8. Lo sentii che si alzava, quella mattina. Mi disse che andava a portare giù il cane, borbottai che dopo poteva tornare, se gli andava. Mi riaddormentai. Stavo bene. Avevo ancora i pantaloni e gli slip abbassati, così ne approfittai per toglierli. Mi svegliò il peso di qualcuno che si sedeva sul letto. Aprii gli occhi, confusa, e per un attimo provai una fitta di panico così intensa da bloccarmi il fiato in gola. Ma era solo Asher. Sorrisi. Lui non disse nulla. Scostò il piumino e guardò il mio corpo nudo con espressione ammirata. Neanche a dirlo, lui era ben coperto. Si allungò sul letto e mi scostò una coscia, facendomi ruzzolare sulla schiena. «Mmm... devo andare un attimo in bagno» dissi. Non mi ascoltò. Mi aprì meglio le gambe e iniziò a leccarmi la fica. Il mio corpo intorpi

