan code to download app
Facebookexpand_more
  • author-avatar
    Writer
  • chap_listContents
  • likeADD