Cap.1 Tre ore...

1187 Words
《Resterai tre ore dopo la scuola per punizione》dice il preside prima di cacciarmi letteralmente dal suo studio. È la prima volta che vedo il preside della scuola, me lo immaginavo vecchio, calvo e basso, come quelli dei film, invece è giovane avrà una trentina d'anni, alto molto alto, se non sbaglio giocava a pallavolo, ecco il motivo della sua altezza, i suoi capelli sono neri come la pece, corti al punto giusto. È la mia volta prima punizione, no che io sia la secchiona di turno, anzi io e la scuola siamo due cose completamente separate, solo che il mio comportamento scolastico è sempre stato impeccabile, sottolineo È STATO, ormai ho rovinato tutto tirando un pugno ad Elizabeth White, la ragazza perfettina che nessuno sopporta, ha una voce a papera, cioè credo davvero che lei sia una gallina tramutata in umana. Sapete le ragazze bionde, alte e magre? È esattamente la sua descrizione. L'unica differenza è l'altezza, quella è l'unica cosa che ha uguale a me. Finite le mie ultime lezioni, mi dirigo nell'aula di chimica, dove dovrò scontare la mia punizione. Appoggio molto delicatamente lo zaino per terra, per non dire di averlo lanciato. Forse si è rotto qualsiasi cosa ci fosse lì dentro. Mi siedo sulla sedia, poi alzo lo sguardo verso l'orologio sopra la porta di entrata e vedo lui. LUI. Ora starete pensando esattamente a questo: "Oddio finalmente arriva la sua crush". Avete pensato a questo? Perfetto, avete sbagliato alla grande. Lui, è la persona che odio di più al mondo, il perchè lo scoprirete dopo. 《Ehy sei sorda?》mi dice lui sventolandomi la mano davanti agli occhi. Si crede dio, percaso? Solo perchè ha i muscoli scolpiti, gli occhi neri che ti incantano ad ogni sguardo, i capelli marroni un pò spettinati e alto due metri? 《Senti chiariamo una cosa, già dovrò passare queste tre ore qui dentro, per di più dovrò passarle con te quindi, se non ti dispiace, per non peggiorare la situazione, non rivolgermi la parola》dico io sicura di me. 《Agitata la ragazza》dice sedendosi sulla sua sedia. 《Sei arrabbiata con me, questo si è capito...》fa una piccola pausa e poi riprende 《il problema è perchè sei arrabbiata con me?》 《Dovrò trovare da solo la risposta》dice lui non ricevendo una risposta da me. Ma cosa non ha capito di quello che gli ho detto!? Forse dovevo dirglielo più esplicitamente. 《Ho capito...》si avvicina un pò con la sedia 《Sei la sorella di Ginevra, perciò sei arrabbiata con me, mi dispiace per tua sorella è lei che ha frainteso》dice lui ridendo da strafottente. Mi alzo e vado vicino a lui, mentre quest'ultimo si alza mettendosi a pochi centimetri da me. Sto cercando di non far notare le mie insicurezze, cioè lui è alto 3 metri in confronto a me. 《Senti tu non sei nessuno, non puoi parlare male di mia sorella, non ti permettere più di pronunciare il suo nome》gli dico io girandomi e dirigendomi al mio banco. 《Ginevra non ha mai avuto tutto questo coraggio》dice lui. Mi giro verso di lui 《E questo dovrebbe essere un complimento?》gli chiedo. 《Prendilo come vuoi》mi dice lui sedendosi. 《Comunque sei ottuso, ti ho detto di stare zitto e non lo hai fatto, ti ho detto di non pronunciare più il nome di mia sorella, e indovina un pò.... hai appena fatto il contrario》gli dico io sedendomi. 《Sono fatto così》mi dice lui alzando le spalle ridendo. 《Quando vuoi un pugno passa da me》gli dico io. 《Ci conto》dice lui. Dopo quelle due parole, calò il silenzio. Non era imbarazzante, solo che mi sentivo osservata ad ogni mio movimento. 《Non sembri sua sorella》dice lui improvvisamente. 《Come se la conoscessi abbastanza da poter affermare ciò》dico io a bassa voce, ma non abbastanza da non farmi sentire. 《Senti per me è stata solo una notte, non è colpa mia se tua sorella si è fatta la storia romantica da far invidia a Romeo e Giulietta》dice lui innervosendosi. 《Mia sorella non é stupida, avrai fatto sicuramente qualcosa che gli ha fatto credere che ci potesse essere qualcosa di più》gli dico io. 《Tutti sanno la mia reputazione, per me non c'è nessuna ragazza che è stata con me per più di una notte, e tua sorella ne era più che consapevole》mi dice lui. 《Ci sono molte ragazze disposte a passare una sola notte con te, perchè sei andato da mia sorella!?》dico arrabbiata. 《Volevo tua sorella》dice lui alzando le spalle. 《Oddio...ma sei serio!? Nessuna ragazza è una proprietà compresa mia sorella》gli urlo contro io. 《Sono fatto così》dice lui. 《Io non ci credo, questa è la tua filosofia di vita!?》gli chiedo io infastidita. 《Si, qualche problema?》mi chiede lui guardandomi ridendo. 《Che antipatico!》gli urlo per poi osservare l'orologio sulla porta. 4:15. Un'altra ora è sarebbe finito tutto. 《Una ragazza c'è》dice improvvisamente lui. 《Cosa?》gli chiedo io, guardandolo. 《Una ragazza che mi piace c'è, ma lei non mi calcola neanche di striscio》dice lui. 《Non puoi piacere a tutte mio caro》gli dico io. 《A te piace qualcuno?》mi chiede lui. 《Non lo vengo a dire a te》gli dico io. 《Che ne dici se ci aiutiamo a vicenda?》chiede lui. 《Non ti seguo》gli dico io. 《Tu mi aiuti a conquistare la mia fiamma e io la tua, ci stai?》dice lui, alzandosi e porgendomi la mano. Mi alzo《Non dovrei fidarmi ma...》gli stringo la mano《accetto》. 《Descrivimi il suo carattere》dice lui sedendosi avanti a me. 《È un pò come te, popolare, meno arrogante, e una ragazza per lui non è un giocattolo》gli dico io. 《Chiaro, comunque dobbiamo superare questa fase, tre secondi prima sei calma e tre secondi dopo litighiamo di nuovo》mi dice lui. 《Ci provo, ora tocca a te》gli dico io. Lui mi guarda negli occhi e inizia a descriverla 《è bellissima, anche se lei non lo sa, non da molta importanza al suo abbigliamento, ai suoi comportamenti, non si trucca, non esce molto spesso sta sempre in casa, tra le sue serie tv》 《Aspetta...l'hai stolkerata?》gli chiedo io. 《Ma...no! Certo che no!》mi dice lui. 《Oh Okay, comunque pensavo che ti piaceva la popolare di turno invece hai buon gusto》gli dico io, guardo l'orologio e poi porgo la mano a Nolan. 《Che vuoi?》mi chiede lui. 《Calmati, andiamo a fare shopping》gli dico io. 《Andiamo》dice lui afferandomi la mano e uscendo dalla scuola correndo.
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