Dalla strada si sentiva un gran baccano: centinaia di persone a piedi, il rumore continuo delle ruote delle carrozze e degli zoccoli dei cavalli, le grida, i canti, la gioia, la voce alterata di un popolo in fermento. Quella folla era diretta a Palazzo Vecchio. Gli stessi cittadini che avevano festeggiato un mese prima lo Statuto che avrebbe potuto tenere la Toscana al sicuro, adesso erano pronti a voltare pagina per l’indipendenza. I tamburi della guardia civica rimbombavano nelle strade e invitavano i volontari ad armarsi e partire per liberare Modena e Parma dagli Austriaci. La notizia della vittoria dei Milanesi sull’Austria aveva sollevato gli animi e il coraggio. Cosimo Ridolfi, il presidente del Consiglio dei ministri del Granducato, insieme al sovrano, salutarono le truppe che

