4 Il furto Ennio Calvini e Aurelio Brera erano piantati sotto la Badia Fiorentina e fissavano il palazzo di Biagio Martini, all’angolo della strada, in attesa del segnale. Gli ordini di Francesco Cuomo erano semplici, non potevano sbagliare: entrare in casa, aiutati dalla cameriera, pagata profumatamente, prendere il quadro e portarlo nel nascondiglio prestabilito, restando in attesa di altre indicazioni. Meglio agire di giorno, aveva detto Cuomo. Ma i due balordi non resistevano più al caldo, il sole cocente di luglio toglieva le forze. “Non ce la faccio più con questo bollore, ci farei stare lui qui. Si doveva chiedere più quattrini!” brontolò Ennio sputando per terra, poi si calò meglio il cappello di paglia sulla testa per ripararsi. Era basso di statura e con un copricapo a tes

