Entrambi uscirono. Amadi pensò a una qualche emergenza in corso, o forse che quello era il solo modo per riferirgli qualche preziosa informazione.
Villa, intanto, prese la parola e l’aula ammutolì.
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Quando giunsero all’esterno Amadi chiese all’agente che cosa fosse successo, ma quello lo precedeva, riluttante a parlare.
“Brambilla è di sotto che ti aspetta”, rispose senza voltarsi, affrettando il passo. Nel cortile del palazzo trovarono Osvaldo, insieme a tre agenti di polizia. Stavano parlando tra loro.
Quando il nigeriano apparve tutti si voltarono istintivamente verso di lui. L’altro agente che lo aveva accompagnato si fermò, mettendosi in disparte. Amadi ebbe un brutto presentimento. Osvaldo gli andò incontro e lo prese per il braccio. Esitò per qualche istante, come se non sap
