2.-1

2007 Words

2. La sveglia suonò impietosa alle otto e io scivolai giù dal letto rantolando come una moribonda. Mi trascinai fino al bagno, dove una doccia veloce contribuì a risvegliarmi parzialmente, e poi feci per scendere in cucina per la colazione. La porta era chiusa. Mi ricordai dei miei incubi notturni e pensai, con una smorfia sarcastica, che avrebbero fatto la gioia di qualsiasi ipnonauta. Taia doveva ancora arrivare – non prendeva mai servizio prima delle dieci – quindi presi latte e biscotti e li abbandonai sul tavolo, prima di andare a raccogliere il bollettino nella voliera. L’aria era gelida, profumata, e mi rimise al mondo. Quando ebbi finito salii a indossare una tuta, mi pettinai i capelli, poi tornai in cucina a preparare la colazione per DeVrai. Non avevo idea di che cosa mangi

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