24 novembreQuel giorno eravamo stati convocati a una riunione presso la sala più prestigiosa del giornale. Avrebbe parlato il direttore in persona per comunicarci una non meglio specificata iniziativa dell’editore. L’appuntamento era stato fissato nel locale più grande dell’intero ufficio. L’ambiente si presentava ampio sulla sinistra, nella parete di fronte invece, dal lato lungo opposto a quello d’entrata, c’era un’enorme vetrata; di fronte all’ingresso, un lungo tavolo circondato da sedie copriva quasi tutto il lato corto frontale. Il resto della sala era vuoto, a meno di una grande libreria addossata alla parete opposta all’entrata; lo spazio libero veniva riempito di sedie quando doveva esserci un incontro, una conferenza o qualsiasi altro evento che prevedesse posti a sedere. La

